Una festa americana in Corea del Nord

Una festa americana in Corea del Nord Una festa americana in Corea del Nord Fuochi d'artificio e applausi a Pyongyang per laAlbright Andrea di Robìlant WASHINGTON Tra ovazioni o fuochi d'artificio crolla dopo cinquant'anni l'ultimo muro in Asia. Madeleine Albright è stata ricevuta con tulli gli onori dal presidente nord coreano Kim Jong-il ieri a Pyongyang. E dopo una seduta-fiume che proseguirà oggi per concordare la slorica visi�ta del Presidente Clinton il mese prossimo, la signora della diploma�zia americana è stala portala allo stadio dov'è stala applaudila da centomila nord coreani. Prima, il segretario di stalo aveva anche reso omaggio alla statua del padre della patria nordcoreano Kim II Sung. Una giornata come quella di ieri sarebbe slata impensabile anche un anno fa, nonostante il progressi�vo disgelo dei rapporti della Corea del Nord con il resto del mondo. Ed era ancora più difficile immagina�re che il Presidente degli Stali Uniti avrebbe concluso il suo mandato con una storica visita a Pyong�yang. Eppure il vertice con Kim Jong-il, anche se non ancora for�malmente deciso, appare ormai quasi certo e dovrebbe avvenire durante il viaggio di Clinton in Asia dall' 11 al 20 novembre. Questa accelerazione impressa dalla diplomazia americana non è senza rischi, tanto più che avviene nella fase più incandescente della campagna presidenziale. L'Ammi�nistrazione Clinton è sotto il tiro dei repubblicani, i quali si chiedo�no se sia davvero saggio normaliz�zare i rapporti con la Corea del Nord alla vigilia di un'elezione. La slessa Albright, arrivando a Pyong�yang, si è trovata a dover respinge�re queste critiche, dicendo che l'amministrazione si stava muo�vendo in maniera «circospetta e misurata» e che non si sarebbe mossa «più rapidamente di quanto fosse necessario» per gli interessi degli Stati Uniti. Poi, stringendo la mano al presidente nordcoreano, la Albright ha però aggiunto: «Sono mollo felice di esser qui in questa bellissima città». Kim Jong-il, da parte sua, ha accolto la Albright a braccia aperte. «Sono davvero mol�to felice», ha detto, con un entusia�smo che ricordava l'accoglienza riservata al presidente sudcoreano Kim Dae Jung lo scorso giugno. I colloqui sono durati mollo più del previsto e il portavoce del diparti�mento di Stato Richard Boucher ha detto che sarebbero continuati an�che oggi. «Finora le conversazioni sono slate piene di sostanza e le abbiamo trovate molto utili», ha detto. Il segretario di Stalo ha dato a Kim Jong-il una lettera di Bill Clinton in cui il presidente america�no ha illustrato le premesse per il progressivo disgelo dei rapporti tra i due Paesi. «Questa visita della Albright, del resto, è stata organiz�zata in vista di un possibile viaggio del Presidente», ha spiegato Bou�cher. La raccomandazione finale del segretario di Stato dipenderà chiaramente dall'esito dei suoi col�loqui con Kim Jong-il. E non è ancora fatta, insistono gli americani. «Dobbiamo essere pragmatici e riconoscere che la strada verso la piena normalizza�zione è ancora tutta in salita», ha detto la Albright dopo il banchetto in suo onore. L'aspetto più problematico ri�mane il programma missilistico nordcoreano una delle principali fonti di tensione in Asia. I nordcoreani dicono di essere disposti a rinunciare alla prqduzione di missili di lunga gittata se altre potenze li aiuteranno a lanciare satelliti per uso civile. All'inizio gli americani avevano reagito con freddezza al�l'idea ma adesso sembrano interes�sati a saperne di più. L'amministrazione Clinton si è andata convincendo che dopo anni di declino economico, il regime nordcoreano abbia finalmente deci�so di abbandonare la politica della chiusura e dell'isolamento nella speranza di ridare un minimo di prosperità al Paese senza rinuncia�re al potere, che rimane assoluto. La stessa Albright ha constatato di persona il dominio assoluto del partito unico sulla società quando è slata portata allo stadio e 100 mila nordcoreani hanno messo in mostra tutto il loro fervore rivolu�zionario con un grande saggio ginnjico-canoro in onore di Kim II Sung, il defunto dittatore che ten�ne in pugno il Paese per mezzo secolo. Il viaggio del Segretario di Stato cinquant'anni dopo la guerra fra i due Paesi in preparazione del vertice tra Clinton e Kim Jong-il a novembre L'ospite rende omaggio alla salma imbalsamata di Kim II Sung e dichiara: «Sono felice di essere in questa bellissima città» Madeleine Albright e Kim Jong-il applaudono lo show nello stadio di Pyongyang