«Un'occasione sprecata per la Regione»

«Un'occasione sprecata per la Regione» IL SINDACO DI PALERMO E LA RIVOLTA DEI CAMIONISTI «Un'occasione sprecata per la Regione» Orlando: il ribellismo non vuole dire federalismo intervista Antonio Ravidà PALERMO LEOLUCA Orlando, sindaco di Pa�lermo e probabile candidato del centro sinistra l'anno prossimo alla presidenza della Regione Sicilia è convinto che, con tir selvaggio, l'isola abbia sprecato una gran bella occasione per un federalismo da 30 e lode. Non le sembra che la politica in senso deteriore abbia fatto più che capolino in questa storia? «Quando si affronta un problema vero con strumenti culturali inade�guati, si rischia anziché di fare il medico e di curare la malattia, di fare la fine dell'apprendista strego�ne. In questa vicenda ancora una volta la politica siciliana, ben lonta�na dal costruire un autentico fede�ralismo, ha sprecato un'ennesima occasione». Se lei fosse presidente della Regione al posto di Vincenzo Leanza, quale destino riserve�rebbe all'assessore ai Traspor�ti Domenico Rotella se davve�ro questi, all'inizio, ha fomen�tato i «padroncini»? «Se l'assessore Rotella fosse stato l'unico apprendista stregone sareb�be potuta essere significativa una sua "punizione". Purtroppo gli ap�prendisti stregoni, e non soltanto in questa vicenda, sono tanti e punirli tutti sarebbe impresa im�possibile. La vogliamo smettere di trovare ogni volta il capro espiato�rio, pronti ad abbatterne un altro alla prossima occasione? Se fossi presidente della Regione, ma non lo sono, avrei cercato in tutti i modi di affrontare questo proble�ma come si fa in tutti i Paesi sviluppati: un esame severo di costi, opportunità e condizioni am�bientali per arrivare a concordare chi fa e che cosa e subito dopo però facendo ognuno ciò che deve fare». La vicenda dei tir siciliani è emblematica di una condizio�ne politica debole ed arretra�ta o è davvero la spia di un autentico malessere d�tutta l'isola? «I trasportatori hanno prospettato in maniera sbagliata un problema reale che non si risolve facendo pagare un costo altìssimo a cittadi�ni e ad altri operatori economici. Fine a sé stesso il ribellismo senza progetto pagava forse negli anni dell'assistenzialismo, e la storia della Sicilia è storia di ribellismo domato con l'assistenzialismo. L'uno e l'altro sono stati un impor�tante contributo al... sottosvilup�po». Come colmare il gap dovuto alla marginalità della Sicilia, alla sua grande distanza dal resto d'Europa? «Inserendo la Sicilia nelle reti tran�snazionali europee, facendo della sua centralità mediterranea non una stucchevole citazione da salot�to, ma una concreta occasione di sviluppo economico». Ma questo in sostanza cosa può significare davvero? «Dotarsi ed è esclusiva competen�za della Regione! di un adeguato piano regionale dei trasporti. Razio�nalizzare il sistema interportuale mediterraneo, tenendo in collega�mento le diverse realtà portuali della Sicilia. Realizzare un sistema aeroportuale siciliano che tenga insieme in un unico disegno di sviluppo gli scali di Trapani, Paler�mo, Catania ma anche di Pantelle�ria, Lampedusa e, quando sarà possibile, di Comiso. E ancora: assicurare un servizio ferroviario almeno "lontanamente vicino" a quello del resto d'Italia. In questo diventa naturale corollario la rea�lizzazione del ponte sullo Stretto con tutte le ovvie e irrinunciabili garanzie ambientali e finanziarie». Prima di dimenticarla, di ar�chiviarla, se sarà possibile, in fondo cos'è stata allora que�sta ennesima brutta storia alla siciliana? «Un modo sbagliato di vivere la speciale autonomia siciliana. 11 mo�do migliore per dare alibi agli immancabili e interessali centrali�smi. Un modo, infine, per rendere difficilmente credibile la sacrosan�ta ed europeamente possibile esi�genza di un regime differenziato delle fiscalità applicate anche ai carburanti per le aree marginali e strategiche fra le quali la Sicilia è certamente. Ciò anche in vista dell'appuntamento del 2010 che interessa non solo l'Isola ma tutta Europa».

Persone citate: Antonio Ravidà, Di Palermo, Domenico Rotella, Vincenzo Leanza