Barricati in casa, aspettando la piena

Barricati in casa, aspettando la piena ALLUVIONE LA SITUAZIONE LUNGO IL CORSO DEL PO —; 1 : . Barricati in casa, aspettando la piena Ore di angoscia nelParmense, gli argini rischiano di cedere. Pompieri e volontari li rinforzano con sacchetti di sabbia Gli abitanti non vogliono lasciare le loro cascine, se ne vanno solo vecchi, donne e bambini salvati con gli elicotteri Fabio Poletti invialo lungo il PO Lo sapevano tutti, che il Po sareb�be tornato. Lo sapevano a Isola Serafini dove sul cemento dell'aia avevano già messo la barca in secca che non si sa mai, a Caselle bandi dove ci sono volute le buone e le brutte per mettere in salvo il BelU che adesso dalla strada dove ha parcheggiato il barcone guarda il tetto del suo ristorante, l'unica cosa che si vede sopra questo fiume largo come un mare. Lo sapeva don Santi�no Rognoni di Vallaria di Guardamiglio, che stdla riva mette la statua di San Savino vescovo e assicura, con la forza della fede: «Il fiume non avrà il coraggio di bagnare i piedi al santo...». E allora deve essere la fede e poi la rabbia, che tiene insieme tutti. Da Lodi a Piacenza, giù fino nel Cremo�nese, come a Sommo con Porto, frazione di San Daniele Po, centro abitato che sorge per mtero all'inter�no della golena: ieri notte le acque stavano avanzando rapidamente verso le case. E poi ancora nel Reggiano, dove tra :una curva e l'altra il fiume si porta via mezze cascine, frazioni intere, strade, ponti e binari. Con la genteche non vuole lasciar la casa, piuttosto si barrica al secondo piano, sposta su i mobiU, guarda il fiume e spera..O.se la prende" con il governo'che non ha fatto niente dopo l'alluvione del '94, con la Protezione CivUe che! solo adesso porta i sacchetti di sabbia per rinforzare gli argini. Come Roberto, che a Polesine Parmense, con la giacca gialla e la pala in mano, tira una manciata di sabbia e una be�stemmia: «Lo scriva che siamo da soli a difendere le nostre case, lo scriva che dei 45 chilometri che fa U Po tra la provincia di Piacenza e quella di Reggio, ne han messi a posto solo 30». L'asta rossa e grigia piantata nel�l'acqua, segna che il Uvello alle sei di sera è a sette metri e 80,16 centime�tri più nel '51 che era già un record. Un altro alla guida dei camion, che mette giù sassi e poi sacchetti sul cellophane bianco a venti centimetri daU'acqua, dice che se deve succede�re, succederà nella notte: «Il Po sale di otto centimetri aU'ora, manca nemmeno mezzo metro...». I VigiU del fuoco, dalle cinque han chiuso le strade, aUe sei la Protezione civile con i megafoni ordina l'evacuazione per tutti i 1560 abitanti del paese, cos�bello che Bertolucci ci ha girato «Novecento». Se ne vanno in pochi, i vecchi, i bambini, qualche donna e quelU che han più paura del Po che a lasciare la casa: «Si fa avanti e indietro dalla Madonnina al CavaUino, si fa avanti e indietro sperando che non piova più». Alle cinque del pomeriggio, a Iso�la Serafini, trenta chilometri più indietro, c'era un pò di sole e un arcobaleno che faceva quasi rabbia. Dicevano che a Piacenza il Po si era quasi fermato, che saUva ma poco. Una consolazione magra, davanti a questa strada che fino a tre ore fa portava alla cascina Zilone e a quella di Bottmo e che adesso si infila nell'acqua e serve come rampa per i canotti dei vigili del fuoco. Qui è peggio, perchè al Po che vien giù in piena dal Piemonte si aggiunge l'Ad�da. Luigi Calzavara, si accende l'en�nesima sigaretta: «Madonna se va veloce questo fiume quando strari�pa...». Cos�veloce che uno che era anda�to a prendere il motorino lasciato sull'aia a fianco della barca sul ce�mento, alla fine si è trovato attacca�to a un palo della luce. E meno male che è arrivato il Soccorso alpino, che in elicottero e con il verricello lo han tirato su quasi asciutto. E poi i vigili sul canotto, che vanno a prendere quelli della Rai di Enzo Biagi, che a girare riprese si sono fatti circonda�re dal fiume e non sapevano più dove andare. Un tecnico delle acque grida al telefonino: «Ci vogUono altri quaranta camion con il rimorchio e i sassi». Un ufficiale dei carabinieri, parla via radio: «Ci sono due asserra�gliati nella cascina Zilone. Che faccia�mo?». Non si fa niente perché adesso è troppo tardi per fare qualcosa. Dice, l'ufficiale: «Micaposs amo arrestar�li, se non vogliono lasciare la casa...». Già, perché se alla Protezione civile assicurano che gh sfollati sono tra i 15 e i 17 