Rutelli: niente sconti a chi commette reali di Fabio Martini

Rutelli: niente sconti a chi commette reali Rutelli: niente sconti a chi commette reati Primo giorno da leader: intransigenti con i delinquenti Fabio Martini inviato a MILANO In maniche di camicia e con un pomodoro in mano, Francesco Rutelli chiede ai suoi collabo�ratori: «In che guaio mi avete cacciato?». Siamo negli studi televisivi di Mtv, mancano pochi minuti all'inizio della registrazione di Kitchen, tra�smissione cult per i giovanissi�mi e il candidato dell'Ulivo in versione casual fa finta di essere preoccupato. Ma, da gigione quale è, sa benissimo che la trasmissione dietro i fornelli non nasconde alcuna insidia e infatti 45 minuti più tardi un Rutelli felicissimo saluta il dj Andrea Pezzi e anche la sua fidanzata, l'attri�ce Claudia Pandolfi. D'altra parte «Rutelli in tele�visione è bravo», aveva am�messo Silvio Berlusconi tre giorni fa in una trasmissione ultramattiniera di Ime. A tal punto efficace che da una settimana Rutelli negli studi televisivi fatica a trovare in�terlocutori: ieri sera il leader dell'Ulivo era stato invitato a TeleLombardia per un faccia a faccia con Emilio Fede. Che alcuni giorni fa aveva assicura�to il direttore Daniele Vimercati: «Sì, vengo». Poi aveva ritele�fonato: «Non posso venire, perché tomo a Milano luned�mattana», sentendosi risponderaL,«ya..,beneJ.Q .stesao-tanto Rutili resta a Milano anche luhedì...». Quàtótìè ora piutardHa5segfeteria-di-Fed»-aveva ritèlefohato: «il direttòri tor�na a Milano mercoledì, non si può fare». Anche venerd�scorsoi a «Porta a Porta» inizialmente come interlocutore di France�sco Rutelli era previsto Umber�to Bossi, che poi si era defila�to. Probabilmente due defezio�ni casuali, ma è vera invece la disposizione diramata da Sil�vio Berlusconi ai suoi alleati: «Snobbate Rutelli, non prende�telo sul serio». Da due settima�ne ogni attacco di Rutelli a Berlusconi trova repliche indi�rette, visto che a rispondere è sempre il portavoce Paolo Bonaiuti. Ma nell'ultimo vertice del Polo, qualcuno ha provato a dirlo a Silvio Berlusconi: «Stiamo attenti a non esagera�re nel sottovalutarlo: anche con Prodi abbiamo fatto cos�e poi non è finita bene». E ieri Pierferdinando Casini lo ha detto a voce alta: «Rutelli non va preso sottogamba». Dopo la convention di saba�to, ieri Francesco Rutelli ha iniziato da Milano la sua lun�ga campagna elettorale, quei 200 giorni che nei suoi auspici dovrebbero corrispondere alla «più grande delle rimonte elet�torali». Il suo staff gli aveva orga�nizzato quattro appuntamenti diversissimi tra loro, una visi�ta all'atelier dell'artigiano-artista De Vecchi, un passaggio alla sede dell'Anpi di Crescenzago, un pranzo da una fami�glia «qualunque» della perife�ria milanese, due interviste tv (a Telelombardia ha detto che «se si votasse adesso potrei farcela al 50 per cento»). E il filo rosso delle tante dichiara�zioni disseminate dal leader dell'Ulivo per tutta la giornata è sicuramente costituito dalla determinazione di Rutelli di apparire duro e risoluto sulla questione sicurezza. La mutazione del sindacopiacione in candidato-sceriffo è raccontata da queste parole pronunciate nell'atelier De Vecchi: «Non è più possibile che uno spacciatore sia becca�to dalla polizia, sia sbattutodentro e poi esca 24 ore dopo. a causa di una legge sbaglia�ta». Per Rutelli serve certezza nella pena, «se uno è stato condannato a 7 anni di carcere se li deve fare tutti dentro e può uscire un anno prima soltanto se ha avuto una con�dotta veramente buona». In estrema sintesi «dobbiamo es�sere molto, molto più intransi�genti». Due giorni fa, dopo le parole pronunciate in convention sula legge Simeone, nella maggio�ranza qualcuno aveva fatto obiezioni, ma Rutelli non si è pentito: «Lo so, qualcuno ha storto il naso, qualcuno mi ha detto, "ma lo sai che quella legge è stata approvata con il voto anche della maggioran�za?". Certo che lo so e non sono pentito di quel che ho detto». Rutelli alza il velo anche su un curioso fenomeno che ogni tanto attanaglia entrambi i poli: «D'ora in poi occorre evitare quel circuito emotivo per cui un giorno si dice che si devono punire i clienti delle prostitute e il giorno dopo, quando un cliente si suicida, si dice l'opposto. Spesso ci sono oscillazioni pazzesche con il risultato che alla fine la maionese impazzisce». Nelle due interviste televisi-, ve, a Francesco Rutelli è capi-' tato di parlare spesso di Silvio Berlusconi, ripetendo la sua sfida televisiva («Altrimenti facciamo soltanto dei solilo�qui») e punzecchiando il Cava�liere di Arcore: «I suoi pro�grammi elettorali assomiglia�no a degli spot», o anche «a quella trasmissione "Ok!, il prezzo è giusto", anche se qualche volta il prezzo non è giusto...». Negli studi di Mtv «cucina» una caprese «Se votassimo adesso al 50% vincerei...» Ha pranzato in casa di una famiglia «qualunque» della periferia La sera ha discusso mezz'ora a tavola sulle «dififerenze in Italia» con Mannheimer, Sechi Chicca Olivetti e Antonello Camerana Ed è stato applaudito

Luoghi citati: Arcore, Italia, Milano