La «gauche-caviar» è rimasta a casa di Fiorella Minervino
La «gauche-caviar» è rimasta a casa Tra gli ottomila osannanti della platea pochi i nomi della «Milano bene» La «gauche-caviar» è rimasta a casa Fiorella Minervino QUI c'è il meglio della nostra Italia» ha declamato con emozione Francesco Rutel�li davanti a una platea osannante di migliaia e migliaia di persone, salvo i ministri composti nelle prime file sotto il palco. Il neo-eletto candidato premier si è felicitato per aver cominciato la propria campagna da Milano, rin�graziando i cittadini presenti. Ma di milanesi noti, appunti, ce n'era�no pochi. Il mondo dorato ulivista in pratica ha disertato la Conven�tion del Palatrussardi. La meneghi�na «gauche-caviar» sempre pronta a improvvisare cene, feste, serate speciali prò Ulivo, si è ingegnata o si è davvero trovata altrove, per motivi validissimi di lavoro, il giorno della nomination. Basta qualche nome «storico»: Inge Feltri�nelli e Rosellina Archinto calamita�te entrambe dalla Fiera del Libro di Francoforte in qualità di editrici; Giulia Maria Mozzoni Crespi, impe�gnata nella preparazione d'un im�prorogabile convegno sulla biodina�mica; quanto all'imprenditoria è risultata pressoché invisibile, forse per prudenza qualcuno ha preferi�to sfruttare un ultimo weekend a Portofino, altri godere la barca a vela, o giocare a golf, taluni spinger�si nei casolari in Toscana. Assente lo stesso Massimo Moratti, tuttora incerto candidato sindaco per misu�rarsi con Albertini. Gli esponenti delle grandi banche o dell'editoria più in vista, tutti «in contumacia». Gli intellettuali addirittura dissol�ti, con l'eccezione di Fernanda Pivano e Carla Fracci. A Venezia per lavoro l'architetto Vittorio Gregotti. Uno dei pochi ministri avvi�stati altrove è U milanese Umberto Veronesi, che nessuno si è premura�to neppure di citare, anche se via via più stimato e amato responsabi�le del dicastero della Sanità, a differenza di Rosi Bindi presente nelle primissime file e applauditissima. Quali le ragioni per un numero cos�alto di assenti: prudenza, in�certezza, disinteresse crescente per la politica o un candidato affetto da eccessiva avvenenza. amabilità e «romanità»? Secondo Milly Moratti, moglie di Massimo, ulivista convinta, seduta nei posti defilati, l'importante è la folla ster�minata di persone venute da ogni parte d'Italia, e qualche raro im�prenditore milanese, insospettato ulivista, sparso qua e là. «Rutelli sostiene la possibile futura sindachessa di MUano ha due importan�ti qualità: sa comunicare con imme�diatezza e vanta l'esperienza di sindaco, con la conoscenza del territorio e dell'ambiente indispen�sabili al Paese e all'Ulivo». Antonel�la Camerana al contrario si dice convinta della «sovrana indifferen�za di questa città nei confronti della poUtica». Stefano Jacini, edi�tore e scrittore dell'antica, nobile famiglia lombarda impegnata nella politica e nella riforme, precisa: «Rutelli è stato nominato pochi giorni fa, lo ritengo franco e simpa�tico, ha sbagliato a partire da Milano senza preparazione, cioè non frequentando gli ambienti ca�nonici milanesi. E' come un marzia�no arrivato da un altro pianeta. La stessa Convention può sembrare una cosa di facciata. Tutti si muo�vono solo quando vengono presen�tati i candidati in modo preciso, localmente, è successo per Michele Salvati e al tempo per Prodi". Entusiasta la scrittrice Fernanda Pivano: "Sono felicissima di Rutel�li, mi piace, è in gamba. Poi sa fare il baciamano a una signora come si deve».
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