Leva, giallo delle esenzioni

Leva, giallo delle esenzioni Leva, giallo delle esenzioni La laurea per adesso non è prevista Francesco Grìgnetti ROMA Il giorno dopo la grande rifor�ma delle forze armate, che abbandonano la leva per un arruolamento tutto professio�nale, il ministro della Difesa Sergio Mattarella, deve fron teggiare uno strascico di recri minazioni e polèmiche. Rifon�dazione comunista, che già aveva votato contro in Parla�mento, insisto nel ritenere che «un esercito popolare può ave�re un collegamento con il terri�torio che l'esercito professiona�le, che costerà di più, non può avere». Fausto Bertinotti, in visita nelle zone alluvionate, è pole�mico: «L'esercito professiona�le può andare in giro per il mondo a fare le guerre. Quello popolare, pur con tutti i disagi che produce ai giovani, potreb�be mantenere un collegamento territoriale in termini di prote�zione civile». Gli risponde a distanza Marco Minniti, ds, sottosegretario alla Difesa: «E una riforma che ha un valore storico per il nostro paese». Ma l'abolizione della leva ha scatenato anche le ire dei vecchi alpini; «Si e violato sostiene provocatorio Giusep�pe Parazzini, presidente del�l'associazione nazionali; alpini l'articolo 52 della Costituzio�ne. Ma il grave è che l'elimina�zione della leva priva i giovani di una scuola di vita, di valori e di identità nazionale. E' au�spicabile che nei prossimi me�si, alla luce degli effetti di questa legge deleteria, sia pos�sibile porvi rimedio mantenen�do, accanto alla componente professionale, anche il servi�zio di leva per i giovani prove�nienti dalle regioni a vocazio�ne alpina». Il ministro Mattaiella aveva risposto a caldo: «Se fosse solo per la leva, il corpo alpino sarebbe già mor�to. I giovani del Nord sono quelli che in stragrande mag�gioranza fanno obiezione di coscienza. Ma siccome l'esercil.o non intonde privarsi di re�parti alpini, li alimenterà con professionisti di ogni regione d'Italia. La libertà di scelta, poro, mi auguro, porterà molti ragazzi del Nord ad arruolar�si». IL GIALLO DELLE ESENZIONI. S'è creata una certa confusione su chi dovrà ancora assolvere agli obblighi di leva e chi no. Fermo restando che ci sono cinque anni di transizione per esaurire il sistema della coscri�zione obbligatoria, e quindi gli ultimi giovani a ricevere la cartolina saranno quelli della classe 1985, le regole non cam�biano. Le forze armate si rifan�no alla ultima circolare, che porta la firma del professor Beniamino Andreatta. E dun�que è possibile l'esenzione, oltre ai casi classici di figli che sostengono economicamente la famiglia, oppure fratelli di vittime in servizio, ci sono alcuni altri casi di esenzione: sono esenti anche chi vive all'estero da un certo numero di anni, chi è titolare di impre�se, chi fa parte di cooperative giovanili che beneficiano di contributi pubblici, chi illu�stra la nazione in campo arti�stico o sportivo. Ci sono però alcuni ordini del giorno parla�mentari, di cui il governo si è impegnato a tenere conto, che allargherebbero le possibilità. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Enrico La Loggia, rammenta al ministro che egli «si era impegnato a inserire in un prossimo decreto legge la dispensa per i cittadini che si siano laureati con punteggio minimodi 100/110, oche siano borsisti, lavoratori autonomi o dipendenti, imprenditori». Ri�sposta del ministro: «Per il momento le regole sono quelle vigenti. Lo stabilirà il decreto delegato se se ne introduranno di nuove. Bisogna comunque tenere conto del principio di eguaglianza stabilito dalla Co�stituzione». SCREENING DI MASSA. La scom�parsa della visita di leva lascia scontenti gli epidemiologi. Era uno screening di massa che negli anni ha permesso di sco�prire molte malattie. Dice Aldo Isidori, andrologo dell'Univer�sità "La Sapienza" di Roma: «Risulta che il 40 per cunto dei giovani che si sottoponevano alla visita medica presentava alterazioni urologiche, lievi e gravi, di varia natura. Almeno la metà dei giovani visitati non era mai stato visitato prima». Isidori lancia un appello per�ché i medici sportivi e quelli scolastici si sostituiscano alla sanità militare. «A differenza delle donne, che vanno presto dal ginecologo, gli uomini non lo fanno per ignoranza o vergo�gna. Ma molte di queste affe�zioni, se non diagnosticate in tempo, mettono a rischio la capacità riproduttiva». COME Jp) GLI ULTIMI A PARTIRE CAMBIA "H I ragazzi nati tra l'SS e l'S? saranno LA NAJA ^ gli ultimi a fare la naja m Q). TEMPI DI ATTUAZIONE La «cartolina rosa» potrebbe arrivare solo in caso di t? guerra, o se il nostro Paese fosse coinvolto in una grave crisi internazionale e gli organici professionali non dovessero essere sufficienti ^^ LA PAGA Per i futuri professionisti si prevede invece uno stipendio di circa due milioni ?) VOLONTARI Il passaggio dovrebbe andare a regime entro sette anni 'Q) IL NUMERO DEI MILITARI L'organico dell'esercito sarà ridotto passando dalle 290 mila unità (tra ufficiali e truppa) a 190 mila Cj DURATA DELLA FERMA La nuova ferma potrà durare da uno a cinque anni. Un periodo che potrà essere allungato con «due successive rafferme biennali»

Persone citate: Aldo Isidori, Beniamino Andreatta, Di Massa, Enrico La Loggia, Fausto Bertinotti, Francesco Grìgnetti, Isidori, Marco Minniti, Parazzini, Sergio Mattarella

Luoghi citati: Italia, Roma