D'Amato al premier: ora il Sud di Roberto Ippolito

D'Amato al premier: ora il SudSulla riduzione del prelievo Sergio Cofiferati conferma il suo no: sarebbe soltanto un aiuto a vivacchiare D'Amato al premier: ora il Sud Il governo «apre» su Irpeg e sommerso Roberto Ippolito ROMA Qualcosa si muove. Governo e Confindustria si parlano. Sono le 10.30 di ieri, il giorno dopo l'approvazio�ne della legge Finanziaria da parte della Commissione bilancio della Camera. E il presidente della Confindustria Antonio D'Amato entra a Palazzo Chigi accompagnato dal direttore generale Stefano Parisi. Lo accoglie il presidente del Consi�glio Giuliano Amato. Niente di uffi�ciale. Anzi: un incontro informale, viene precisato. Ma utile, benché durato solo mezz'ora, per approfon�dire le rispettive posizioni in mate�ria di politica economica. In vista dell'inizio gioved�2 del�l'esame in aula della Finanziaria, D'Amato ripropone le richieste per ridurre subito dal 37 al 25(Zo l'aliquo�ta Irpeg (l'imposta sui redditi delle imprese) nel Mezzogiorno e combat�tere attraverso un graduale appro�do alla legalità la piaga del lavoro nero, ovvero delle aziende che non pagano tasse e contributi. «E' una battaglia per la modernizzazione del paese» è la tesi degli industriali. Il recupero delle somme evase con�sente, per la Confindustria, ii calo dell'Irpeg in 5 anni in tutta Italia, non solo nel Sud. D'Amato parla di «grande sfida di civiltà, per la com�petitività, l'equità e la sicurezza». Il colloquio è disteso. Non emer�gono chiusure da nessuna delle due parti, rivelano fonti affidabili. Ama�to valuta con attenzione, in partico�lare, il piano per il recupero del sommerso. Secondo il presidente del Consiglio si deve verificare fra le proposte ascoltate da D'Amato qua�li sono compatibili con il bilancio )ubblico e con le regole europee per a concorrenza. D'Amato non vede ostacoli sui due fronti. Calcola che la riduzione dell'Irpeg al bud nel 2001 costa solo 450 miliardi ed è compensabile con la rinuncia quasi mtegrale dei bene�fici per l'Irap e l'abolizione del credito d'imposta per i nuovi assun�ti a tempo indeterminato. Poi c'è la convinzione che l'estensione del calo dell'Irpeg a tutta l'Italia evite�rebbe contestazioni della Uè contra�ria ad aiuti per aree limitate. Si confrontano le posizioni. Il faccia a faccia di Palazzo Chigi è considerato «esplorativo». Si parla di Irpeg e lavoro nero in rapporto alla Finanziaria. Ma anche del possi�bile impiego del Tfr per i fondi pensione (che sta a cuore al gover�no) e della flessibilità dei rapporti di lavoro (che sta a cuore alla Confin�dustria). Per D'Amato tassazione. emersione e flessibilità sono temi collegati. Che fare? D'Amato chiede. Ama�to studia. E all'esterno di Palazzo Chigi c'è chi tira da una parte e chi dall'altra. L'incontro di ieri, previ�sto da tempo, è stato concordato in una telefonata fatta dal capo della Confindustria al premier. D'Amato si è messo in contatto con lui subito dopo l'aspro contrasto avvenuto gioved�sera in un dibattito con il segretario della Cgil Cofferati. E mentre D'Amato formula a Palazzo Chigi un appello al governo e quindi alla maggioranza per racco�gliere le sue richieste, proprio Coffe�rati l'attacca di nuovo: «Ridurre l'Irpeg sostiene intervistato dal Nuovo, il giornale Internet di «e.Biscom» significa aiutare imprese che si limitano semplicemente a vivacchiare». Poi aggiunge: «Quan�do Confindustria chiede al governo di diminuire l'Irpeg in aggiunta alle diminuzioni di costo del lavoro che già la Finanziaria contiene, è eviden�te che sceglie un'ipotesi di vantag�gio indistinto per le imprese». Cofferati contro D'Amato, quin�di. Ma larghi settori della maggio�ranza apprezzano le proposte della Confindustria: dal presidente della Commissione bilancio della Came�ra, Augusto Fantozzi, molto attivo, all'Udeur di Clemente Mastella, al Ppi. Nell'area centrista c'è grande interesse, ed ora incalza l'opposizio�ne di centrodestra. Il responsabile economico di Forza Italia Antonio Marzano annuncia l'intenzione di «dare battaglia» per arrivare al ta�glio dell'Irpeg al Sud. Perplessità invece fra i Ds. E con prudenza il sottosegretario alle Fi�nanze Alfiere Grandi afferma che portare l'Iipeg al 250Zo «si può fare ma solo rimodulando le risorse»: alarne aziende «rinunciano» alle minori imposte consentendo «un abbassamento più consistente al Sud)). Per la prossima settimana sono attesi incontri tra governo e parti sociali. W 1 LA RICETTA DI CONFINDUSTRIA IIp^ IRPEG RIDUZIONE: dal 35 al 2507o subito per il Sud, entro 5 anni per le altre regioni COSTO: 450 miliareinellboij FINANZÌAMÈNto CON: rimodulazione delì'lrap e caneellazione del bonus sui neo-assunti EMERSIONE TEMPI: entro il 31 dicembre 2001 le imprese che vogliono emergere dichiarano il proprio reddito e dipendenti fMPOSTeTsuÌ reddito dichiarato le imprese pagano un prelievo sostitutivo delle imposte sul reddito dell'I 0Zo nel primo anno, 15yo nel secondo e^50^dal terzo DIPENDENTI: la retribuzione da prendere come riferimento per il calcolo delle ritenute Irpef e dei contributi imprese sarebbe del 200Zof 400z{i, 600Zo, 8007o, e 10007o (rispettivamente dal primo al quinto anno) de! minimale previsto dai contratti di lavoro RICAVI PER LO STATO: tra80 mila e 120 mila miliardi di lire :i«iwwpi»w^w^wwy»^^

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