Euro a rotoli ma la Bce resta ottimista

Euro a rotoli ma la Bce resta ottimista Euro a rotoli ma la Bce resta ottimista Il greggio toma a volare sulle minacce di Saddam Maurizio Molinarl corrispondente da BRUXELLES Con la moneta unica in continua altalena attorno ai suoi minimi storici sul mercato dei cambi Saddam Hussein mette a sorpre�sa lo zampino nelle tensioni euro-dollaro ed il prezzo del barile sale del l,90Zo, riaprendo il fronte del caro petrolio e ripropo�nendo i rischi di inflazione. L'euro ha vissuto una giorna�ta di turbolenze: apre a 82,67 cents di dollaro, risale a 83 quindi tocca un nuovo minimo assoluto a 82,30 ma in serata a New York si risolleva registran�do un massimo di giornata a 83,12 cents. L'altalena di quota�zioni per gli analisti finanziari non promette bene e conferma la tendenza al ribasso, verso nuovi minimi. Il dollaro è ora�mai a quota 2350 lire e i dati sull'economia Usa attesi per og�gi potrebbero farlo salire anco�ra. Impatto anche sulle Borse: dopo il tonfo del Nasdaq di mercoledì, sono scese in basso tutte le piazze europee (tranne Amsterdam), ma ieri l'indice del�la Borsa tecnologica Usa è anco�ra precipitato a -4,550Zn per risol�levarsi a -l-l,350Zn in chiusura di seduta. A Milano il Mibtel ha segnato meno 0,23 ed il Mib30 meno 0,18. «Sull'euro non ci sono segnali di inversione di tendenza» commenta Roberto Mialich di Unicredit Banca Mo�biliare. «Difficile prevedere quanto scenderà ancora l'euro concorda Jane Foley di Barclays Capital ma la tendenza resta ancora lì». In difesa deU'esangue valuta corre la Francia presiden�te di turno dell'Unione Europa (e dell'Eurogruppo) che con il mini�stro delle Finanze, Laurent Fabius, ritiene che «l'euro ha un margine di apprezzamento del 20 per cento». «Tenuto conto delle crisi subite aggiunge Fabius senza l'euro molte monete europee sarebbero state svaluta�te». La Commissione Europea rassicura sulla crescita di Eurolandia che resta al 3 per cento e Parigi indica come causa della debolezza il fatto che r«euro ancora nosi esiste materialmen�te» ma in Italia l'umore è diverso e si riflette nelle parole di Massi�mo Ponzellini, vicepresidente della Bei: «Il problema è che non c'è un governo centrale di tipo economico dietro l'euro». Anche fra gli italiani (i più filo-euro dell'Ue) crescono i timori, i favo�revoli sono diminuiti in 24 mesi dal 88 al 81 per cento (la media in Eurolandia è calata del.5 per cento). «La debolezza dell'euro è fonte di preoccupazione» sottohnea il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato. «L'euro si riprenderà» ribatte l'economi�sta Tommaso Padoa Schioppa mentre Banca Centrale Europea continua a gettare acqua sul fuoco. Il presidente Duisenberg ribadisce che «le prospettive di crescita sono buone» ed il suo capo economista Otmar Issing conta su «tempo e pazienza» per avere «la fiducia dei mercati». Ma intanto torna ad aprirsi il fronte del caro-greggio. La nuo�va fiammata porta la firma del dittatore iracheno Saddam Hus�sein che, fiutando la possibilità di giocare una sua partita nelle tensioni euro-dollaro, ha minac�ciato di sospendere da luned�le sue esportazioni di greggio (2,3 milioni di barili al giorno pari al 5nZo del totale mondiale estratti sotto il controllo dell'Onu) se gli Stati Uniti si opporranno alla sua richiesta di essere pagato in euro anziché dollari. «L'Iraq ha informato il segretario generale dell'Onu Kofi Annan conferma�no fonti petrolifere a Cipro che dal primo novembre le fatture saranno emesse in euro». Imme�diata la reazione sui mercati il greggio è passato da 32,96 dolla�ri al barile a 33,60: più 1,9 per cento a New Ydrk. Sale anche il Èrent: più 1,7 per cento. Nuovi brividi corrono lungo la schiera di Eurolandia. Duisenberg a Ber�lino sottolinea i «rischi del caropetrolio» e ammette che «l'infla�zione nella zona Euro potrebbe restare più a lungo del previsto sopra il 2 per cento». Tocca al commissario agli Affari Moneta�ri, Fedro Solbes; rispondere da Parigi: «Non ci attendiamo una ripresa dell'inflazione perché l'evoluzione dei salari nei Paesi della zona euro resta ragionevo�le». Con queste premesse il petro�lio entra di forza nell'agenda di luned�a Parigi al suimnit UeRussia. E' infatti Mosca il «part�ner altemativo* cui Bruxelles guarda per differenziare l'ap�provvigionamento energetico. Moneta unica a 0,823 Duisenberg: buone le prospettive per la crescita L'Iraq annuncia: «Per il petrolio niente più pagamenti in dollari» L'EURO SEMPRE PIÙ' GIÙ' 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 Fonte: Banca Centrale Europea 26/10/2000 0,82745 0.80 | OTT NOV1999 DIC IGEN FEB MAR APR MAG GIÙ — 2000 — LUG AGO SET OTT