«Speriamo che sia un caso isolato» di Antonella Rampino

«Speriamo che sia un caso isolato» «Speriamo che sia un caso isolato» L'ambasciatore d'Israele: bell'esempio di obiettività Antonella Rampino ROMA AMBASCIATORE Yehuda Millo, lei ha inoltrato una dura nota di protesta al presidente della Rai Roberto Zaccaria nella quale afferma che la lettera di Cristiano «getta una lunga ombra sulla credibilità dei cor�rispondenti presenti nella regione». Come sono andate le cose? «Io sono venuto a conoscenza di questi fatti marted�sera molto tardi, mi hanno telefonato da Gerusalemme, Poi mercole�d�mattina ho mandato al presidente della Rai, con la nota di protesta, la lettera in arabo di Cristiano, e ho allegato la traduzione in italiano. Con Zaccaria ci siamo sentiti al telefonò tre volte. L'ulti�ma, mi ha detto che, dopo aver consulta�to il direttore generale, ha deciso di richiamare in Italia il giomalista, comu�nicandomi anche che egli era già sul volo Alitalia Tel Aviv-Roma». Come giudica la lettera di Riccardo Cristiano al giornale palestinese? «Incredibile, veramente incredibile ahclìe nei confronti dei suoi stessi colleghi italiani che lavorano in Israele, perché lascia supporre che a «rispettare le procedure giornalistiche dell'Autorità pa�lestinese» siano in molti, non solo l'auto�re della lettera». . Naturalmente la sua è una valuta�zione politica. Non ha pensato che il giornalista possa essere stato sottoposto a pressioni dai palestine�si, o che abbia voluto.mantenere i buone relazioni con le proprie foh-, ti? ' «Non so se ci siano state minacce.In casi di questo genere da un giornalista ci si aspetta un atteggiamento comunque ob�biettivo. Quello che è interessante è che lui affermi di «lavorare secondo le norme palestinesi». Quali norme palestinesi? Cosa vuol dire? Che in nessun servizio ci sarà qualcosa contro i palestinesi? Che le notizie e i reportage verranno manipola�ti secondo la volontà dell'Autorità per la Palestina? Chi si comporta cos�non è un giomalista, è solo uno che fa propagan�da». i Liei si sarà tenuto in contatto col governo di Tel Aviv. Qual è la valutazione? «Speriamo si tratti di un caso isolato», i Ambasciatore, esistono delle regole isiràeliane per i giornalisti? «Sì: non distorcere la verità». La messa in onda delle immagini di Ramallah è considerata evidentemente dall'Olp un atto anti-pales tinese. Lei era favorevole alla messa in onda? «Io ho telefonato ai direttori dei telegior�nali quella sera raccomandando solo che non si vedessero i volti, sia pure sfigura�ti, dei nostri riservisti. Perché non vole�vo che le loro famiglie sapessero dalla televisione: i tg italiani si vedono anche in Israele. Ma la cosa grave è un'altra: nessun telegiornale palestinese ha tra�smesso le immagini di quel terribile linciaggio. Immagini che hanno proprio lo stile di ripresa della tv palestinese». L'ambasciatore di Israele a Roma, Yehuda Millo

Persone citate: Riccardo Cristiano, Roberto Zaccaria, Yehuda Millo