Aria di carnevale, tutri in pamiccq rossa di Cristiano Chiavegato

Aria di carnevale, tutri in pamiccq rossa Aria di carnevale, tutti in parrucca rossa Montezemolo: negli ultimi 4 anni siamo stati il team più forte Cristiano Chiavegato inviato a SEPANG Rosso Ferrari. Un colore vermigbo, sanguigno come la passione per la Scuderia, la Nazionale dei motori, la squadra più amata del mondo. Un rosso veloce come un lampo in pista, capace di esten�dersi in tutto il circuito a fine gara, fra bandiere, magliette e cappellini. Ma questa volta pre�stìnte anche in maniera diversa. Dopo le rasature a zero di 15 giorni fa in Giappone, ieri sono spuntate all'improvviso decine di fiammanti parrucche rosse, inalberate con fierezza e diverti�mento da tutti gli uomini del Cavallino, liberi finalmente da ogni incubo. Una malattia conta�giosa che ha coinvolto anche Luca Montezemolo, il presidente della Ferrari, giunto in Malesia soltanto per celebrare il trionfo con la squadra. Parrucche rosse per Michael Schumacher e la moglie Corinna, per Rubens Barrichello, una spe�ciale con nastrini e codino sul capo di Jean Todt, sulla testa di tutti i tecnici e i meccanici, degli addetti stampa, del cuoco, a co�prire la chioma leonina di Willy Weber, il manager del campione tedesco intento già a vendere i primi cappellini della nuova era. Parrucche rosse indossate nelle conferenze stampa, sul podio pri�ma e dopo la premiazione. Persi�no David Coulthard ne ha inalbe�rata una in segno di omaggio. Parrucche rosse sui volti segnati dalla fatica, a nascondere gli occhi neri pesti per le notti inson�ni, per cinque anni di fatiche. Per cancellare le delusione ed espri�mere la gioia. Un Carnevale anti�cipato e firmato Ferrari con la stessa gioia dei bimbi. Parrucca fiammante anche co�prire i famosi capelli di Luca Montezemolo, alle 8 della sera, prima della festa al Paddock Club, davanti alle telecamere di mezzo mondo, per qualche minu�to, per qualche frase pronunciata con un nodo alla gola. «Sono venuto qui ha detto il presiden�te per essere vicino alla squa�dra. Ho sofferto guardando la gara in tivù nell'albergo dell'aero�porto. Sono abituato a soffrire da solo. Tenevamo moltissimo an�che al titolo dei costruttori. Sia�mo stati la squadra più forte negli ultimi quattro anni, merito di tutti i nostri uomini. Un grazie speciale a Jean Todt che ha diret�to l'orchestra in ima stagione forse irripetibile. Per me ima soddisfazione enorme. Mi ricor�do ora di quel terribile giorno di Hockenheim quando Schuma�cher venne speronato alla parten�za. Temevo un disastro. Ma Barri�chello seppe rimediare con una gara eccezionale e una vittoria importantissima. Rubens ha di�sputato un ottimo campionato, con una pole position e quel successo in Germania. Michael ha dimostrato, ancora una volta di essere il più forte. Il migliore del mondo. E mi stupisco sempre che qualcuno lo metta ancora in dubbio. Ron Dennis non è venuto a farci i complimenti? Sappiamo che è difficile vincere ma lo è ancora di più saper perdere». «Un nuovo ciclo? E' iniziato nel 1996. L'anno dopo abbiamo detto addio al titolo a 14 giri dalla fine dell'ultima gara. Nel 1998 siamo stati sconfitti partendo dal�la pole position in Giappone. Nel�la passata stagione Irvine è stato battuto per due punti. Ma erava�mo sempre lì, in vetta a lottare. Da questo risultato, che mi ero fissato quando sono tornato alla Ferrari nel 1991, ho avuto la più grande soddisfazione della mia vita professionale. E credo che sia cos�anche per gli altri, per i tifosi e per gli azionisti del Grup�po Fiat». Tutto di un fiato, rispar�miandosi soltanto per un urlo finale: «Siamo campioni del mon�do!». Ma l'idea della parrucca rossa a chi è venuta? Radio box sussur�ra il nome insospettabile di Jean Todt. Schumacher ha raccontato che voleva farsi rasare in Thailan�dia quando era in vacanza dopo Suzuka. Ma lo avevano sconsigliato. Allora aveva pausato di farsi tingere di rosso qui in Male�sia. Non c'era il tempo per fare un lavoro ben fatto. Poi si è pensato alle parrucche, ma non si trovavano di color rosso. Sono state acquistate bianche e poi dipinte da uno specialista. Ma c'è anche un retroscena. Quando il campione tedesco ha detto che voleva portare i capelli finti sul podio, gli è stato risposto che era proibito, che avrebbero comminato una forte ammenda alla Ferrari. «La multa la pago io», ha risposto Schumi, qualsiasi cifra. Gli addetti hanno denuncia�to il fatto ai commissari sportivi. I quali però, per una volta, si sono rifiutati di prendere in esa�me una storia del genere. Hanno avuto paura di diventare rossi di vergogna. Il presidente segue la gara in tv, poi piomba al'circuito «Un grazie speciale a Todt, Michael è il migliore, bravo Barrichello; tenevamo moltissimo al doppio titolo: è il momento più bello della mia vita professionale» Sul podio malese lo stratega Ross Brawn insieme con Schumacher e Barrichello; Montezemolo, sopra, e, a lato, Todt: tutti in parrucca rossa

Luoghi citati: Germania, Giappone, Malesia