mila, la realtà è fatta di persone che non vogliono mollare. Due di loro stavano alla cascina Bottino, hanno legato i cani al piano più alto e poi chissà dove sono finiti. Si spera su una barca, in salvo, lungo questo fiume che una volta tirava dritto e adesso va un po' qui e un po' là, tra gli alberi, i campi, le stalle, le cascine, le strade e i ponti. La vigilessa di Caselle Landi sta in piedi per miracolo: «Non donno da trentatrè ore...». Da quando il fiume nella notte, dopo aver saltato una curva si è portato via mezzo argine travolgendo il ristorante «Il Canin» dove adesso si vede solo il tetto e i festoni rossi e gialli che stavano nel giardino diventato ima palude, marrone e chiazzata, dove galleggia una botte, un bel po' di alberi e chissà come deve essere sotto. I fontanoni che dovevano esse�re uno sfogo per il Po, zampillano alti venti metri. Stanno pensando di tirar giù un po' di argini, di allargare l'alveolo del fiume per ridurne la forza. Giovanni Marazzi, guarda il Po, la sua casa bianca è cento metri dietro alle spalle: «Giusto allargare il fiume. Ma perchè non lo hanno fatto prima, dopo l'alluvione del '94... Tanto si sapeva che tornava a piove�re, che il Po sarebbe tornato». I più vecchi ricordano l'alluvione del '51, adesso dicono che è peggio: «Allora l'argme era più basso di due metri. Bastano venti centimetri, tut�ti di terra e se il fiume salta la via Emilia chissà dove si ferma». A San Rocco al Porto si sono messi a lavora�re con le ruspe, per fennare il fiume. Han chiuso le bestie nella stalla, e da contadini si sono fatti ingegneri: «Nel '94 il Po era arrivato a 10 metri e 30, questa mattina era a 10 e 81, nel primo pomeriggio a 11 e 4. E sale ancora, ma basta che non piova più». Fanno due calcoli, cercano un aiuto nel cielo sperando che spunti il sole dietro alle nubi. E senza aspettare che un ministro dica che c'è l'emer�genza e San Savino che faccia il miracolo, si rimboccano le maniche e i pantaloni sugli stivali, come hanno sempre fatto ad ogni appunta�mento con il fiume. Il Po continua a salire «Siamo rimasti soli a difendere le nostre cose» E' l'unica zona piemontese dove il Po resta sopra la Sogliad�attenzione. Ne momento massimo della piena la sua portata ha raggiunto i 12-13 mila metri cubi al secondo (contro i 6 mila nell'alluvione del '94) M Nella giornata di ieri sono state sgomberate 3300 persone PAVIA LODI PIEMONTE-Dopo 107 ore di maltempo, il Po e gli altri fiumi hanno cominciato ieri a ritirarsi e cosi il Lago Maggiore (da mezzanotte 1 centimetro all'ora) L'ondata del Po ha toccato alle 11 i 10,30 metri, cominciando a tracimare oltre gli argini, poi nel pomeriggio ha cominciatoa diminuire di 5 centimetri l'ora. Ma resta fortissima ia pressione sugli arginiofiella prpvincìé gli evacuati sono stati 7 mila ^CREMONA m ALESSANDRIA In giornata il Po ha toccato i 10,40 metri, il livello più alto mai raggiùnto rispetto alle piene del '51 e del '94. PIACENTINO-Nonostante gli inviti a sgomberi precauzionali per 12 mjla persone, in molti paesi la gente non ha voluto abbandonare le abitazioni La piena del fiume è arrivata alle 17. Settecento le persone costrette a lasciare le loro case. Con l'arrivo della piena sono stati chiusi precauzionalmente altri 2 ponti sul Po, tra Cremona e Castelvetro Piacentino e tra San Daniele e Casalmaggiore II Po ieri è cresciuto di 11 centimetri all'ora e si attende per domani un'ondata di piena che sarà molto simile a quella del '94 PARMA Nella provincia, dove l'ondata di piena era attesa per la notte, è stato predisposto lo sgombero di tutte le aree vicine agli argini e che interessa dalle 7 mila alle 10 mila persone. Le aree più a rischio sono i Comuni di Polesine, Zibello, Mezzani, Sissa, Roccabianca e Colorno dove si è dovuta organizzare l'evacuazione di 200 animali ^ FERRARA REGGIANO-La piena si attende per oggi. Ieri sera è stata completata ia ricostruzione della «Soprasoglia», vale a dire del bordo superiore dell'argine maestro del Po POLESINE-SI prevede che la grande onda arrivi tra gioved�e venerd�Dall'argine si scruta la piena del Po che sta passando tra le province di Piacenza e Parma. L'allarme dura fino a notte fonda per poi estendersi ai paesi disseminati lungo il corso del fiume. Sono già 10 mila le persone evacuate per ragioni di sicurezza

Persone citate: Bertolucci, Canin, Enzo Biagi, Fabio Poletti, Giovanni Marazzi, Isola Serafini, Luigi Calzavara, Roccabianca, Rognoni, Sissa