MEMORIE DI GUERRA FUTURO DI PACE

MEMORIE DI GUERRA FUTURO DI PACE Un saggio del capo dello stato MEMORIE DI GUERRA FUTURO DI PACE Carlo Azeglio Ciampi QUESTA antologia di scritti sulla Grande Guerra, di co�me essa venne vissuta e combat�tuta, tra il maggio 1915 e il novembre 1918, sul fronte italoaustriaco, ha per scopo, nelle parole del curatore Mario Rigo�ni Stern, «di dare memoria alle giovani generazioni» di quegli anni di scontri feroci, che costa�rono la vita a milioni di uomini, anch'essi per lo più giovani, appartenenti a molte, diverse nazionalità. Gli italiani ebbero di fronte non soltanto austriaci e tedeschi, ma anche ungheresi, croati, sloveni, cecoslovacchi, romeni, polacchi, ucraini, ed ebbero al loro fianco francesi, inglesi e americani. E' importante, per i giovani che si affacciano alla soglia del XXI secolo, con animo pieno di speranze, ma anche con non poche incertezze sul loro futuro e sul futuro del mondo, non dimenticare i grandi, tragici eventi del secolo che si è appena concluso. Non dimenticare, af�finché gli errori, le tragedie, i crimini del XX secolo non abbia�no a ripetersi. Questa è dunque un'opera utile e importante, bisogna spe�rare, anzi, che essa induca i giovani ad altre letture, che contribuiscano alla comprensio�ne delle cause di quella che fu allora chiamata «la Grande Guerra», e che oggi è più spesso ricordata co�li 2 GIUGNO Ani remodella nuFrancesco Grignme «la Prima Guerra Mon�diale». Ma già questa raccol�ta di scritti, scelti per la lo�ro qualità di vivida, diretta testimonianza di quella che Papa Benedetto XV condannò come «l'inutile stra�ge», indurrà i giovani di oggi a un'intensa riflessione. Penso che accanto all'orrore per la crudeltà della guerra, che emerge da descrizioni di straor�dinaria autenticità, possa emer�gere anche un senso di increduli�tà. Molti dei giovani che legge�ranno quest'opera hanno proba�bilmente percorso, come gitan�ti, con animo spensierato, sen�tieri di montagna sui quali, poco meno di un secolo fa, i loro nonni si era accaniti in cruenti scontri. Nel corso di queste gite, o delle festose serate nei rifugi di montagna e negli alberghi, i giovani d'oggi si saranno non di rado trovati vicini, animati da un'istintiva amicizia, a giovani di altre nazionalità: quelle stes�se a cui appartenevano i «solda�ti nemici» della guerra del ' 15-' 18. Quel conflitto può quin�di apparire loro non soltanto remoto, ma anche incomprensi�bile e ingiustificabile. Una lettura attenta di queste testimonianze rivela, del resto, la presenza di sentimenti non dissimili anche in molti di quei giovani soldati del primo Nove�cento, mentre affrontavano la morte dalle loro fangose trin�cee. La Grande Guerra fu, già agli occhi di molti che vi parteci�parono, una guerra inspiegabile e inutile, dovuta a un concate�narsi di decisioni di governi, sui quali i popoli ebbero ben poca influenza. Colpisce, d'altra parte, nel leggere queste testimonianze di sopravvissuti (uno di loro, un austriaco, morrà nella seconda ^■ ORNA FESTA le regole ra leni tti A PAGINA 16 uerra mondiale, come soldato del Reicìi tedesco, nella baltaglia delle Ardenne; simbolo tra�gico del destino di una genera�zione), la genuinità dei senti�menti patriottici da cui molti tli quei giovani erano animati. In particolar modo da molti degli italiani, intervenuti in un secondo tempo in un conflitto da loro non provocato, questa guerra fu sentita non come un'avventura di conquista, ma come l'ultima guerra del Risorgi�mento: la guerra combattuta, fianco a fianco, da giovani che provenivano da ogni regione della nostra Patria, che consa�crava e completava l'unità d'Ita�lia. Questo significato è ancora vivo, ed è giusto che sia cosi, nella coscienza della nazione italiana, che anche a quei giova�ni, e al loro sacrificio, deve la sua compiuta unità. Un bene prezioso: lo avvertiamo ancor più in questi decenni in cui stiamo costruendo, insieme con altre nazioni, una nuova l'alria europea. Penso che tra i giovani d'oggi debba comunque prevalere la coscienza di quanto sia radical�mente cambiata la nostra Euro�pa, rispetto a quegli inizi del Ventesimo Secolo; un secolo che, nella sua prima metà, co�nobbe alcuni tra i massimi orro�ri della storia; un secolo nel quale due guerre europee si trasformarono in guerre mon^^^^^^___ diali coinvol^■,™,■, " gendo vaste masse di uomi�ni in disumani conflitti; ma anche un seco�lo che, nella sua seconda capace di un metà, è stalo grande movimento popolare tli riconciliazione fra nazioni euro�pee per secoli nemiche. Il mutamento ò stato profon�do. Oggi viviamo la realta di un'Unione Europea che etilica le giovani generazioni alla fra�tellanza; un'Unione che si raf�forza e che sta allargando i suoi confini fino ad includervi in prospettiva l'intero continente, L'Europa d'oggi è divenula un modello anche per altri popoli. Nella prima metà ilei Secolo Ventesimo abbiamo generato guerre fratricide e vi abbiamo coinvolto altri continenti. Oggi operiamo per diffondere la pace europea, il nostro nuovo model�lo di Unione fra le nazioni. Questo è il compito che toc�cherà ai giovani d'oggi di prose�guire. Vi accompagni, in questa vostra fatica, accanto ai nuovi ideali di fratellanza e di pace fra i popoli, la memoria delle guer�re passate. Resti vivo in voi, accanto ai sentimenti di pietà e di gratitudine per coloro che sacrificarono le loro vite per la Patria, l'orrore per quei senti�menti di nazionalismo esaspera�to, di odii nazionali, ideologici, razziali, che furono l'origine dei conflitti del Novecento. Rimane�te in guardia contro quei senti�menti, purtroppo non del tutto cancellati dalla coscienza delle genti. Non tutti i popoli hanno saputo costruire un nuovo mon�do di pace. Non tutti gli uomini, anche in Europa, hanno vinto gli antichi pregiudizi. L'opera iniziata dai fondatori della nuo�va Patria europea è ancora in�compiuta. Ai giovani d'oggi, il grande compito di completarla. li 2 GIUGNO TORNA FESTA Ani remo le regole della nuora leni Francesco Grignetti A PAGINA 16 Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi riceve oggi al Quirinale lo scrittore Mario Rigoni Stern. curatore dell'antologia "La guerra sugli Altipiani, testimonianze di soldati al fronte", promossa dal presidente della Banca popolare di Vicenza. Gianni Zonin, e pubblicata da Neri Pozza, Anticipiamo la prefazione scritta dal Presidente Ciampi per il volume.

Persone citate: Benedetto Xv, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Francesco Grignetti, Gianni Zonin, Mario Rigo, Mario Rigoni Stern, Neri Pozza, Stern

Luoghi citati: Ardenne, Europa