Di Pietro: Tangentopoli rossa non è chiusa

Di Pietro: Tangentopoli rossa non è chiusa Di Pietro: Tangentopoli rossa non è chiusa «CaroD 'Alema, perché non ci spieghi di Greganti?» HOMA «D'Alema mi chiede delle scuse? Io gli chiedo delle spiegazioni». 11 dado di Antonio Di Pietro pare tratto: nessuna tregua con il centrosinistra. Il giorno dopo le accuse all'ex pre�mier («Pose come condizione per aiutare il Sabato la pubbhcazione di un dossier contro di me»), Di Pietro evoca il caso Greganti, i finanziamen�ti di Cardini, insomma una Tangento�poli rossa che come gli rinfaccia lo stesso Maurilio Gasparri di An «non venne fuori ai tempi delle sue inchieste giudiziarie». E i Ds, per bocca di Veltroni, Mussi e Angius, rispondono: «Le spiegazioni le abbia�mo già date, quelle di Di Pietro non sono domande ma offese». «Caro Massimo scrive Di Pietro in una lettera aperta, alludendo al�l'intervento dell'altra sera di D'Ale�ma su Raiuno -, non nasconderti dietro la Porta (a porta) offertati da Bruno Vespa (che come al solito, quando si tratta di me, si dimentica sempre di sentire la mia versione dei fattil per ricercare un salvacondotto dall'opinione pubblica senza dare spiegazioni». E ancora: «Smettila di fare il solito arrogante, pretendendo addirittura che io ti debba delle scuse per fatti che semmai mi vedo�no vittima e non carnefice. Chiedi al tuo amico Alfio Marchini la ragione per cui si è interessato tanto per la pubblicazione del dossier contro di me. Spiega tu agli italiani perché, da capogmppo dei Ds alla Camera, ti davi da fare per aiutare gli sbardelliani di Comunione e Liberazione e perché hai convinto Marchini ad aiutarli finanziariamente. Spiega poi perché Marchini voleva a capo di quel giornale nientemeno che Rocco Buttighone. Che politica trasversale è mai questa?». E poi altre accuse: «Gardini è venuto o no a Botteghe Oscure a portare quel famoso miliar�do? E se sì, a chi lo ha consegnato? Il 9 marzo 1993 il noto e vostro Gregan�ti, mentre si trovava rinchiuso a San Vittore, rifer�di un episodio accadu�to nell'89, allorché venne trovato in possesso di quasi un miliardo di lire in contanti. Greganti spiegò che si trattava di denaro destinato al parti�to. Suvvia, Massimo, smettila di fare l'arrogante: non scuse devi pretende�re, ma giustificazioni devi dare. Riba�disco che io sono e resto alternativo a Berlusconi, ma non per questo devo accettare supinamente veti, espulsio�ni, intimidazioni e delegittimazioni». E ce n'è anche per l'Asinelio: «I Democratici hanno preso un mare di miliardi di finanziamenti pubblici e vedrai che finiranno per utilizzarli per assoldare i guru americani». Ai «reiterati attacchi» di Di Pietro replica una nota della segreteria Ds. Per quanto riguarda la vicenda del Sabato, «le azioni giudiziarie promos�se da Roberto Chiodi ed Alfio Marchi�ni si legge nel comunicato permet�teranno presto di accertare se si è. corae evidente, di fronte a una diffa�mazione. A proposito di Gardini e del processo Enimont, giova ricordare che in quell'inchiesta e in quel dibat�timento, in cui Di Pietro era pm, si è indagato a fondo circa le presunte responsabilità del Pds; che i dirigenti del Pds hanno reso in quelle sedi testimonianze e dichiarazioni inequi�vocabili; e che cos�si è dimostrata, corae del resto dichiarato in tempi diversi dallo stesso Di Pietro, l'assolu�ta inconsistenza dei rilievi mossi al Pds. Per quanto riguarda poi la vali�getta con un miliardo intercettata durante un controllo di polizia, si trattava dell'acconto per la vendita di uno stabile di proprietà del Pds. A ogni altra insinuazione e calunnia conclude la nota saremo costretti a reagire con grande durezza, non essendo più disposti a tollerare l'uso di metodi conosciuti da parte dei nostri avversari politici e che non ci aspettavamo fossero fatti propri da un senatore dell'Ulivo». Di Pietro come Berlusconi, è la conclusione cui giungono i Ds, al termine di ima giornata che ha visto i dirigenti di via Nazionale duellare più volte con l'ex pm. Angius definisce le sue accuse «menzognere, grottesche e veleno�se». Mussi gli ricorda «il dibattito in piazza con me in cui riconobbe che siamo onesti». Toma in campo anche Greganti: «Quella di Di Pietro è solo polemica politica». «Non offendete, rispondete alle domande», è la repli�ca di Di Pietro. Che non trova però sponde nel Polo: per Giovanardi del Ccd «ora sappiamo che Di Pietro non è solo un opportunista in politica, ma anche un pm mediocre e distratto»; per Scajola di Forza Italia «il nostro giudizio su di lui non cambia». (al. ca.] «Ma quali scuse, io esigo chiarimenti Non sia arrogante e dica quei che sa di quel miliardo...» La replica dei Ds «C'è già stata un'inchiesta sui fatti evocati, basta con questi metodi»