In Sicilia ora scarseggia anche il cibo

In Sicilia ora scarseggia anche il cibo In Sicilia ora scarseggia anche il cibo Bersani: «Vicenda nata male». Forse oggi la tregua CATANIA Ormai giunta sull'orlo del collasso, la Sicilia ieri sera ha tirato un sospiro di sollievo: alla 19,15 , gli autotrasportatori riuniti a Catania con cinque prefetti del'isola hanno deciso di «valutare le sospensionie dela protesta che da una settimana ha messo in ginocchio la Regione, svuotando gli scaffali dei supermarket e della farmacie, paralizzando nei porti i container di carne deperibile, provocando danni per decine di miliardi.In molti negozi ieri mancava persino il latte per i bambini. Molti commercianti, ormai senza merci, hanno già annun�ciato che domani non riapriranno i battenti. Negli ospedah aumenta il numero delle autoambulanze a secco. Soltanto oggi potranno essere rifomiti a Palermo i primi dieci impianti di carburante, con la speranza che entro domani possa essere fine al blocco dei Tir. «Una vicenda nata male», l'ha definita il ministro dei Trasporti, Pierluigi Bersani, augurandosi che «prevalga il senso di responsabilità». «Abbiamo cercato di dialogare ha spiegato il ministro abbiamo proposto le cose possibili e abbiamo sottolineato le cose impossibili». Bersani ha anche detto che, sulle cose possibili, già concordare con le autorità sicUiane, il ministero è in grado «di avviare gruppi tecnici», ma una eventuale riduzione delle accise sui carburanti esclusivamente per la Siciha «non possibile» in ambito comunitario. Quella parte di richieste impossibili, ha concluso Bersani, «van�no certamente trattate in altra sede». Per tutta la giomata le forze politiche sicUiane, da destra e da sinistra, hanno lanciato appelli alla sospensione dei blocchi. In questo clima di caos generale, la Procura della Repubblica di Palermo ha aperto un fascicolo di «atti relativi al blocco dei Tir». Per ora non sono ipotizzati reati precisi, ma la polizia giudiziaria sta indagando per accertare se durante la protesta siano stati commessi reati: se si sono, ad esempio, verificati casi di resistenza e di violenza privata, o se la mancanza di benzina e alimenti abbia provocato casi di mercato nero. Ancora ieri, in molti punti dell'isola, alla «borsa nera», un litro di carburante veniva venduto a 4000 lire. L'atmosfera, ieri, era rovente .un po' ovunque. A Caltanissetta, i contadini esasperati da «camion selvaggio» che sta mettendo in ginocchio l'agricoltu�ra, sono scesi in strada con i trattori sulla statale che collega Gela a Vittoria, nei pressi di Niscemi. A Palenno sono scesi in piazza anche i cittadini. Quattrocento persone esasperate, dopo aver rove�sciato i cassonetti di immondizia, hanno percorso la via dei cantieri diretti verso il blocco dei Tir che impediscono l'ingresso al porto marittimo. Mentre altre centinaia di persone hanno assediato per ore il deposito costiero della Esso. Ma c'è anche chi da Messina si è messo hi coda verso il continente per andare in Calabria e tentare di fare il pieno di carburante. Naturalmente prendendo un traghetto, in auto o a piedi, con bidoni o semplici bottiglie, per scendere a Reggio Calabria o a Villa San Giovanni, con la speranza di trovare un distributore aperto. Ma molti, anche in Calabria, hanno già esaurito le scorte. Il bilancio di questa settimana di blocco dei Tir è pesantissimo. A Enna da ieri manca il pane e i panifici hanno chiuso i battenti. Un po' ovunque cominciano a scarseggiare i medicinali nelle fannacie. Molte industrie hanno già dovuto chiudere i battenti per mancanza di materie prime, altre si apprestano a farlo. E dal sindacato è partito l'allarme: «DUaga la cassa integrazione». Ma dai segnali partiti da Catania, ora molli sperano che il peggio sia passato. [r. ca.] Per protestare contro il blocco ieri sono scesi in piazza i trattori La Procura di Palermo indaga sui casi di mercato nero

Persone citate: Bersani, Pierluigi Bersani