Il popolo di Seattle assedia il «G20 »

Il popolo di Seattle assedia il «G20 » Petrolio, i «7 grandi» chiedono a Riad di intervenire per stabilizzare il mercato Il popolo di Seattle assedia il «G20 » Scontri a Montreal L'euro è sempre ai minimi ROMA L'anno prossimo il petrolio scende�rà a 25 dollari al barile, a dirlo all'unisono sono i sei istituti tede�schi di ricerca economica, esclu�dendo che il caro-greggio possa danneggiare sensibilmente la ripre�sa europea né tantomeno provoca�re una recessione come avvenne in seguito alla schock petrolifero de�gli Anni 70. Al momento, pero, pur con qualche accenno di riduzione i prezzi restano altissimi (ieri a Lon�dra il future sul Brent di dicembre è sceso a 31,88 dollari e a New York è calato a 33,60) e a guada�gnarci sono le grandi compagnie petrolifere, come Exxon e Texaco che, nel loro bilancio trimestrale, hanno mietuto utili superiori alle attese degli analisti finanziari. La situazione ha portato i mini�stri finanziari di Usa, Francia, Re�gno Unito, Italia, Germania, Giap�pone e Canada a chiedere all'Ara�bia Saudita di adoperarsi per assi�curare la stabilità dei prezzi del greggio. La richiesta è stata avanza�ta nel corso del vertice del «G20», che si svolge a Montreal. Sinora, infatti, gli interventi dell'Opec per far scendere le quota�zioni si sono rivelati insufficienti a stabilizzare il mercato ed ora, en�tro il fine settimana, i sauditi do�vrebbero decidere se aumentare la produzione giornaliera di greggio allo scopo di raffreddare le tensio�ni sui prezzi. Del «G20» fanno parte, oltre ai sette grandi Paesi industriali, Russia, Argentina, Au�stralia, Brasile, Cina, India, Indone�sia, Corea del Sud, Messico, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, i rap�presentanti del Fondo monetario intemazionale e della Banca mon�diale. E anche a Montreal il «popo�lo di Seattle» ha fatto sentire la sua voce: le proteste sono sfociate in incidenti tra manifestanti e polizia che si sono conclusi con un bilan�cio di tre poliziotti feriti e 39 giovani fermati. Intanto l'euro si conferma debo�le e resta vicino ai minimi assoluti: dopo essersi mosso per tutta la giornata tra un massimo di 0,8395 e un minimo di 0,8344 in Italia ha chiuso a 0,8386, mentre a New York è andato a 0,8365. E, se è improbabile che dal summit del «G20» arrivino dichiarazioni a so�stegno della moneta europea, ad aiutare l'euro contribuiscono alcu�ni dati macroeconomici dell'Ue, come il rallentamento dell'inflazio�ne in Germania, e le parole del governatore della Banca d'Inghil�terra, George, secondo cui la mone�ta unica «è sostanzialmente sotto�valutata» rispetto ai fondamentali economici di medio periodo e che, di conseguenza, la sterlina «è sotto�valutata rispetto all'euro». Per parte sua il ministro Visco, da Montreal, ha ricordato che an�che monete forti come marco, dol�laro e yen sono soggette a fluttua�zioni. «Il problema dell'euro ha sottolineato è convincere i merca�ti che l'economia europea è forte: Ed è proprio questo che ci prefiggia�mo di fare», [v. cor.)

Persone citate: Visco