Un sequestro progettato per vendetta

Un sequestro progettato per vendetta Un sequestro progettato per vendetta Gli inquirenti: la mente è in Piemonte. Si indaga sui debiti del ragazzo Guido Ruotalo inviato a PORTO TORRES E' un maledetto sequestro di persona. Fino a prova contraria è un sequestro a scopo di estorsione. A questa ipotesi si sono arresi gli investigatori e gli inquirenti sardi, nonostante tutti i dubbi che ancora permangono. Da ieri, a coordinare le indagini è la Procura distrettuale Antimafia di Ca�gliari: «In relazione agli elementi fin qui raccolti dagli investigatori, la pro�cura distrettuale di Cagliari ha aperto una inchiesta ai sensi dell'articolo 630 del codice penale, per il reato di sequestro di persona a scopo di estor�sione in relazione alla scomparsa del giovane imprenditore Stefano Loren�zi». Ieri pomeriggio, nel commissaria�to di polizia di Porto Torres, i due pm antimafia cagliaritani. De AngeUs e Ganassi, hanno tenuto un vertice ope�rativo con le forze di polizia. E' un sequestro «anomalo» e «stra�no», che fa sussurrare agli investigato�ri anche l'ipotesi che sia maturato in Piemonte, che lì, a Mondovì, vi sia un basista. E' vero che il luogo dove è avvenuto il sequestro, nella zona indu�striale di Porto Torres, all'incrocio che porta all'ingresso dell'Enichem e al porto commerciale, è trafficato da tir e auto. Ma è anche vero che il passaggio dei mezzi si svolge a singhiozzo, con momenti in cui per quell'incrocio non passa nessuno. Il luogo del sequestro, l'Alfa 166 ritrovata con la portiera aperta sul bordo della strada. Le tracce, sull'asfalto, di pneumatici e di frenate, di due auto, una che potrebbe avere affiancato l'Alfa 166, costringen�do Lorenzi a frenare e a salire sull'aiuo�la, l'altra che seguiva. Riconosce il direttore dello Sco, del Servizio centra�le operativo del Viminale, Franco Gratteri: «Effettivamente, ci sono le tracce di un possibile prelevamento...». La tecnica del prelievo dell'ostaggio si è dimostrata rischiosa e irrituale, visto anche l'orario e il luogo dove è avvenu�to, ma il risultato finale è quello che conta: fino a prova contraria, il seque�stro è riuscito. I sequestratori si sono allontanati indisturbati con l'ostag�gio. Ora si tratta di aspettare un segna�le, che i rapitori si facciano vivi, che contattino i familiari dell'imprendito�re, anche se in Sardegna la famiglia Lorenzi non ha appoggi, parentele. E' difficile prevedere quando questo ac�cadrà. L'esperienza dei sequestri in Sardegna non consente facili ottimi�smi sui tempi rapidi dei primi contatti tra i sequestratori e la famiglia del rapito. Nell'attesa, l'iniziativa delle forze di polizia si muove in due direzioni: il controllo del territorio, con le battute estese nell'area che va da Porto Torres a Stintine, la Nurra. E le attività di intelligence, di investigazione pura. In quest'area, la Nurra, negli ultimi anni dalla Barbagia si sono spostati diversi pastori con le greggi. E, ieri, le forze di polizia hanno controllato diversi ovili. Si cercano tracce del sequestrato. Si cercano finora inutil�mente anche testimoni del seque�stro. Diversi autisti di tir che, l'altro giorno, sono passati da quell'incrocio, sono stati rintracciati e interrogati dalla polizia. Ma nessuno ha visto qualcosa di utile alle indagini. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il recente passato di Stefa�no Lorenzi, l'imprenditore che solo due volte è stato in Sardegna: la prima un mese fa, la seconda l'altro giorno, quando è sbarcato per consegnare i macchinari alla impresa «Plaza». Stefa�no Lorenzi hanno ricostruito gli investigatori aveva grosse difficoltà economiche, aveva debiti: «Era messo male confida un poliziotto non manteneva gli impegni presi, si sbilan�ciava con i suoi interlocutori sapendo di mentire». Dunque, se di Anonima sarda si tratta, i sequestratori potreb�bero aver preso «un abbaglio», come ripete il capo della Criminalpol sarda, Antonello Pagliei: «I rapitori sono male informati». Stefano Lorenzi non è in condizione di pagare un riscatto. anzi è soffocato dai debiti. «Bisogna che passi del tempo per costruire delle certezze», sostiene il direttore dello Sco, Franco Gratteri, che non si sbilancia nello sposare ipotesi affrettate: «Abbiamo pochi da�ti a disposizione, e sono insignificanti. Per avere un'idea più definita, bisogna attendere dei segnali che al momento non ci sono...». Ma tra le varie ipotesi circola anche quella che si tratterebbe di un sequestro più che simulato, ideato per rappresaglia, per vendetta. E, dunque, stabilito in Piemonte ed eseguito in Sardegna. I debiti, gli impegni presi e non mantenuti, la commessa di due miliardi vinta e dunque strappata ad altri concorrenti potrebbe aver indotto qualcuno a voler saldare i conti con Stefano Loren�zi. —^—,———^-,^— I PRECEDENTI COLPI LE CIFRE ^ ^140 J^a pimenti effettuati 100 miliardi jj totale dei riscatti pagati 3 miliardi II massimo riscatto pagato: ^ per Guido De Angelis 14 I sequestri nell'anno 1979 LE PRIGIONIE PIÙ LUNGHE 1995 1978 1979 Fonte: Ansa-Centimetri Giuseppe Vinci Salvatore Ihòppa Annabelle Schild j NEGLI ULTIMI 10 ANNI S| ■■ o i/isr-h ■■■.. m ,-. ■ ■ ■ ««* '■:.:-'.':.-; .■■■ '■^■^'■■■itfi " r<.1-:-' ■ . do ■■-■■■.--o ^ W .■■-'■ <Sr* cr» j . <n ■. ■. ' ■ os <yy en ■■ o^ . -., ,o ,:.. ^ETa .-,cr* ■■.■■■■■■ cf> 1 . .'Cr»" ... -CX\ o^ tx* . . ■ ■ cr* .o )