Veltroni attacca: Berlusconi venda tutto

Veltroni attacca: Berlusconi venda tutto Veltroni attacca: Berlusconi venda tutto «E non garantisca per Bossi, le bombe prima opoi esplodono» Brunella Giovara MILANO Berlusconi? Dovrebbe prendere esempio da Dick Cheney, candi�dato repubblicano alla vicepresi�denza degli Stati Uniti: vendere tutto e risolvere cos�il conflitto di interessi. E dovrebbe anche badare me�glio al suo alleato Bossi: «Dice di garantire per lui, e il giorno dopo lui lo smentisce in un'intervi�sta». Walter Veltroni mostra le prove (ritagli di giornale) di «que�sta bomba nucleare all'interno della loro alleanza»: perché Bos�si è «l'errore quotidiano della destra», «le sue posizioni non hanno cittadinanza in Europa», e di conseguenza «questa destra costituisce un pericolo per il nostro Paese». L'occasione è il convegno «Media e democrazia in Euro�pa», organizzato a Milano dai Socialisti europei. Ma in chiusu�ra Veltroni annuncia che vuole chiarire due punti (che non si allontanano neanche troppo dal tema, giacché parlerà di conces�sioni televisive e Umts). Uno è Amato, e il futuro della sinistra: «Mai come oggi c'è sta�ta la possibilità per le forze della sinistra riformista di questo Pae�se di essere unite. Questa non è un'alleanza elettorale, ma la pri�ma pietra di un processo politico più ampio». E alla fine del proces�so Veltroni intrawede «un parti�to del sociahsmo liberale che stia nella tradizione del sociali�smo europeo, come ci stanno Blair, Schroeder, Jospin». E si arriva a Bossi, che con l'Europa non va troppo d'accor�do: «Dopo aver letto la sua inter�vista sono ancora più preoccupa�to dice Veltroni -. In due giorni due pohtici che dichiarano di convivere in un'alleanza che vuole governare il Paese hanno due posizioni diverse. Berlusco�ni dice "non marcerà a Nizza, garantisco io". Bossi dice "il Ca�valiere non può garantire per la Lega"». Inoltre «Bossi ha definito l'Eu�ropa come un'entità di massoni. banchieri, comunisti e islamici, e ha sostenuto ima posizione per demolire la carta dei diritti. Se queste posizioni fossero sostenu�te da imo schieramento che ha ambizioni di governo, mettereb�bero l'Italia fuori dall'Europa». E uno come Herman Broch, par�lamentare europeo del Ppe, ha già fatto sapere che Bossi «gli fa venire il mai di pancia». Eppure, «Berlusconi dice solo che Bossi è un ragazzaccio, un discolo». Ma «quel "garantisco io" è già nel cestino. Bossi stra�parla, e Berlusconi non è in grado di impedirgli di fare quelle dichiarazioni. Bossi se ne frega delle sue dichiarazioni, e addirit�tura sostiene che è stato giusto organizzare la manifestazione contro la moschea di Lodi, quan�do Berlusconi si è schierato con�tro quella manifestazione». Per�ciò, si domanda Veltroni, «quali sono le posizioni di Casini e Buttiglione, che fanno parte del Ppe e devono convivere nello stesso schieramento politico?». Quanto a Berlusconi («che cre�de di essere al 98 per cento di voti») e al conflitto di interessi, Veltroni ' si dice «pienamente d'accordo con Violante», e dichia�ra che è difficile spiegare all'Eu�ropa cosa potrebbe succedere in Italia: cioè «che il presidente del Consiglio assegni le concessioni televisive a se stesso». Il centrosinistra («non io, che ho sempre insistito su questo versante», sottolinea lui) «ha sba�gliato a non porre la questione sul conflitto di interesse con sufficiente forza. Ma adesso io guardo ad una nuova legge. Non una legge punitiva, ma certo quella approvata alla Camera non va bene. Berlusconi dice che è "un trappolone", ma io la riten�go una necessità reale, liberale». Comunque, se è vero come so�stiene D'Alema che già oggi Ber�lusconi sarebbe ineleggibile, sia chiaro che «io non'farò ricorso al Tar contro l'elezione di Berlusco�ni in Parlamento». Veltroni cita ad esempio gli Stati Uniti, dove «il candidato Chaney ha venduto le sue parte�cipazioni azionarie. Pensate in�vece a cosa sarebbe successo suU'Umts con Berlusconi pre�mier, che avrebbe dovuto decide�re su una gara a cui lui stesso ha partecipato con Blu...». Serve «una nuova legge di garanzia agli italiani; che chi amministra il condominio non sia anche il proprietario della ditta degli ascensori». E la sinistra? «La mia propo�sta non è la Cosa 3, e neppure la riduzione ad un partito delle diversità della sinistra. Il mio è un appello ad una grande umil�tà, per fare una sinistra più grande». E l'appello riguarda anche i Verdi, e «le forze che stanno nella società». E anche Di Pietro, «che è un senatore del�l'Ulivo, e trovo naturale che faccia parte della nostra battaglia». «Violante ha ragione la legge sul conflitto d'interessi è una necessità liberale Forse è già ineleggibile come dice D'Alema, ma non posso ricorrere al Tar contro il suo ingresso in Parlamento» Il segretario del Ds Walter Veltroni ieri mattina a Milano