Alla Scala applausi e sorrisi per Muti

Alla Scala applausi e sorrisi per Muti L'APPUNTAMENTO MILANESE FRA MONDANITÀ' E MUSICHE ITALIANE E INGLESI Alla Scala applausi e sorrisi per Muti «Ha suonato l'inno inglese, la ringrazio» reportage Brunella Giovara MILANO LA regina entra nel palco reale con un minuto forse di ritardo, sotto lo sguardo imperioso del maestro Muti, che non ammette ritardi, né colpi di tosse, né intoppi di nessun gene�re, nemmeno se regali. Questa è la Scala, il tempio della Musica, e un teatro ammutolito ed impet�tito aspetta che si parta. Il tem�po di un applauso (e di un saluto della sovrana) ed ecco la regina inforcare gli occhiali, il maestro pure, e si comincia con «God save the Queen», esecuzione al galoppo, seguito da applauso e da «Fratelli d'Italia», anche que�sto eseguito a tutto sprint. In platea e nei palchi, tutti con il collo storto per ammirare Elisabetta, in abito azzurro chia�ro, guanti in tinta, filo di perle e spilla. Veloce passa parola fem�minile, e successivo atto di con�trizione: «Abbiamo sbagliato». Perché tra le invitate al concerto il dibattito pre arrivo di Elisabet�ta era tutto sul «cosa mi metto». Corto o lungo? Da sera o da pomeriggio? E la storia dei colori vietati (nero-rosso-viola) sarà poi vera? La sovrana insegna: corto, sobrio, e pochi gioielli. Così, ha tirato un respiro di sollievo chi l'ha azzeccata, ha sospirato di tristezza chi si è vestita come per la «prima» di Sant'Ambrogio. Musiche inglesi (Elgar, «In the South (Alassio)», e italiane (Respighi, «I pini di Roma»). La regina ha apprezzato, applaudi�to, sorriso, e confessato che sì, era la prima volta che sentiva eseguire «In the South». Seduto al suo fianco, il principe Filippo, e il ministro Enrico Letta (che ha galantemente raccolto un guan�to caduto alla regina). Dietro, il sindaco di Milano Albertini, il presidente della Regione Lom�bardia Formigoni, la signora Om�bretta Colli, presidente della Pro�vincia (in blu con pailettes). Più l'amba'sciatore e il console ingle�si, e il prefetto Ferrante. La regina ha ammirato il tea�tro, osservato con attenzione i palchi più vicini (con ospiti tre�mebonde), studiato con attenzio�ne il programma di sala, che rievoca la precedente sua visita al Teatro, nel lontano 1961. Una sequenza di foto sue, anche allo�ra in abito chiaro (e cappellino di fiori). Al ministro Letta ha confi�dato di essere ammirata per la bravura del maestro Muti, «per il gesto, la forza della sua direzio�ne». Il concerto le è piaciuto mol�to, lo ha applaudito con calore, e ha anche apprezzato la presenza femminile della Filarmonica del�la Scala. Un successo, culminato in venti minuti di colloquio pri�vato con il maestro, nel suo camerino. «Grazie per aver suo�nato l'inno inglese», gli ha detto, conoscendo la riluttanza di Muti nell'eseguire inni nazionali. «So che è la prima volta, la ringrazio moltissimo». Fuori, una folla di Vip e meno Vip, con signore variamente ab�bigliate. L'amministratore dele�gato dell'Enel Tato, con Sonia Raule (in nero con maniche di chiffon). Il presidente Rcs Romi�ti con signora, i ministri Verone�si e Patrizia Toia (in bianco sportivo). Marco Tronchetti Pro�vera, e la compagna Afef, in lungo color ciclamino. Gabriele Galateri di Genola, amministra�tore delegato Ifil, con la moglie Evelina Christillin, in completo pantaloni, nero con ricami colo�rati. Il presidente di Banca Inte�sa Bazoli (in smoking, la signora in fucsia), quello della Rai Zacca�ria, Alberto Falck, Silvio Scaglia di E-Biscom. Carlo e Antonella Camerana, che aveva già incon�trato la regina a Roma). E Diana Elisabetta II sul palco reale alla Scala, con il consorte, il ministro Letta e i

Luoghi citati: Genola, Italia, Milano, Roma