Accordo a Mediobanca, resta Cìngano di Francesco ManacordaFrancesco Cingano

Accordo a Mediobanca, resta Cìngano Alla riunione del patto di sindacato passa la lunga mediazione di Mignoli. Domani l'assemblea Accordo a Mediobanca, resta Cìngano Nuove regole di «govermrwe»per Maranghi amministratore Francesco Manacorda MILANO Fumata bianca a Mediobanca. Il patto di sindacato dell'istituto ieri ha deciso che l'amministrato�re delegato Vincenzo Maranghi e il presidente Francesco Cingano continuino a ricoprire le loro cariche attuali. Una decisione non scontata, sia per i tempi sia per il risultato: dopo le lunghe consultazioni dei giorni passati, la ridda dei nomi candidali alla presidenza e il tam-tam di Borsa, i grandi soci sono stati infine concordi nell'indicare i nomi di Maranghi e Cingano. Si profilano anche due vicepresidenti espres�sione dei maggiori azionisti. Unicredit e Banca di Roma: a ricopri�re gli incarici secondo l'agenzia di stampa Ansa andrebbero Lucio Rondelli e Cesare Geronzi. L'indicazione del patto dovrà essere approvata dall'assemblea degli azionisti dell'istituto, che si terrà domani mattina. La decisio�ne dell'assemblea del patto che in base allo statuto è stata presa con almeno i tre quarti dei diritti di voto in mano ai grandi soci è arrivata al termine di una diffici�le riunione durata quattro ore e dopo che nei due giorni preceden�ti il comitato direttivo del patto non era stato in grado di trovare un accordo. «Per tre quarti della seduta, è stata molto dura -ha spiegato Ariberto Mignoli uscen�do dall'incontro alle nove passate di sera poi qualcuno ha fatto appello alla ragionevolezza, come io stesso avevo auspicato fin da ieri». I partecipanti al patto erano arrivati nella sede di Mediobanca con un po' di anticipo, rispetto all'ora dell'incontro fissato per le cinque: già intorno alle 16, era entrato nel portone di piazzetta Cuccia Alberto Pecci dalla Fondia�ria, seguito mezz'ora dopo da Peppino Fumagalli, Giancarlo Cerutti, Pietro Ferrerò, Giuseppe Lignana e Roberto Colaninno. Poi, poco prima delle 17, il presi�dente della Fiat Paolo Fresco e quello della Pirelli Marco Tron�chetti Provera sulla stessa auto, seguiti venti minuti dopo dal presidente di Mediolanum Ennio Doris. Lo scorrere delle ore, e l'arrivo di bevande e di un vassoio di panini nella sede dell'istituto verso le 20, erano stati il segnale di lunghe discussioni in corso. Quando finalmente si è trovato il consenso sul nome di Cingano, raccontano alcuni partecipanti, è scoppiato un applauso diretto pro�prio al grande mediatore Mignoli. La soluzione, insomma, pare avvenire all'insegna della conti�nuità. Ma dietro la conferma dei vertici si profilano grandi novità nel «corporate govemance» del�l'istituto, con l'obiettivo di conci�liare l'autonomia del manage�ment e il controllo da parte degli azionisti. Le lunghe riunioni di questi giorni, spiegano a questo proposito fonti che hanno parteci�pato alla riunione di ieri, non sono state solo il segnale di un'in�tesa difficile sul nome del presi�dente, ma anche l'occasione per chiarimenti importanti che ribadi�scono il carattere collegiale delle decisioni e ima maggiore informa�tiva agli azionisti rispetto a quan�to è avvenuto fino ad ora. Tutti temi che dovranno trovare posto nella nuova stesura del patto curata da Mignoli e dal comitato direttivo, che comprende tre espo�nenti del mondo bancario Ennio Doris, Cesare Geronzi e Lucio Rondelli e tre di quello industria�le Giancarlo Cerutti, Pietro Fer�rerò e Giampiero Pesenti. E' in questo contesto che va inquadrata la questione della du�rata del mandato affidato al presi�dente Cingano: secondo Mignoli il problema non è stato affrontato nella riunione di ieri, ma in base alle prime indicazioni di altri partecipanti al patto, mentre a Maranghi spetterebbe un incari�co della durata consueta di tre anni, il mandato di Cingano sareb�be limitato a un anno, con scaden�za nell'ottobre del 200 LE' un'ipo�tesi verosimile, dato che l'accor�do tra i soci di Mediobanca può essere denunciato fino al marzo del prossimo anno e giunge a scadenza naturale sei mesi dopo, cioè proprio all'inizio di ottobre. Con un mandato di un anno Cingano avrebbe quindi la possibi�lità di sovrintendere alla fase di transizione dell'accordo tra soci e alla riscrittura del patto di sinda�cato, visto che uno dei compiti della nuova gestione di Medioban�ca su richiesta della maggioran�za dei grandi azionisti dovrà essere appunto quello di comple�tare le regole di «govemance» dell'istituto. Francesco Cingano, confermato presidente Mediobanca

Luoghi citati: Milano