PAROLE, ODIO E REALTA' di Igor Man

PAROLE, ODIO E REALTA' PAROLE, ODIO E REALTA' Igor Man LO sconfitto è Arafat. Una volta ancora i «fratelli arabi» hanno praticato una gara verbale per esaltare il valore dei palestinesi piangen�done il destino, insultando il responsabile della loro disgra�zia, cioè Israele. E' il solito, collaudato modo di agire su due livelli: 1) dare libera stura all'unico elemento uni�tario dell'Umma: l'odio. Ver�so Israele, beninteso. 2) Fare i conti con la realtà. E la realtà si riassume nelle parole che vent'anni fa mi disse il giorna�lista egiziano Lofti el Khooly: «Su cinque focacce di pane, quattro le paga l'America». Certamente Arafat non si aspettava che i «fratelli» mi�nacciassero guerra a Israele. Il vecchio fedayn non è uno stupido e sa che nessun paese arabo, sempreché lo volesse, è in grado di sfidare la prima potenza (atomica) del Vicine^ Levante. Tuttavia sino all'ulti�mo ha sperato che alle maledi�zioni seguisse se non la rottu�ra dei rapporti diplomatici almeno un loro raffreddamen�to, per cos�isolare Israele. Questo per quanto riguarda l'Egitto e la Giordania che han firmato con Gerusa�lemme un trattato di pace in buona e dovuta forma. E' vero che nella Giordania i palestinesi sono in maggioran�za ma la Legione Beduina è l�a ricordargli il Settembre Nero del 1970. In Egitto nasce un bambino ogni 30 secondi e una «cellula» inte�gralista ogni settimana. Arafat contava su aiuti in denaro: immediati, copiosi. Se Barak farà, come sembra scontato, un governo con Sharon, il blocco dei Territori è garantito e l'economia pale�stinese entrerebbe in agonia. Il vertice ha votato, su propo�sta saudita, aiuti per un miliardo di dollari. Ma que�sta «storica decisione» dovrà essere perfezionata tecnica�mente. Per intanto, il vertice «invita i cittadini arabi» a donare un quarto della loro paga giornaliera ai fratelli palestinesi. Figurarsi. Inten�diamoci: pure Barak è in difficoltà. Arafat, ieri, lo ha mandato al diavolo, la rivolta continua, e un paese democra�tico qual è Israele non può domarla con cento Sabra e Chatila. Tuttavia, se cadesse Barak può sempre tornare a fare il soldato o, male che vada, andar a suonare il piano a Las Vegas. Arafat, invece, ha bruciato i suoi poveri vascelli alle spalle per inseguire, con Rabin, la pace dei bravi. Lo chiamano al Walid, il padre, ma dalle sue parti è in uso quella che in Sicilia chiamano ì'ammqzzatina (padre non escluso). I vecchi compagni non ci sono più e non pochi dei nuovi hanno «Amleto» come livre de chevet. Epperò la pace rimane irreversibile. Ieri sem�brava per domani. Oggi non più. Verrà, ma quando? Allah'alam, Dio solo lo sa.