Il figlio di un senatore nelle mani dell' Anonmam

Il figlio di un senatore nelle mani dell' Anonmam Il figlio di un senatore nelle mani dell' Anonmam L'imprenditore cuneese rapito al suo arrivo in Sardegna Corrado Grandesso corrispondente da CAGLIARI Le dichiarazioni ufficiali a tarda sera fotografavano la vicenda come «una strana scomparsa». La realtà è che da ieri l'Anomima sequestri sarda ha in mano un nuovo ostaggio, Stefano Lo�renzi, 28 anni, di Vicoforte, in provincia di Cuneo, figlio del senatore Luciano Lorenzi, elet�to nelle liste dalla Lega Nord, passato all'Ape e iscritto al Grup�po Misto. L'auto sul quale viag�giava il giovane è stata trovata vuota ieri mattina con lo sportello aperto, le chiavi inseri�te nel quadro dell'accensione, la radio accesa in una strada della zona industriale di Porto Torres, una ventina di chilome�tri da Sassari. Nessuno ha visto, nessuno si sbilancia, ma a notte inoltrata polizia e carabinieri non avevano scoperto alcuna traccia dell'imprenditore. Loren�zi, sposato, due figli, è contitola�re a Mondov�dell'azienda Con�dor che produce impianti elettri�ci. Non ha grandi disponibilità economiche: a Mondov�nessu�no lo considera «ricco». Se rapimento è, si tratta di un'«azione» anomala, che rom�pe regole consolidate della crimi�nalità isolana. Tanfo che qualcu�no ha attribuito la misteriosa sparizione alle Brigate Rosse: la scorsa settimana due volantini dell'organizzazione terroristi�che erano stati trovati nello stabilimento dell'Enichem, di�stante poche centinaia di metri dal luogo in cui è stata ritrovata la macchina dell'imprenditore. E qualche giorni prima nello stabilimento erano stati rubati gli stipendi dei dipendenti. Stefano Lorenzi era sbarcato da poche ore a Porto Torres a bordo dell'Alfa 166 intestata al padre. Era giunto alle 6,30 con un traghetto della Grimaldi par�tito la sera prima da Genova. Con lui avevano viaggiato alcu�ni dipendenti che dovevano montare impianti elettrici, tra�sportati su quattro ca�mion, in una fabbrica del�la costa. Il giovane si è subito diretto verso la zona industriale dove si è trattenuto per oltre tre ore. Poi è risalito a bordo dell'Alfa e si è diretto verso Porto Torres per acquistare i biglietti per il viaggio di ritorno a Genova. Alle 10,30 ha parlato al telefonino con un dipendente. Ed è scom^ parso nel nulla. Alle 11,15 un operaio che si recava al lavoro ha notato la vettura ferma, con lo sportello sinistro aperto, due ruote sull'er�ba: ha pensato ad un'au�to rubata ed ha avvvertito la polizia. Agenti e carabinieri so�no subito intervenuti. Pensava�no di dover dare la caccia a topi d'auto. Ma subito si sono resi conto che che nel quadro c'era�no note stonate. Hanno notato tracce di una sgommata sul�l'asfalto, come se un' au�tomobile avesse costret�to l'Alfa ad arrestarsi. È possibile che il «gruppo di prelievo» abbia utiliz�zato anche un secondo mezzo. È scattato il piano antisequestro. Militari e poliziotti hanno istituito blocchi sulle strade, so�prattutto su quelle che conducono nel Nuorese; sono iniziate le perlustra�zione nella campagne; si sono levati in volo gli elicotteri. Ma le ricerche dello scomparso sono sta�te vane. E così, dopo i primi momenti di incredulità, ha preso corpo l'ipotesi di un rapimento, il primo dopo oltre anni e mezzo di tregua in Sardegna. Nessuno ha voluto accreditarla ufficialmente, gli inquirenti si sono limitati a scartare con decisione la pista politica, di un colpo delle Br. Ma pare che ad una riunione diretta dal procuratore della Repubbli�ca di Sassari, Giuseppe Porqueddu abbia partecipato anche un rappresentante del Sisde. Gli investigatori hanno a lungo in�terrogato (hanno lasciato il po�sto di Polizia di Porto Torres intorno alle 20) i quattro operai della Condor che hanno accom�pagnato Lorenzi in Sardegna. Se sequestro è, si è detto, è anomalo. Prevede un basista infonnatissimo sui movimenti di Stefano Lorenzi: sul suo arri�vo nell'Isola, sulla sua uscita dallo stabilimento La Plaza do�ve i suoi dipendenti montavano le apparecchiature trasportate dal Piemonte. E poi mai l'Anoni�ma ha agito in pieno giorno, ha trascurato di far sparire la vettu�ra dell'ostaggio per ritardare l'avvio delle indagini. La zona di Porto Torres, inoltre, è conside�rata sicura per la presenza di numerose industrie, il gran mo�vimento di persone e di mezzi. Da una decina d'anni non veni�va registrato un rapimento: l'ul�timo fu, alla vigilia del Natale del 1990, il commerciante Salva�tore Scano che riacquistò la libertà dopo cinque mesi di prigionia. L'imprenditore scom�parso avrebbe dovuto inoltre essere un perfetto sconosciuto in Sardegna, dove era stato una prima volta qualche mese fa. Nella notte era atteso, a Ol�bia, il padre del giovane. Lucia�no Lorenzi ha avuto la notizia della scomparsa del figlio men�tre era impegnato a Palazzo Madama in una seduta impor�tante. Pare che il Ministero degli Interni gli abbia messo a disposizione un jet. La scompar�sa dell'imprenditore piemonte�se ha fatto ripiombare la Sarde�gna nell'incubo sequestro dopo una prentesi che durava da poco meno di quattro anni, da quan�do cioè era siala presa in ostag�gio a Tortoli, nel Nuorese, Silvia Melis, la giovane consulente del lavoro riuscita poi a sfuggire ai Imalviventi nelle campagne di Orgosolo. la SUa aUtO è Stata trovata a Porto Torres Era nell'isola per affari