«Morfina libera contro il dolore» di Daniela Daniele

«Morfina libera contro il dolore» «Morfina libera contro il dolore» Il ministro Veronesi: somministrarla anche a casa Daniela Daniele ROMA Provare nel corpo dolori tanto forti e continui da desiderare la morte. Da chiederla al proprio medico e ai propri familiari. Sono tanti, nel no�stro Paese, in questa condizio�ne terribile. Basti pensare ai centocinquantamila malati al�l'anno di tumore nella fase terminale. Per loro, condanna�ti alla sofferenza non soltanto dalla patologia che li ha colpi�ti, ma anche dalla legge, ci sarebbe sollievo se si potesse usare una corretta terapia del dolore a base di farmaci deri�vati dell'oppio, come la morfi�na. Terapia cui, adesso, si ricorre quasi esclusivamente in sede ospedaliera, ma assai di rado se si pensa che, da uno studio effettuato su sedici ospedali italiani, risidta che il dolore è presente nel cinquan�ta per cento dei pazienti e nel venticinque per cento dei casi è insopportabile. Tutto que�sto, dice il ministro della Sanità, deve cambiare. L'occasione per spiegare la sua proposta è stata, per Vero�nesi, il convegno della Società italiana di medicina generale (Simg) sulla terapia del dolo�re, n ministro pensa a due canali di intervento. Il primo riguarda le corsie, con il pro�getto «ospedale senza dolo�re»; dóve gli infermieri ag�giungeranno yt» parametro di controllo dei pazienti, tre vol�te al giorno, oltre a quello della temperatura e della pres�sione: la sofferenza. E quan�do quest'ultima supererà il livello di guardia, provvede�ranno a somministrare il far�maco necessario. La commis�sione incaricata di mettere a punto il progetto, presieduta dal professor Vittorio Ventafridda dello leo, l'Istituto oncologico europeo di Verone�si -, è già al lavoro. Il secondo canale, riguarda la liberalizzazione della morfi�na per la cura del dolore tra le mura domestiche. Oggi, i me�dici di famiglia sono costretti a tali e tante manovre buro�cratiche per prescrivere far�maci derivati dell'oppio che soltanto pochi vi ricorrono, preferendo prescrivere altri rimedi in dosi massicce, quali antiinfiammatori, non specifi�ci, meno efficaci e, in certi casi, più dannosi. La proposta di modifica delle norme sull'uso degli op�piacei nella terapia del dolore è, attualmente, alla Camera e dopo la finanziaria potrà esse�re varata dal Senato e diventa�re legge. «La sofferenza ha detto Veronesi è una trage�dia vera che ho vissuto tutta la vita, perché l'ho vissuta da dentro». E ha aggiunto: «In Italia si è stati massacrati ideologicamente da una legge proibizionista che demonizza queste sostanze». Una demo�nizzazione che il ministro definisce assurda, «retaggio di posizioni filosofiche, per non dire teologiche, che in passato hanno visto il dolore come necessario per accedere al benessere etemo». ìl nostro Paese si colloca agli ultimi posti tra quelli industrializzati per il consu�mo di morfina come farmaco antidolore: al ventiseiesimo in Europa e al quarantaquattresimo nel resto del mondo. I pazienti terminali rappresen�tano la sofferenza estrema, ma non dobbiamo dimentica�re i malati cronici, quelli alle prese con i postumi di inter�venti chirurgici, quelli che hanno subito traumi di vario genere. Eppure, come ha rile�vato Marco Visentin, prima�rio del servizio di terapia del dolore e cure palliative del�l'ospedale San Bortolo di Vi�cenza, «il dolore viene consi�derato, dai medici, come un sintomo che, dunque, sparirà con la guarigione della malat�tia. Ma nei casi in cui la malattia "è" il dolore, o se la patologia è incurabile, allevia�re la pena del paziente è un obbligo morale». Dalla parte del ministro della Sanità, il presidente del Comitato nazionale di bioeti�ca, Giovanni Berlinguer. Lo stesso Comitato ha avviato una riflessione sui problemi che si presentano alla fine della vita e il documento potrebbe essere pronto per i primi mesi del 2001. Walter Visigalli, 35 anni, di Mediglia con il dottor Marco Lanzetta

Persone citate: Giovanni Berlinguer, Marco Lanzetta, Marco Visentin, Veronesi, Walter Visigalli

Luoghi citati: Europa, Italia, Mediglia, Roma