Arcuti sbarca al BancoNapoli di Paolo Baroni

Arcuti sbarca al BancoNapoli Pepe nominato presidente, i «torinesi» entrano in consiglio Arcuti sbarca al BancoNapoli US. Paolo rassicura: puntiamo sul Sud Paolo Baroni inviato a NAPOLI Il Banco di Napoli volta pagina. Da ieri, con la nomina dei nuovi vertici, l'istituto di via Toledo entra a tutti gli effetti nell'orbita del San Paolo Imi. Per il Banco, dopo 461 anni di vita ed un passato fatto di travagli e sofferenze, questa è una svolta epo�cale. «So' arrivate 'e piemontese», strilla mi dipendonte-poeta in una sua «lirica» scritta per l'occasione? Il timore dei napoletani, dopo «cinche secule 'e splennore» è netto: temono l'esproprio, la colonizzazione. E non importa che oggi le ((truppe» siano «senza cavalle». Dal Sanpaolo, però, arrivano se�gnali di distensione. Per chiarire piani e progetti ieri mattina il vertice del gruppo (il presidente Arcuti e gli «ad» Masera e Maranzana) hanno avuto una serie di incontri definiti poi «molto positivi e proficui». Pri�ma col presidente della Regione An�tonio Bassolino e quindi con i vertici dell'Unione industriali guidati dal presidente lavarone. Un incontro all'ora di colazione al quale hanno preso parte anche il consigliere dele�gato di Confindustria per il Mezzo�giorno Averna e Pepe del Banco di Napoli. «Smentendo tutte le voci allarmistiche e le dichiarazioni para�dossali fatte in questi ultimi tempi ed evidenziale dalla slampa locale» spiega una nota del Sanpaolo, il management dell'Istituto «ha riaffer�malo il proprio intendimento di valo�rizzare il ruolo del Banco di Napoli per far si che lo stesso diventi nel prossimo triennio una vera e poten�te macchina di sviluppo per il Sud, atta ad affrontare i problemi della new economy e della globalizzazio�ne». Insomma: Napoli, dai torinesi, non ha nulla da temere. E la stessa nomina alla presidenza dell'ex am�ministratore delegalo, Federico Pe�pe, rappresenta un segnale in questo senso. «Si chiude un capitolo della lunga vita della banca spiega lo stesso Pepe e si apre un nuovo capitolo: il Banco entra in uno dei principali gruppi del paese conser�vando la sua identità». Anche il presidente uscente, Giuseppe Falco�ne, che passa alla guida di Banca Opi (il braccio operativo del Sanpaolo nel settore delle opere pubbliche). ieri ha voluto rassicurare tulli: «Se una banca investe tanto in un altro istituto è perché ha uno scopo: lo scopo è qui, nel Mezzogiorno». Napoli però si interroga. I quasi 10 mila dipendenti del gruppo (e con loro i sindacati) sono' in allarme perché teynono tagli. E anche i politi�ci con le elezioni alle porte si fanno sentire. Il leader dell'Udeur Clemen�te Mastella l'altro ieri ha chiesto «di non smobilizzare la dirigenza loca�le» mentre il senatore Ds Massimo Villone è arrivato addirittura a chie�dere al Tesoro di cedere il suo pac�chetto azionario (I7,40Zo del capitale) alla Regione anziché conferirlo al�l'Opa lanciata dal Sanpaolo. In soldoni fanno più di 1.000 miliardi, una cifra che Bassolino ovviamente non ha. All'assemblea di ieri, che nella parte straordinaria ha modificato lo statuto della banca, però i timori della città sono riecheggiati anche con toni vivaci. E' stato citato Totò, il 1861 e il processo di unificazione dell'Italia, e diversi interventi han�no chiesto al nuovo «socio di maggio�ranza» di garantire un legame stret�to con la realtà meridionale. Tutto è filato via liscio in nemmeno due ore. Dunque semaforo verde al nuovo consiglio, nel quale sono entrati Pe�pe, i due amministratori del Sanpao�lo, Rainer Masera e Luigi Maranza�na, Bruno Picca e Vittorio Serafino, vicedirettori del Sanpaolo e respon�sabili delle aree bilancio, program�mazione e commercial bank. Nomi che completano il cda dove in rappre�sentanza del Tesoro rimangono Au�gusto Zodda e Vincenzo La Via. Il Cda ha poi designato Pepe alla presi�denza e completato l'assetto di verti�ce con la nomina a nuovo direttore generale di Amadio Lazzarini, fino ora vicedirettore generale di Sanpao�lo Imi, mentre Bruno Mazzetta (che a Torino era responsabile della rete) sarà il suo vice. Per completare 1'«operazione Na�poli», adesso, manca solo un passag�gio: il lancio di mi'Opa che pennetterà al Sanpaolo di controllare la totali�tà del capitale. Il via libera della Consob è atteso per la fine della prossima settimana. . Da sinistra Luigi Arcuti presidente SanPaoìo-lmi e Federico Pepe nominato ieri presidente BancoNapoli

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