Il popolo dei «Ferranisti» tra adoratori e delusi

Il popolo dei «Ferranisti» tra adoratori e delusiTUTTO ESAURITO ALLA CONFERENZA DELLO SPAGNOLO Il popolo dei «Ferranisti» tra adoratori e delusi dietro le quinte Ipiù prudenti hanno prenotato la conferenza a marzo. Fra loro c'è Harry Walheoy, risto�ratore del Colorado, 48 anni, da trenta dedito alle costolette alla griglia, ma soltanto da due entra�to nelle fila dei seguaci di Adria: «Andai a El Bulli, quasi per caso, con mia moglie, nel 1998 rac�conta sfogliando una rivista di settore All'inizio mi chiesi dove fossimo finiti, i camerieri sem�bravano beccamorti, cosi chiusi nelle loro giacche nere su cami�cia rigorosamente nera. Poi il menu ha preso il volo. Da quella sera, fosse stato per me, mi sarei trasferito a Rosas». Harry Walheoy riassume in sé tutti i pregi e i difetti del popolo ferranista. Amano il loro cuoco di riferimento fino a considerar�lo un dio (e non solo nel senso dei fornelli), lo seguono come cagno�lini in giro per il mondo per sentire ogni volta lo stesso rac�conto della minestra destruttura�ta (ma loro lo ascoltano come fosse un thriller), applaudono ad ogni diapositiva di piatto che Adria commenta, come si trovas�sero di fronte a Guernica. Passia�mo ai difetti: se sono ristoratori, dopo la lezione non mancano di passare alla pratica per esibirsi in destrutturazioni alla buona, nella cucina dei loro locali di provincia: e in nove casi su dieci il virtuosismo si traduce in un poderoso caso di profitto. Inci�denti come questo vengono rac�contati da Giorgia Le Mori di Genova, titolare di una trattoria che si affaccia su un Mediterra�neo1 ben diverso da quello di El Bulli: «Da quando ho scoperto la sua cucina, mi sono messa a lavorar.di sifone e frullatore. Ma quando ho proposto il sorbetto di panissa, ho perso almeno una decina di clienti: per fare Adria, non c'è nulla da fare, bisogna pure esserlo». E di carisma, ne ha sul serio da vendere, questo giovanotto con la faccia da Jack Lemmon. L'unico grande chef che nel ciclo di conferenze orjganizzate dal Salone del gusto sia riuscito non soltanto a riempire la platea, ma a far temere ai giornalisti di non riuscire a strappare un posto in piedi. Che dire poi del tono e dello spessore della Lezione? Se quella di Blanc era durata qua�ranta minuti e quella di Sanchez Romera appena dieci in più, Adria il suo grande pubblico lo delizia con un monologo di quasi due ore che, un po' gigionesca�mente, apostrofa come «ridutti�vo per riuscire a ripercorrere la storia di El Bulli». E loro i Bullibulimici, come si definisce ironi�camente un ragazzo di 16 anni di nome Claudio, si bevono le paro�le del loro santone in camicie bianco come fosse una «Piroetta di Yogurt», l'ultimo snack che Ferran ha inserito nel suo menu. Oualcuno, animato da senso di�dattico, fa il Piero Angela del Verbo ferranesco: «Vedete? Lui può esibirsi nella minestra de�strutturata perchè prima di fare questo ha fatto il resto. A voler tentare un paragone artistico mi viene da pensare a Picasso che prima di approdare al Cubismo si dedicò per anni al figurativo». Riprende la parola la signora di Genova che, per tradizione, ha uno spiccato senso dell'econo�mia: «Adria è l'unico che non chiede mai una lira per tenere le conferenze, ed è l'unico che pri�ma di esibirsi in un piatto studia la tecnica per realizzarlo al me�glio e creare cos�una vera novi�tà». La conferenza finisce, davan�ti ad Adria si forma il solito capannello di fan in attesa di autografo. Lui si concede a que�sto rito come lo rigenerasse dalle fatiche del conferenziere, si met�te in posa per la foto ricordo e sigla uno dei tanti libri scritti durante il suo «buen retiro» se�mestrale, [e.min.] Folla al «Salone del Gusto»: la manifestazione è stata inaugurata mercoled�e si conclude domani

Persone citate: Blanc, Ferran, Harry Walheoy, Inci, Jack Lemmon, Picasso, Piero Angela, Rosas, Sanchez Romera