Corsa all'invifo per la cena vip di Fiorella Minervino

Corsa all'invifo per la cena vip Corsa all'invito per la cena vip In 100 nella casa d'un finanziere italo-svizzero Fiorella Minervino MILANO La Milano prudente, ondivaga, funambola sul ramo dell'Ulivo, comincia a risvegliarsi, forse perfi�no a infervorarsi per il candidato premier Francesco Rutelli. Ieri pa�recchi illustri personaggi si sono lamentati per non aver ricevuto alcun invito, per non essere stati avvisati della convention del Palavobis, alla quale avrebbero parteci�pato di buon grado. Fra questi l'architetto Vittorio Gregotti, a Pi�sa per una lezione alla Normale, che lamenta scarsa organizzazio�ne e insufficienti notizie, precisan�do che fra i cittadini in vista Umberto Eco si trovava in Spagna e Guido Rossi a Venezia. Confer�ma la scrittrice Fernanda Pivano: «Dovevamo parlare per primi noi intellettuali, poi hanno preferito i sindaci, gli esponenti delle regioni, i politici». Cos�il candidato pre�mier dell'Ulivo si è ritrovato al centro d'una folla immane, accor�sa dall'Italia intera, ma con sparu�ti gruppetti di milanesi. Tuttavia la conquista del Nord, a partire dalla capitale lombarda, è cominciata e i riti ambrosiani dell'investitura hanno preso l'av�vio ieri, puntuali come ogni volta. Dopo la messa in San Vincenzo in Prato, la colazione con'la «mode�sta famiglia» d'un lavoratore dell'Ibm, a Crescenzago, le «porte dorate» della città si sono dischiu�se con una cena in una sontuosa casa di via Mascheroni, elegante zona della Milano più austera e tradizionale. Fitto mistero intorno al padrone di casa, mentre si incrociavano a centinaia le telefo�nate fra Saint-Moritz, Portofino, Venezia, Parigi, e naturalmente Roma, per sapere chi era invitato, quali gli ospiti più famosi e i personaggi pubblici presenti. Mila�no è adusa ai mormorii più o meno sommessi prima degli inviti, spe�cie al cominciare delle campagne elettorali quando un inaspettato fervore la scuote a favore dei candidati locali, meglio se amici. Un candidato premier bello, grade�vole, simpatico, sportivo, disinvol�to, di mondo, sindaco di Roma che ha ricevuto la regina Elisabetta quasi fosse ima «sua» ospite, è preda ambita nelle magioni della Milano radicai. Non era però il caso, all'appa�renza, dell'invito di ieri sera. Un intimidito padrone di casa, finan�ziere italo-svizzero, che ingenua�mente bramerebbe rimanere cela�to dietro il nome del genero Massi�mo Tabacchiere, vicepresidente della Federlazio, lamenta di aver solo voluto organizzare una cena per 50 amici suoi e della moglie, allorché la figlia e il genero gli hanno annunciato la probabile pre�senza di Francesco Rutelli, con loro ospite, «perché il sindaco desiderava trascorrere una serata in pace fra amici, quasi in famiglia, a Milano». E così, come per incanto, gli invitati si sono trasformati in un centinaio. «E' una serata del tutto privata, continuo a ripeterlo a tutti», si lagnava il finanziere cinquantenne, che invocava la pri�vacy. «Mi ha però telefonato Ma�rio D'Urso racconta annuncian�do che avrebbe portato da Roma degli amici, ovviamente ho accon�sentito; ora i miei invitati sono terrorizzati perché non vogliono apparire, alcuni sonodegli impren�ditori noti e non intendono, come me, immischiarsi con la politica né da una parte né dall'altra». Ammette di aver conosciuto, tra�mite il genero, Francesco Rutelli due anni fa, e parlando di cani, sport e altri interessi comuni, han�no simpatizzato quasi d'immedia�to. Con tono di disperazione assolu�ta, l'ospite nel tardo pomeriggio di. ieri ha confessato che lui e la moglie stavano occupandosi della cena, ignorando la lista e il nume�ro degli invitati. Tra i quali c'era�no, in realtà, Renato Mannheimer, Lamberto Sechi, Antonello Camerana, MUly Moratti, Chicca Olivet�ti. Rutelli, accompagnato da Bar�bara Palombelli, ha parlato per circa mezz'ora sulle differente in Italia.