Conto allo rovescia per il vertice della pace di Aldo Baquis

Conto allo rovescia per il vertice della pace Conto allo rovescia per il vertice della pace In attesa che Arafat e Barak si vedano, un altro giorno di sangue Aldo Baquis TEL AVIV Con grande tenacia e determina�zione il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, cerca di porre fine a oltre due settima�ne di scontri enienti nei Territori che hanno già fatto oltre 110 morti, in prevalenza palestinesi e arabi israeliani mediante un inconto fra Yasser Arafat ed Ehud Barak, da tenersi domeni�ca. Ma finora il progetto non decolla. Il presidente palestinese esige che Israele desista dall'asse�dio in cui stringe le città palestine�si, richiami alle basi i carri armati e gli elicotteri da combattimento, accetti ima Commissione intema�zionale che indaghi sulle respon�sabilità dell'attuale spirale di vio�lenza. Barak, da parte sua, ha detto ad Annan che sono stati i palesti�nesi a scatenare le violenze e che sta a loro cessare unilateralmen�te le ostilità. E Arafat, secondo il premier, deve catturare subito le decine di pericolosi militanti isla�mici rimessi in libertà nei giorni scorsi e ora presumibilmente in�tenti a progettare attentati con�tro coloni e militari, forse già in territorio israeliano. Arafat non può stringere la mano di Barak mentre i carri armati israeliani minacciano Ramallah, Barak non può incontrarlo mentre in ogni momento un kamikaze isla�mico può entrare in azione. Le posizioni sono talmente di�stanti che perfino Bill Clinton che ieri era stato sul punto di salire sull'Air Force One per recar�si a Sharm el Sheikh, nel Sinai, dove incontrare Arafat, Barak, Hosni Mubarak e re Abdallah ha in apparenza rinunciato al progetto. Le probabilità di succes�so sono troppo esigui, ha spiegato un portavoce statunitense. Lo immagini del linciaggio dei soldati israeliani a Ramallah in�tanto scioccano l'opinione pubbli�ca israeliana. Ieri il tabloid Yediot. Ahronot pubblicava in pri�ma pagina la foto di uno degli assassini, ripreso in trionfale sa�luto a una finestra con le palme delle mani ancora grondanti di sangue. Ai funerali di uno dei soldati qualcuno ha esposto il cartello: Arafat, vai a farti fottere. Un modo scurrile per confer�mare che è tramontata l'ipotesi che lo Stato palestinese indipen�dente emerga in modo graduale e concordato mediante la realizza�zione degli accordi di Oslo del 1993. Mentre in un istituto di medici�na legale si cerca di stabilire se il cadavere carbonizzato consegna�to dai palestinesi appartenga a una terza vittima (ancora non identificata) del linciaggio, il re�porter palestinese della troupe italiana che lo ha ripreso è espo�sto al rischio di ritorsioni dei connazionali. Le sue imagini so�no infatti vagliate dai servizi segreti israeliani che isolano foto�gramma per fotogramma per da�re un volto e un nome agli assassi�ni. Secondo quanto hanno dichia�rato gioved�alcuni ministri, «costoro la pagheranno cara». Ri�schiano cioè entrare, uno dopo l'altro, nel mirino degli 007 dei servizi segreti. La violenza è sempre a fior di pelle. Nelle moschee anche ieri si sono chiamati i fedeh ad assalire gli ebrei comunque e ovunque. «Chi intrattenga rapporti amichevoli con un ebreo ha esclamato un predicatore in un sermone mandato in onda dalla stazione Tv dell'Autorità palestinese è come se fosse un ebreo anch'egli». Il risultato delle parole incendiarie si è poi visto a Hawara (Cisgiordania) dove un colono del vicino insediamento di Brachà è stato isolato e minacciato di linciaggio da un centinaio di pale�stinesi. L'uomo non si è perso d'animo, ha sparato lunghe raffi�che in aria e con la sua auto si è aperto nella folla un varco suffi�ciente a raggiungere ad alta velo�cità una base militare. Nel corso di incidenti estesi, ma meno gra�vi di quelli dei giorni passati, anche ieri un palestinese è rima�sto ucciso e molte decine sono stati feriti. Barak ormai non ha più dubbi. Arafat vuole creare una situazio�ne di instabilità endemica nei Territori (forse anche in Galilea) per esercitare pressioni su Israe�le. In Egitto e in Giordania si svolgono manifestazioni quoti�diane di esecrazione contro Israe�le. Il richiamo degli ambasciatori potrebbe non essere lontano. Nel suo ufficio di Gaza, il leader palestinese tornato mihtante e combattiero ha ricevuto messag�gi di congratulazione dal siriano Bashar Assad e dall'iracheno Sad�dam Hussein. Con l'Arafat in divisa a Israele non resta margine di manovra politica. Entro pochi giorni Barak spalancherà la stanza dei bottoni al falco del Likud, Ariel Sharon. Alcuni commentatori scommetto�no che sarà lui il nuovo ministro degli Esteri e che spetterà a lui recitare l'elogio funebre degli ac�cordi di Oslo che ha sempre dete�stato. L'incontro dovrebbe tenersi domani ma prima gli israeliani esigono la cattura dei terroristi liberati dai palestinesi Poliziotti israeliani controllano palestinesi in preghiera a Gerusalemme