Israele, si tratta coi fucili spianati

Israele, si tratta coi fucili spianati Israele, si tratta coi fucili spianati Aldo Baquìs TEL AVIV Uno sforzo diplomatico senza prece�denti viene esercitato da ieri in Israe�le e nei territori palestinesi per mette�re a tacere i fucili ed organizzare in tempi brevi un vertice fra il premier Ehud Barak e il presidente Yasser Arafat. Negli uffici di Barak e Arafat si sono avvicendati a ritmo serrato il segretario generale delle Nazioni Uni�te Kofi Annan, l'alto rappresentante dell'Unione Europea Javier Solane, il ministro russo degli esteri Igor Ivanov, il suo omologo inglese Robin Cook e norvegese Thorbjoem Jagland. Per oggi è atteso anche Walter Veltroni. A Tel Aviv è rientrato con urgenza l'ambasciatore degli Stati Uniti Mar�tin Indyk, che era stato sospeso dalle sue funzioni da Madeleine Albright perchè sospettato di aver trascurato norme di sicurezza relative alla cu�stodia di materiale confidenziale. In�dyk ha subito cercato di verificare se sia utile una visita in tempi brevi di Clinton a Gerusalemme e a Gaza. Lunedì, con una drammatica telefo�nata di un'ora al ministero della Difesa di Tel Aviv Clinton è riuscito a convincere Barak a rinviare l'ultima�tum ad Arafat secondo fonti infor�mate ad annullare una imminente offensiva militare. Adesso vorrebbe rilanciare il dialogo israelo-palestinese e verificare la ambiziosa possibili�tà di concordare un accordo di princi�pio. Ma Arafat che nota con soddi�sfazione l'isolamento diplomatico di Israele non ha fretta di partecipare a vertici. Esige innanzi tutto la costi�tuzione di un commissione di inchie�sta allargata sulle radici della violen�za nei Territori ed il rispetto di tuttele risoluzioni delle Nazioni Unite, incluse quelle sul ritomo dei profu�ghi palestinesi. . «Quest'uomo ha sbottato con irritazione il ministro israeliano de�gli Esteri Ben Ami sta creando una situazione di anarchia diplomatica». Israele, ha aggiunto, non ha niente da nascondere ed accetterà anche se la ritiene superflua una commissione di «verifica», guidata dagli Stati Uni�ti. Sul terreno intanto si sta creando uno stato di violenza endemica. Gli scontri a fuoco sono numericamente calati: ma ogni ora si registrano in località diverse incidenti improvvisi di carattere locale. In una giornata di calma precaria, i palestinesi hanno cos�avuto tre morti (a Khan Yunes, presso Gaza, e a Tulkarem, in Cisgiordania). Al confine con l'Egitto due ordigni sono deflagrati al passaggio di una pattuglia israeliana, in Cisgiordania un colono è stato travolto e ucciso da un veicolo palestinese e nella zona di Nablus tre israeliani sono rimasti feriti quando i funerali di un colono ucciso sabato sono degenerati in uno scontro a fuoco con palestinesi armati. Nell'incidente hanno preso parte due carri armati {che sono ricorsi solo ai mitragliatori) e due elicotteri da combattimento. Fra i coloni serpeggiano la esaspe�razione e la volontà di vendetta. «Siamo aggrediti ovunque, le strade sono diventate per noi un incubo si è lamentato Benny Katzover, un diri�gente storico del movimento dei colo�ni. -1 palestinesi stanno trasforman�do in moschea il collegio rabbinico che si trovava nella Tomba di Giusep�pe di Nablus, dove studiava il colono ucciso, e per giunta ci aggrediscono durante i suoi funerali». L'ex rabbino capo Mordechai Eliahu ha esortato i compagni della vittima a non compiere ritorsioni. Ma Katzover non ha dubbi: presto o tardi qualcuno di loro (che sono in genere armati e hanno esperienza militare) perderà il controllo dei ner�vi.. Manifestanti palestinesi bruciano un pupazzo con il volto della Albrlght a Nablus