«Giocheremo una partita per Dio»

«Giocheremo una partita per Dio» «Giocheremo una partita per Dio» Trapattmi: prometto, questa volta mnfischierò Piero Serantonl ROMA Ottantamila fortunati invitati al�l'Olimpico, altre quarantamila persone che si affolleranno allo stadio Flaminio dove è stato montato un maxischermo, e an�cora migliaia di pellegrini raccol�ti .davanti agli schermi in piazza San Pietro. E tv indiretta (130 Paesi collegati) per quattro ore dalle 9,15. Il formidabile impatto del Giubileo degli sportivi scuote Roma e tramortisce gli atleti. Commoventi le parole del colom�biano dell'Inter, Ivan Ramiro Cordoba: «E' la prima e forse l'ultima volta che gioco una parti�ta per Dio». Altrettanto sentito il commento di Trapattoni che gui�derà gli azzurri contro il Resto del mondo: «Il ragazzo ha capito in pieno il senso dell'avvenimen�to. Vogliamo ringraziare il Papa con un grande spettacolo. Il cal�cio ha valori sani, può dare tanto». Allo spettacolo manche�ranno i famosi fischi del et: «Lasciamo stare, questa è una situazione diversa, importante». Raccontano storie diverse i calciatori riuniti a San Pietro. René Higuita, il portiere della Colombia famoso per le uscite spettacolari e perché tira rigori e punizioni, oggi non potrà scende�re in campo, non gioca nel cam�pionato italiano. Ma ha voluto essere qui. «Ciò che conta vera�mente è essere vicino al Papa, io sarò all'Olimpico e quindi sono contento. Tutti, chi più chi me�no, abbiamo sbagliato e commes�so dei peccati. Io di certo non faccio eccezione, sono qui come peccatore pentito». Detto da uno che non rinnega la sua amicizia con Pablo Escobar, ex re del narcotraffico, ed è stato 7 mesi in carcere per aver fatto da mediatore in . un sequestro di persona |«Ho voluto adoperarmi per far liberare una persona, ma per la legge colombiana è reato») sono frasi che fanno impressio�ne. Higuita, grazie al contributo di Francesco Totti e di Cordoba, ha potuto portare a Roma una delegazione di poveri del suo Paese. Si fa il segno della croce prima di passare sotto la Porta Santa: «Questa è una vera emo�zione, altro che parare un rigo�re». Rachid Neqrouz, il difensore marocchino del Bari, spiega: «Per me la religione è un valore in più. Quando tutto questo sarà finito, la mia preghiera resterà. Un compagno mi ha chiesto noti�zie dell'islamismo, io a lui sul cattolicesimo. So che Dio esiste. Per me c'è un Dio solo e non permetto a nessuno di bestem�miarlo. Giocare di fronte al Papa capita soltanto una volta nella vita. Farlo in ima squadra con tante confessioni religiose è ecce�zionale. Un gran segnale contro il razzismo. Il Papa è una gran persona». C'è un medagliato di Sydney, bronzo nel tiro a volo, che aspet�ta con particolare ansia questa domenica: «Sto pensando al sa�cerdozio dice Gianni Pellielo porterò al Papa la mia medaglia, saprà poi lui indicarmi la strada. Vorrei che il mio avvicinamento al sacerdozio venisse conferma�to in dignità da Giovanni Paolo II». Dai protagonisti del pallone, dai multimiliardari della domeni�ca, giunge ora un messaggio di umiltà, diverso dal solito. «Sia�mo delle persone fortunate sostiene Nesta che hanno avuto successo. Invito tutti i ragazzi ad avvicinarsi allo sport. Che è edu�cazione e toglie dalla strada e dalla noia». Francesco Totti, il nuovo idolo dei tifosi romanisti, spesso va a visitare in ospedale i bambini malati: «Dobbiamo sa�per essere umili, il pallone non è la vita». Trapattoni, che rivendi�ca le sue radici religiose, racco�manda: «Lo sport quando si è giovani rimane uno dei luoghi più puliti. Poi qualcosa cambia, ma sta a noi non cambiare noi stessi. Ringrazierò il Papa per questi suoi splendidi 20 anni». Da alcuni azzurri un invito parti�colare: «Non dimenticare l'allu�vione in Piemonte». Ieri sera, per dare un altro segnale di fratellan�za. Nazionali italiani e Ali Star hanno cenato insieme in un alber�go. Sono arrivati alla spicciolata, salutati da una folla via via crescente. In mattinata la ressa a San Pietro era tale che alcune persone sono svenute. Trapatto�ni, Nesta e molti altri atleti hanno rinunciato a passare sotto la Porta Santa. ITALIA (3-4-1-2) Toldo, Ferrara, Nesta, Maldini, Di Livio, Albertini, Fiore, Coco, Totti, Delvecchìo, Inzaghi RESTO DEL MONDO (4-4-2) Micek, Dunjuerki, Mihajlovic, Cordoba, Laursen, Rui Costa, Davids, Veron, Nedved, Shevchenko, Kallon ,*m'i*^ìw*K'ww,v.mvmn'wmmmmmmmm

Luoghi citati: Bari, Colombia, Italia, Piemonte, Roma, Sydney