L'euro ancora ko, Duisenberg sotto tiro di Paolo Baroni

L'euro ancora ko, Duisenberg sotto tiro L'euro ancora ko, Duisenberg sotto tiro Nuovo balzo di Wall Street. In ottobre frena l'inflazione Paolo Baroni. L'euro scende ancora, le borse continuano la rimonta, l'inflazione frena. Quella di ieri su tutti i mercati è stata una giornata ricca di spunti e di segnali, dominata però ancora una volta (in negativo, è ovvio) dalla crisi della moneta europea. Dopo una piccola rimonta a quota 0,8478, in corrispondenza con l'apertura dei mercati del Vecchio Continente, l'euro è infatti tornato a perdere quota e nel pomeriggio è sceso nuovamente sotto la soglia degli 84 centesimi di dollaro. Il minimo della giornata è stato segnato a quota 83,62 contro gli 84,52 delle quotazioni indicative del primo pomeriggio. Diverso, invece, il discorso sullo yen ieri in caduta libera contro tutte le principali mone�te, dopo l'annuncio del fallimento di una delle più grandi compagnie assicuratrici, la Kyoei Life. La divisa europea è cos�passata da 91,20 yen di gioved�ai 91,84 di ieri. Nonostante tutto, comunque, gli analisti restano comunque ottimisti su una ripresa della moneta unica concordando con quanto affermato l'altro ieri dal presidente della Bce, Wim Duisenberg che ritiene l'euro una «mone�ta sottovalutata». Sui mercati azionari, invece, suona tutt'altra musica. A New York, dopo il +l% messo a segno gioved�dal Nasdaq, il rimbalzo dei listini è infatti proseguito: l'indice Dow Jones è salito dello O.SS'M. a quota 10199 punti, il Nasdaq trainato da titoli come Microsoft, Intel'edEbay dopo essere salito anche del 2,70Zo ha chiuso a quota 3483 (+1,907o). A seguire tutti gli altri mercati: Londra H-0,92, Parigi H-l,37, Tokio H-2,620Z(i. Milano, dopo una giornata di alti e bassi, ha visto l'indice Mibtel chiudere a H-0,607o, mentre solo Francoforte (-0,02) e Zurigo (-0,530Zo) sono finite in territorio negati�vo. Tra economisti, commentatori, politici e banchieri centrali è comunque ancora il caso Duisenberg a tenere banco. Il più duro di tutti è senz'altro Rudi Domubush, famoso economi�sta del Mit: la gestione dell'euro da parte della Bce, finora, è stata «amatoriale». «Sbagliata la gestione dell'informazione» cos�come «sba�gliato» è stato sostenere che non erano'neces�sari interventi concertati di sostegno della moneta. Il Nobel Franco Modigliani parla addirittura di «antipatia personale» verso Duisenberg. Tutti sono convinti che nel medio periodo la moneta europea si risolleverà; ma, come sostiene Giacomo Vaciago, «finché non ci saranno notizie positive sui fondamentali che contano, come produttività e prezzo del petrolio» l'euro continuerà a scendere. Tomiriaso Padoa-Schioppa, che da due anni e mezzo lavora fianco a fianco con Duisenberg, invece difende il collega. «Per me ha dichiarato ieri è di esempio, è una persona eccezionale». Secondo il rappresen�tante italiano nel Comitato esecutivo della Bce ora, più che della moneta, ci si deve preoccupa�re degli effetti del caro petrolio. Per non parlare delle pohtiche di bilancio «troppo riessate» che a suo giudizio pesano non poco sulle prospettive economiche dell'Europa che da molti anni non erano mai state cos�buone. «La preoccupazione di oggi ha spiegato è che molti paesi stanno incamerando il benefi�cio di bilancio che deriva dalla maggiore crescita, ma non provvedono a migliorare le condizioni strutturali del bilancio». Anche il presidente della Bundesbank, Ernst Welteke, esprime piena fiducia verso Duisenberg («l'intervista al Times è roba già superata»), mentre il ministro tedesco delle Finanze, Hans Eichel, ha pronunciato una analoga professione di fede nei confronti dell'euro. «L'attuale debolezza ha dichiarato è solo passeggera». Stessa linea tenuta da Bruxelles, dove si continua s�a seguire con apprensione l'andamento dei cambi, ma dove si continua anche a ribadire che «il valore dell'euro non è in linea con i buoni fondamentali dell'economia europea». Il portavoce del Commissario agli affari monetari Fedro Solbes ha confermato che «Eurolandia ha bisogno di una moneta forte» arrivando a minacciare gli speculatori: nuovi interventi concertati ha spiegato sono sempre possibili. Come dire, attenzione a non esagerare troppo.

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Francoforte, Londra, Milano, New York, Parigi, Tokio, Vecchio Continente