Già riaperta la Torino-Milano di Gianni Bisio

Già riaperta la Torino-Milano Già riaperta la Torino-Milano «Afebbraio sarà come prima del disastro» Gianni Bisio TORINO Con sei notti e sette giorni di lavoro la Torino-Milano è torna�ta alla sua funzione di coUegamento vitale tra le due città più industriali del Nord. Il blocco causato dall'esondazione della Dora Baltea tra Rondissone e Cigliano è durato nove giorni. Nove giorni di code sugli itinera�ri alternativi minori, cioè sulle poche statali e le provinciali rima�ste percorribih, e con traffico ai massimi storici sulla A26 dei Trafori e sulla A21 Torino-Pia�cenza. Da ieri pomeriggio alle 18, con anticipo sul programma, il fiume di veicoli potenzialmente 35 mila al giorno, in gran parte Tir ha ripreso a scorrere lentamente sulla carreggiata Nord, la MilanoTorino, riaperta provvisoriamen�te con due corsie in ingresso a Torino e una in uscita verso Milano. Il via è stato dato senza annunci, per evitare intasamen�ti. Sul posto sono presenti tecnici e mezzi per eventuah interventi di emergenza, se sorgessero pro�blemi al tratto da poco ricostrui�to. Se la notte di prova darà risul�tati positivi, alle 6 di stamane la riapertura sarà ufficializzata. L'acqua uscita dalla Dora e dallo scolmatore del canale Depretis (il canale del Rotto) scorre ancora sotto la massicciata, incanalata provvisoriamente in imo scatola�to trovato fortunosamente in un cantiere di Lodi. Chiuso è invece, per il momento, il sottopasso pedonale di Saluggia, secondo varco dal quale le acque della Dora hanno eroso il terrapieno dell'autostrada. «E' una soluzione provvisoria che ci consente di superare subi�to l'emergenza», spiega Federico Botto, direttore tecnico della To�rino-Milano. In sostanza il traffi�co dovrebbe subire lo stesso ral�lentamento che si verifica per imo dei tanti cambi di corsia per lavori di manutenzione a cui siamo abituati. Per la soluzione provvisoria hanno lavorato 24 ore su 24, a turno, per sette giorni, 60 operai, sia della società autostradale sia di imprese colle�gate, come l'Itinera. Sono stati impiegati 6 escavatori, 30 ca�mion e 6 torri-faro per illuminare i lavori. Per realizzare il rilevato provvisorio, in due tratte di 120 e 50 metri, sono occorsi 8 mila metri cubi di inerte della cava di Torrazza che è stato compattato entro prefabbricati in cemento. «E' stato fatto un lavoro splen�dido», aveva commentato saba�to, nella sua visita al cantiere, il ministro dei Lavori Pubbhci, Ne�rio Nesi, che era accompagnato dal principale azionista della To�rino-Milano, l'imprenditore tortonese Marcellino Gavio. Nesi ha raccontato ieri di aver indicato a Gavio due ingegneri particolar�mente attivi nel cantiere. «Questi due devono essere promossi o avere un aumento di stipendio, è lo Stato che lo vuole», ha detto il ministro. Che però ieri non sapeva se la pratica era andata a buon fine. Uno dei due era proprio il direttore tecnico della Torino-Milano. Botto. Già oggi incominceranno le opere di ripristino definitivo: ver�rà ricostruita la carreggiata Sud, realizzando, oltre al sottopasso pedonale, un ponte con una luce di 24 metri sul canale del Rotto, aumentando quindi la possibilità di tracimazione del fiume senza danneggiare la massicciata. Poi, con poche ore di chiusura, si devierà il traffico sulla carreggia�ta ricostruita, si demolirà il rile�vato provvisorio, dove da ieri sera passano i veicoli, e si comin�cerà a operare sulla carreggiata Nord. «In quattro mesi di lavoro, entro la fine di febbraio 2001, dovrebbe essere tutto a posto», dice Botto. C'è un unico rischio: se si verificasse un altro diluvio delle stesse proporzioni, eventua�lità remota tenuto conto che i modelli matematici ne prevedo�no uno ogni 4-500 anni, il rileva�to «provvisorio» potrebbe avere seri problemi, perché fungerebbe nuovamente da diga, per di più con un canale scolmatore più ridotto. «E per questo aggiunge Botto sarà opportuno che il Magistrato del Po proveda un urgente intervento complessivo sull'argine della Dora in modo ridurre il pericolo». Buone notizie arrivano anche per la bretella di Santhià, che ì'Ativa ha promesso di riaprire venerd�e che consentirà da Mila�no di raggiungere Aosta senza toccare la viabilità ordinaria. E per i torinesi riporterà la situazio�ne a quella del '94, quando crollò per la prima volta il ponte sull'Or�co. Un giro vizioso, ma in auto�strada. Dopo sette giorni di lavori la carreggiata Nord è di nuovo transitabile Il ministro Nesi: «Lavoro splendido» La Torino-Milano, parzialmente riaperta dopo i lavori d'emergenza durati una settimana. Nell'altra foto l'autostrada appena devastata dall'alluvione

Persone citate: Botto, Depretis, Federico Botto, Gavio, Marcellino Gavio, Nesi