Parma, gli argini resistono alla furia del Po di Fabio Poletti

Parma, gli argini resistono alla furia del Po Parma, gli argini resistono alla furia del Po In alcune zone sono stati allagati i campi come misura precauzionale «Ci vorranno alcuni giorni prima che la gente possa tornare a casa» Fabio Poletti inviato lungo il PO Nel fiume, una nutria di mezzo metro col pelo lucido se la nuo�ta, appena spaventata dai tanti che fanno su e giù lungo gli argini. Sul ponte di Borgoforte, che non fa passare nemmeno i treni che vanno a Mantova, una signora col soprabito rosso guar�da l'acqua che vien su e i pioppi sommersi, per nulla spaventata dall'onda della piena che arriva dal Piacentino, dal Cremonese e dal Parmigiano, con la sua scia di argini rotti e case evacuate. La signora alla sua amica: «Cer�to che è tutta un'altra cosa che vederlo in televisione...». Non fa più paura, il Po. Non fa più paura dopo che ha rotto gli argini 50 chilometri più a valle, adesso che c'è il sole, che la piena viene giù lentamente, sotto il controllo millimetrico di quelli della Protezione civile. E allora da Polesine parmense, da Viadana, da Borgoforte giù fino al Ferrarese, più che al peggio, si guarda alle dirette televisive. Ci sono quelli che s�son messi il vestito buono, quelli con la vide�ocamera digitale e ciucili in fila davanti alle telecamere. Il maresciallo dei carabinieri di Borgoforte ha un diavolo per ricciolo: «Se non arriva un'onda alta due metri, se tengono gli argini che qui han rifatto già nel '51 dopo l'alluvione, se passa anche questa, a dar problemi saran stati solo i curiosi, guarda li...». E indica l'argine da qui a Viadana, ogni cento metri un'au�to fenna, qualcuno in bicicletta o sullo scooter. Che ci vuole l'esercito per tenerli alla larga, transenne e posti di blocco, con tutti i ponti chiusi che per attra�versare il Po dalla provincia di Parma a quella di Mantova, ci vuole un giro in autostrada lun�go 120 chilometri. A Viadana il Po è largo come il mare. Per ridurre la portata del fiume, in mattinata 12 mila metri cubi al secondo, hanno allagato i campi, fino all'argine maestro. Va sotto il campo di calcio, le tribune sono allagate e degli spogliatoi si vede appena il tetto bianco. E va sotto la sede della Lega, acqua fino al citofo�no e al balcone del primo piano, unica casa a mollo in un paesotto che ha avuto 36 sfollati giusto per precauzione. I manifesti sui muri fradici invitano a frenare l'invasione di «Roma ladrona». Stavolta andrebbero bene pure per il Dio Po di Umberto Bossi, quasi fosse una punizione per aver giocato con i santi. Attorno alla colonna di ce�mento piantata nel fiume sette metri e 18, ma vien su goccia a goccia, i pensionati fanno le scommesse: «Se sale troppo, en�tro in casa al quarto piano senza nemmeno bisogno dell'ascenso�re...». Gli argini tengono, e dove si formano i fontanazzi quelli della Protezione civile ci metto�no un attimo a stendere i teloni verdi e bianchi e poi i sacchetti di sabbia, con il timbro del Magistrato del Po. Che poi sareb�be quel signore che non si vede, ma che in elicottero va su e giù lungo il fiume. Dove stanno quelli che tirano il fiato dalla parte di qua e gli altri che han l'acqua alla gola, dalla parte di Parma. Alla Protezione civile di Pole�sine parmense spiegano che ci vorranno giorni prima che il Prefetto faccia rientrare tutti a casa: «Un prò forma, sa...». Che son tutti qui, anche la signora bionda con le pianelle ai piedi, gli stivali alla porta e gli occhi rossi dopo una notte a guardare il fiume: «Nel Mantovano già dopo il '51 han tirato su gli argini, qui da noi gli ultimi rinforzi li hanno fatti tre giorni fa. E nemmeno dappertutto». Saranno contadini come pia�cevano a Bertolucci in «Novecen�to», appassionati della loro terra come li descriveva Giovannino Guareschi. Non avranno la lau�rea, ma il fiume lo conoscono bene, come questa donnona con il pile rosso che si frega le mani dopo la notte a riempir sacchetti di sabbia, un occhio al cielo senza nubi: «Primo, non pulisco�no il letto del Po da chissà quando. Secondo, in certi punti han stretto il fiume per allarga�re i campi. Terzo, han fatto a caso i pontili di cemento per le barche, e guarda l�il risultato». Il risultato è che la «Betta», un barcone giallo, l'han messo all'ancora al cartello stradale appena davanti al traliccio del�l'alta tensione mezzo sott'ac�qua, giusto sopra al vallone profondo 10 metri, dove dicono che i ragazzini facevano il moto�cross e adesso potrebbero gioca�re giusto a pallanuoto. Per non parlar della chiesa della Madon�nina del Po, allagata a metà, ma con l'immagine della Vergine sull'altare, .a mollo fino alla cornice ma con i piedi sempre all'asciutto come ogni alluvio�ne. Alla faccia degli ingegneri e dei tecnici, che giurano che que�sta sarà l'ultima volta. Una donna difende Il suo campo dalle acque del Po

Persone citate: Bertolucci, Giovannino Guareschi, Mantovano, Parmigiano, Piacentino, Umberto Bossi