Il segugio di Piersanti nella casa dei matti di Lorenzo Mondo

Il segugio di Piersanti nella casa dei matti Il segugio di Piersanti nella casa dei matti DI Claudio Piersanti mi era piaciuto «Lui�sa e il silen�zio», la storia di un doloroso eppure pa�cato appressamento alla morte, un nitido e lineare percorso narrativo che conferiva superio�re dignità alla sorte di una donna comune: comune nel sen�so non riduttivo di un partecipa�lo destino. Con «L'appeso» l'au�tore tocca altre corde, tenta più complessi modi espressivi. In superficie, quella che ci viene proposta è una storia di spionag�gio, non priva di emozioni e colpi di scena. Antonio Cane deve individuare e rendere inof�fensivo un vecchio agente segre�to che, dopo avere compiuto «lavori» sporchi per conto di apparati dello Stato, minaccia di ricattarli con la divulgazione di certi dossier. La trovata vincente del ro�manzo consiste nel fatto che questo Corsini si nasconde in una casa di accoglienza per relitti umani, perlopiù disturba�ti di mente. Come distinguere, in un mondo che possiede le sue leggi comportamentali ed espressive, le circonlocuzioni di una malizia sagace e mimetica? E come rendersi conto che nel labirintico casamento il caccia�tore di uomini può diventare a sua volta cacciato? Cane, per riuscire, è costretto a fingersi ricoverato, fino a farsi iniettare RECENLorMo SIONE nzo do farmaci blandi. Ma a poco a poco viene catturato dalle per�sone che frequenta: i due «fidanzatini» candidi e giocondi, la smaniosa e anco�ra attraente Sandra, il compassato Pro�fessore... Sono portatori di feri�te immedicabili, ma compongo�no un universo che sa essere solidale e soccorrevole, innocuo e perfino innocente. E' qui che la storia spionisti�ca subisce un viraggio, diventa altra cosa. Perché gli abitanti del palazzo finiscono per con�trapporsi idealmente agli intru�si arrivati dal mondo di fuori. A rappresentarli c'è la vecchia spia, un assassino notorio e impunito che affetta una saggez�za maturala sulle pagine della Bibbia. E c'è lo slesso Cane, scrupolosamente fedele al suo mandato di segugio, ma insensi�bile alla verità che, per quanto scomoda e dirompente, potreb�be emergere dalle carte di Corsi�ni. Sono entrambi le scolte di un potere oscuro e pervasivo, meta�morfico. E' probabile che l'inda�gine di Piersanti sia stimolala dalla nostra storia recente, dai molti «misteri» d'Italia, ma l'im�pressione ultima che se ne rica�va è la presenza di un male assoluto, che pretende di assu�mere le parvenze del bene (co�me nei discorsi del mefistofeli�co, loico Corsini). Contro di esso sembra elevarsi come tenue ar�gine la «casa dei matti». Sarà per questo che può apparire a Cane «immobile nel tempo e nella luce. E molto bella». Ma chi sarà mai l'appeso del titolo? Allude al tarocco che tocca, nel gioco carlomantico della verità, al protagonista. «Appeso» magari alla seduzione dell'ambiente, ma ancora di più, con sicura evidenza, al vagheggiamento di una donna bellissima alla quale sogna di congiungersi nella veglia e nel sonno. E' una vera e propria ossessione per Cane, il contro�canto liberatorio che gli viene concesso nella sua claustrofo�bia. Che non è riducibile alla sola reclusione volontaria. Sap�piamo che è un uomo solitario, gretto e amorale, lo vediamo per tutto il romanzo inalare, come un tic, uno spray antialler�gico: quasi che tutto il mondo gli fosse contagioso e avverso. Anche se è consapevole a tratti che «tutti quelli che riuscivano in qualcosa nella vita avevano qualcuno da amare». E Lei rap�presenterebbe il possibile qual�cuno, ma sembra inattingibile nella sua lontana, positiva nor�malità: continuamente perduta e ritrovata in un vortice di pensieri e sensazioni. A missio�ne compiuta, resiste l'assillo di quella donna vera o chimerica: «Il tramonto dietro le nuvole è bello come sempre... Amore mio, le disse col pensiero, vedi, c'è il tramonto anche se piove». Romanzo denso ed enigmati�co, quello di Piersanti, per quan�to sciolto nei dialoghi e nelle parentesi introspettive. Anima�lo da una forte ispirazione mora�le, riesce in modo sorprendente a far coesistere la cupezza di fondo con una incredula, lunati�ca e lunare allegrezza. «L'appeso»: una storia spionistica, un potere oscuro e pervasivo, un male assoluto che pretende di assumere le parvenze del bene, una donna bellissima, controcanto liberatorio concesso al protagonista nella sua autoreclusione Claudio Piersanti L'appeso Feltrinelli, pp. 223, L 30.000 ROMANZO f ..;.'K Claudio Piersanti ambienta il suo romanzo «L'appeso» in una casa di accoglienza per relitti umani, perlopiù disturbati di mente RECENSIONE Lorenzo Mondo

Persone citate: Antonio Cane, Cane, Claudio Pier, Claudio Piersanti, Corsini

Luoghi citati: Italia