«Un libro nero per gli errori dei medici in solo oneratorio» di Marco Accossato

«Un libro nero per gli errori dei medici in solo oneratorio» «Un libro nero per gli errori dei medici in solo oneratorio» Marco Accossato TORINO Creare un organismo che regi�stri e analizzi tutti gli errori dei medici e gli imprevisti capi�tati in sala operatoria. Uno staff che svolga la stessa fun�zione di controllo affidata al�l'Ente Nazionale di Assistenza al Volo e all'Ente Federale Americano quando si sfiorano i disastri aerei, i «near miss». La proposta è stata presenta�ta ieri a Torino, e per la prima volta in Italia, dai medici dell'European Federation of Natio�nal Association of Orthopaedics and Traumatology riuniti al Congresso nazionale della So�cietà Italiana di Ortopedia. Du�rante la conferenza conclusiva dedicata al rapporto medicopaziente e al contenzioso giudi�ziario, il professor Paolo Gallinaro, presidente del Congres�so, ha chiesto l'istituzione di quest'organismo di autoaccu�sa: «Soltanto una soluzione simile ha spiegato offrirà future garanzie di buona-sanità, sia al paziente sia ai medici ogni giorno più esposti alle denunce per presunti casi di malpratica». Durante lo stesso dibattito, i più importanti orto�pedici europei hanno avanzato un'altra proposta: consentire ai medici di chiedere i danni morali per le denunce di malasanità che si rivelano infonda�te o pretestuose. Spiega il professor Gallinaro: «Negli ospedali italiani con�tinuano a verificarsi inefficien^daejoon.pprjtano Sila morte del malato, ma rappresentano comunque un grave rischio. In un grande ospedale torinese, ad esempio, i muratori che stavano realizzando una nuo�va sala operatoria invertirono i collegamenti del tubo dell'ossi�geno con quello del protossido di azoto: durante la prima anestesia il paziente diventò cianotico. Fu strappato alla morte. In vm altro ospedale, un certo tipo di bisturi elettrico ustionava i malati, ma fu utiliz�zato più volte prima che la voce si diffondesse. Per non parlare dei chirurghi che han�no operato una gamba destra al posto della sinistra: su molte cartelle operatorie si continua a scrivere "dx" e "sx" anziché "destra" e "sinistra", e le due abbreviazioni sono facilmente confondibili». Guaine protetti�ve che devono essere sterili e non lo sono, sistemi di aerazio�ne insufficienti, protesi copia�te male da ausilii realizzate da altre ditte: ogni errore, ogni intoppo anche minimo, per i medici dell'Efort deve essere d'ora in poi annotato su un «libro nero», analizzato e divul�gato il più possibile perché l'errore non si ripeta. Ma come creare un archivio del genere? Come garantire la riservatezza delle informazio�ni? «La segnalazione deve esse�re compilata dal medico che, con nome e cognome, descrive quando e come si è trovato in difficoltà», sostiene Gallinaro. Non è d'accordo Cesare Parodi, pubblico ministero della procu�ra di Torino: «Soluzione impro�ponibile ribatte -: gli avvocati difensori dei pazienti che riten�gono di aver subito un danno lo utlilizzerebbero come un'am�missione di colpa. Un ente di verifica è auspicabile, ma le segnalazioni devono essere anonime». Secondo i dati degli Ordini dei medici, gli ortopedici sono in testa alla classifica delle denunce per presunti casi di malasanità, insieme ai gineco�logi: «Il perché è facilmente intuibile spiega Parodi -: in questi ambiti sono particolar�mente alte le aspettative dei pazienti, quindi i contenziosi scattano più facilmente». Il «libro nero» dei medici, come la «scatola nera» per i piloti, consentirebbe di capire, impa�rare dagli errori e dagli impre�visti altrui, per ridurre il nume�ro di incidenti: «Gran parte dei casi di malasanità conclude infatti il magistrato torinese non sono frutto di errori in senso stretto, ma di gravi ca�renze delle strutture, che si riflettono negativamente sul�l'operato del chirurgo». La proposta alla giornata conclusiva del congresso degli ortopedici. «Garantirà sia i sanitari che i pazienti» Il professor Paolo Gallinaro, presidente del congresso degli Ortopedici Ih

Persone citate: Cesare Parodi, Paolo Galli, Paolo Gallinaro, Parodi

Luoghi citati: Italia, Torino