Anche l'Europa al tavolo della trattativa di Maurizio Molinari

Anche l'Europa al tavolo della trattativa Anche l'Europa al tavolo della trattativa Ma sulla presenza di Solana è scontro tra Israele eAnp Maurizio Molinari inviato a BIARRITZ L'Europa sarà presente al sum�mit di Sharm el-Sheikh sul Me�dio Oriente con il «ministro degli Esteri» comune Javier Solana, ma sarà seduta solo su uno strapuntino. E' questo il compro�messo al quale si è giunti al termine di una lunga giornata di trattative iniziata con una telefo�nata di Yasser Arafat a Jacques Chirac nella quale si confermava ufficialmente la disponibilità del leader palestinese a incontrare il premier israeliano in Egitto, già anticipata informalmente 24 ore prima allo spagnolo José Aznar. «Il nostro appello è stato ascolta�to», annunciava Chirac verso mezzogiorno, confermando che erano state proprio le resistenze del leader palestinese quelle più dure da superare. «Tiriamo tutti un sospiro 'di sollievo e stato il commento del premier Giuliano Amato perché iniziamo a vede�re una luce in fondo al tunnel». I Quindici non facevano in tempo a commentare il successo della convocazione del summit, chiesto a viva voce il giomo precedente, che l'Europa stessa diventava, nel giro di poche ore, oggetto di un serrato negoziato fra israeliani e palestinesi. Ara�fat infatti nella telefonata a Chi�rac aveva anche chiesto la pre�senza dell'Europa al tavolo di Sharm el-Sheikh. E' stato il mini�stro degli Esteri, Lamberto Dini, il primo a rivelarlo: «Arafat chie�de all'Europa di essere presen�te». «Siamo favorevoli alla pre�senza dell'Onu, dell'Europa e della Russia»m, confermava po�co dopo un comunicato dell'Auto�rità Nazionale Palestinese. Ma Gerusalemme teme un eccessivo «affollamento» Il ministro degli Esteri dei 15 invitato da Mubarak da Gerusalemme arrivava subi�to la doccia fredda israeliana: «Solo palestinesi e americani as�sieme a noi attorno al tavolo del summit». La dichiarazione dello Stato Ebraico ha colto di sorpresa i Quindici, che hanno affidato a Javier Solana il compilo di verifi�care il brusco camì)iamento di rotta rispetto al giomo preceden�te, quando a Biarritz era arrivato Shimon Peres «inviato speciale di Barak» per coinvolgere a pie�no titolo proprio l'Europa nella trattativa diplomatica. «Israele teme un affollamento attorno al tavolo», spiegava più tardi una fonte europea, secondo cui però all'origine del veto c'era «il falli�mento della mediazione di Chi�rac di due settimane fa a Parigi che pesa ancora». Ad allarmare Gerusalemme era stata anche un'intervista del presidente egi�ziano Hosni Mubarak a1.!3. «Me�na» nella quale rivelava che «non solo l'Unione Europea, ma anche Paesi come la Francia e la Spagna hanno chiesto di essere presenti». A calmare le acque ci ha pensato proprio Chirac, presiden�te di turno dell'Unione Europea: «O i dispacci di agenzia o il presidente Mubarak sono male infonnati, l'Unione Europea ha assunto collettivamente una po�sizione per sostenere gli sforzi in favore della ripresa del dialogo, ci siamo messi a disposizione con tutte le nostre forze, ma nessuno, e tantomeno la Fran�cia, ha chiesto di sedere al tavolo del summit». Il chiarimento di Chirac ha rasserenato il clima con Israele, allontanato i fanta�smi di una ennesima moltiplica�zione delle politiche estere comu�ni e spianato la strada alla debo�le soluzione di compromesso. Nel primo pomeriggio infatti ar�rivava dal Cairo a Biarritz la comunicazione dell'invito «rivol�to dal presidente Mubarak all'Al�to Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Javier Sola�na». In assenza di un accordo formale israelo-palestinese sarà dunque solo l'invito egiziano a consentire a Solana di volare questa sera in Egitto dopo una sosta a Madrid, nella quale do�vrà placare Aznar: il premier spagnolo mediatore fra le due parti nei giorni scorsi contava davvero di poter andare al sum�mit. Prima di chiudere i lavori Chirac e il premier Lionel Jospin hanno lanciato un monito contro gli attentati anti-ebraici di matri�ce estremista islamica di cui è stata teatro la Francia in coinci�denza con le violenze in Medio Oriente. «Si tratta di atti inaccet�tabili», ha detto Chirac, definen�do «inammissibile» incendiare sinagoghe e scuole ebraiche. «Agiremo con fermezza contro questi atti», ha detto Jospin. Javier Solana (con la barba, al centro) Insieme con alcuni leader europei al vertice dei Quindici che si è chiuso ieri a Biarritz