Polonia al voto senza illusioni di Mimmo Candito

Polonia al voto senza illusioni Polonia al voto senza illusioni Risultato appeso a una gaffe di Kwasniewski reportage Mimmo Candito invialo a VARSAVIA AH se abbiamo aspettato, ra�gazzo mio», dice la vecchia signora che nella strada silen�ziosa si gode un solo inatteso. Ha la sua borsina di plastica e antiche scarpe bianche, parla un francese arrotato, senza sorrisi. Quanta aria, quanta voglia, d'Europa, in questo tranquillo Paese che oggi vota por il nuovo presidente e sembra quasi di dimenticarsene. Qui l'eco felice della rivolta di Belgrado è scivolata via lontana, spenta, con il sapore distratto delle cose alle quali si è ormai fatta l'abitudine; la rivoluzione, i polac�chi l'hanno fatta 10 anni fa, e l'entusiasmo di Belgrado quell'entusiasmo che anche qui, allora, pareva dovesse cambiare il mondo oramai i polacchi l'hanno già esaurito, consumato nell'attesa, sempre più delusa, d'una palinge�nesi che per molti non arrivava. Anche all'Est i sogni muoiono all'alba, quando l'asprezza della vita quotidiana brucia le troppe illusioni del tempo nuovo: e le vecchiette con il cappellino démo�dé di paglia e fiori stinti, e i loro pallidi compagni con l'impermeabi�le liso che sulta panchine di piazza Zamkowy prendono l'ultimo sole di un autunno già troppo lungo, sono il fotogramma stranito, perdu�to, d'una sequenza che non ha avuto più la forza d'andare avanti. La fine del comunismo si è lasciata alle spalle questa eredità delle vec�chie generazioni senza più identi�tà, senza più speranza, che guarda�no con occhi spenti il mondo che gli va veloce accanto. Eccome, se va veloce questo mondo. La Polonia, tra i tanti satelliti asfittici del vecchio impero comunista, è quella che ne è uscita meglio: negli ultimi anni ha avuto un tasso di crescita superiore al 6 per cento, e intanto ha saputo creare più di 2 milioni di piccole e medie imprese, che per una nazione di soltanto 40 milioni d'abitanti valgono davvero quanto la rivolu�zione produttiva che trasformò la Germania del dopoguerra. Il mira�colo qui non è un Piano Marshall, sta soltanto in un lungo desiderio d'Europa, d'una cultura e d'una civiltà che nazismo e comunismo riuscirono a soffocare ma non a spegnere, e che ha radici lontane nella lotta naziònal-cattolica che la Polonia sempre ha combattuto per difendersi dalle spinte espansioniste dei tedeschi (protestanti) a Ovest e dei ruSsi (ortodossi) a Est. Se non si tiene conto di queste radici, del forte valore simbolico d'identità nazionale che qui la reli�gione ha nell'immaginario colletti�vo d'un intero popolo, allora non si riesce a capire bene quanto è acca�duto in questi giorni, e che rischia di mutare il risultato delle elezioni, dove la conferma del Presidente in ' carica, il post-comunista Alexan�der Kwasniewski, era data per scontata: gli garantivano il 55-60 per cento di preferenze, in un cartello che offre al voto una folla di ben 12 candidati (c'è anche Walesa, ma è ormai un'anatra mor�ta, con nemmeno 1' 1 per cento di voti). Poi, però, in questo quadro rassicurante è arrivata la gaffe, e ogni previsione è saltata, al punto da far credere possibile perfino il ballottaggio. La, chiamiamola, gaffe è una di quelle disavventure dei politici sul�le quali campa (benissimo) "Striscia la notizia" quando mette alla berli�na le confessioni che un qualche onorevole si lascia scappare pen�sando di non essere sentito. L'erro�re qui lo ha commesso lo stesso Presidente: con un suo sodale, il deputato Siwiec, e con un probabi�le pieno di vodka che i polacchi bevono come noi la minerale ha "osato" fare la parodia di papa Giovanni Paolo II, sbracciandosi a benedire a destra e a manca e piegandosi a sbaciucchiare appas�sionatamente la pista dov'era appe�na atterrato. Un cineamatore ha filmato la bravata, e l'ha passata al principale concorrente di Kwa�sniewski, il leader di Solidarnosc Marian Krzaklewski; il resto è immaginabile. Krzaklewski ha vestito i panni d'Antonio Ricci, e il filmato ha fatto il giro di tutte le tv, sbattuto e risbattuto come spot elettorale. Un fremito ha traversa�to fulmineo la sonnacchiosa vita polacca, orrore, orrore. 11 sindaco di Cracovia ha dichia�rato Kwasniewski (che pure è il Presidente) "cittadino indesidera�to"; il primate, cardinale Glemp, è uscito dalla sala d'una cerimonia ufficiale, nel momento in cui c'en�trava Kwasniewski; e quel sicuro 57-60 per cento delle preferenze dei sondaggi è precipitato al di sotto del 50 per cento. Che Kwa�sniewski sia un ex comunista non c'entra niente, in un Paese dove il comunismo è stato la storia di tutti; qui la fuga (probabile) dei voti è spinta dall'offesa alla religione, per�ché le chiese qui non sono monu�menti semideserti ma mostrano navate affollate dovunque, piene perfino di ragazzi. Dunque, non la religione che è soltanto fede indivi�duale, ma la religione come senti�mento nazionale, come storia, vita, anima di un popolo, e dei suoi forti legami con la terra dove vive resi�stendo alle intemperie che, nei seco�li, hanno traversato le sue frontie�re. Ecco, allora, quest'attesa del�l'Europa, quel sentimento che sta�va dietro le parole deluse della vacchina seduta al sole di via Nowy Swiat. L'ingresso nella Nato ha già rassicurato i politici, le istituzioni, i leader; ma forse non è sufficiente per la gente comune, che s'aspetta�va di più e, soprattutto, più rapida�mente. La delusione dei vecchi, sbalestrati dal loro antico mondo in uno che prometteva paradisi e inve�ce ha dato soltanto la misura diffici�le della realtà, non è però il volto di tutta la Polonia; all'Università i ragazzi seguono i corsi d'informati�ca e studiano il tedesco, nei negozi di viale Jerozolimskie le vetrine hanno scarpe the costano un milio�ne o poco meno. Oggi, coloro che andranno a votare sceglieranno as�sai più d'un Presidente; nella sche�da scriveranno speranze e illusioni, e daranno un'occhiata distratta al�le immagini di festa che la tv porta da Belgrado. Verso un ballottaggio tra il Presidente e l'uomo di Solidarnosc ma pochi si illudono che qualcosa migliori nella riuscita, ma lunga transizione economica Vivacizza la contesa l'infortunio tv dei leader ex comunista in carica, che ha fatto l'imitazione del Papa credendo di non essere ripreso Un manifesto elettorale a Varsavia che invita a votare il candidato di Solidarnosc, Marlan Krzaklewski