Infostrada all'Enel, accordo ormai fatto di Luigi Grassia

Infostrada all'Enel, accordo ormai fatto Infostrada all'Enel, accordo ormai fatto Tato conquista la telefonia fissa. L'Authority indaga Luigi Grassia Per Enel e Vodafone l'affare sem�bra fatto, per la politica e le Autorità garanti il caso Infostrada si infiamma adesso. Le trattative «sono in un'ulteriore e più avanza�ta fase», ha fatto sapere ieri il gigante elettrico, confermando inoltre che oggi si riunirà il suo consiglio di amministrazione. Un doppio annuncio interpretato co�me l'ammissione che oggi si firma per il passaggio di mano della compagnia telefonica fissa ex Oli�vetti e Mannesmann, da fondere con la Wind di Tato e della France Télécom cosi da formare un grup�po secondo in Italia solo aUa Telecom di Colaninno. Ma intanto il Garante dell'Ener�gia Pippo Ranci indaga e i mormo�rii politici che hanno accompagna�to la lunga trattativa si trasforma�no in bordate. «Sono critico verso questa operazione ha detto il ministro delle Finanze Del Turco a Radio radicale -. Sono contrario a un nuovo Iri. Mi spaventa l'idea, perché ne ho conosciuto già uno e mi è bastato». Parole pesanti a cui si è associato, prendendola da un alto verso, il ministro delle Teleco�municazioni Cardinale: «Voglio avere tutte le informazioni neces�sarie. È un passo obbligato quello di valutare se l'operazione della Wind su Infostrada determini una posizione dominante sul merca�to». E pur senza entrare nella specifica questione Infostrada, an�che il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio si è detto preoccupato per il deficit di com�petitività che si avverte in settori come l'energia e le tic: «Permango�no margini di azione ancora ampi ha detto in un convegno organiz�zato dall'Antitrust -. Il confronto tra i prezzi dell'energia per utenze industriali fra il nostro Paese e il resto dell'Ue è sfavorevole all'Ita�lia, fra il 36 e U 4107o nel caso dell'elettricità». È un male in sé, a cui l'ex garante della concorrenza Guido Rossi aggiunge l'accusa (su Repubblica) che «l'Enel usa il pote�re monopolistico che ha nel merca�to elettrico per diversificarsi nei telefoni creando un conglomerato mostruoso». La lista dei critici è lunga. Per Beppe Pisanu (di Forza Italia) «è scandaloso che l'Enel utilizzi il denaro delle tariffe elettriche per riportare nell'alveo pubbhco setto�ri privati dell'economia. Ed è dop�piamente scandaloso che l'Enel entri nella telefonia mobile dopo che lo Stato è uscito con Telecom dalla telefonia fissa. Siamo di fronte a un doppio abuso ed è inqualificabile il comportamento dei ministri che assecondano l'Enel». Un tasto su cui batte anche il responsabile economico degli «azzurri», Antonio Marzano: l'acquisizione di Infostrada da paia�te di un'Enel e ima Wind ancora in gran parte statali «è im'espan�sione del controllo pubblico su pezzi rilevanti del sistema produt�tivo e contraddice la polìtica di privatizzazioni del governo». I consumatori dell'Adusbef in una lettera all'Antitrust invitano il Garante ad aprire un'istruttoria ipotizzando un abuso di posizione dominante. Mentre Benedetto Del�la Vedova per la lista Bonino preannuncia un'interrogazione al commissario europeo per la con�correnza Monti: «Il governo italia�no si è assunto la responsabilità di un ritomo prepotente al capitali�smo di Stato, con l'aggravante che l'Enel gode di un ampia riserva monopolistica nel settore elettri�co. Sono i profitti del monopolio che rendono ricca l'Enel, configu�rando la fattispecie di aiuti di Stato distorsivi della concorrenza e vietati dai trattati comunitari». La parola alla difesa. Il presi�dente dell'Enel, Chicco Testa, si è detto «stupito dalle dichiarazioni del ministro Del Turco sull'opera�zione Infostrada di cui il governo è ben informato. Al contrario dell' Tri, che comprava aziende morte con i soldi dello Stato, l'Enel acqui�sta solo aziende sanissime. La strada maestra da percorrere per eliminare ogni problema è accele�rare la privatizzazione dell'Enel». Concorda il ministro dell'Indu�stria, Enrico Letta: «Lo Stato do�vrà uscire dal controllo di Enel quanto prima, anche per venire incontro ai moniti del governato�re Fazio e dell'Authority. La strate�gia industriale di questo governo è far cessare al più presto i mono�poli per rendere libero il merca�to». E non ha escluso che la seconda tranche di azioni venga collocata sul mercato già a dicem�bre (Marzano ha però ribattuto: «Letta parla di una futura privatiz�zazione mentre l'operazione Infostrada avviene oggi»). Quanto alla sostanza dell'acqui�sizione, ieri non c'era nulla da aggiungere alle illazioni che si fanno da giorni: a comprare Infostrada sarebbe l'Enel mentre la sua partner al 43,7 per cento in Wind, France Télécom, subentre�rà accollandosi la quota di spesa che le spetta. E il «quantum»? Dovremmo saperlo oggi. Forza Italia: «Coni soldi del monopolio elettrico si ri-statalizzano le Tic» Letta: «Privatizzazione dell'Ente da accelerare»

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