Il Papa e la Madonna di Fatima

Il Papa e la Madonna di Fatima Il Papa e la Madonna di Fatima «Possiamo fare un giardino del mondo» Marco Tosatt�CITTA'DEL VATICANO E' un grido d'allarme, crollo che Giovanni Paolo li lancerà oggi da Piazza San Pietro, di fronte alla statua della Madonna di Fatima, e a millecinquecento vescovi di lutto il mondo mai cos�tanti insieme dai tempi del Concilio Valicano li durante l'alto di affidamento del mondo alia Vergine. «L'umanità possiede oggi strumenti di inaudita potenza: imo fari! di questo mondo un giardino, o ridiulo ad un ammas�so di macerie», dirà il Pontefice nel suo messaggio. L'uomo «ha acqui�stalo straordinarie capacità di inlervonlo sulle sorgenti slesse della vita: può usarle per il bene, nell'al�veo della legge morale, o può cede�re all'orgoglio miope di una scienza che non accetta confini, lino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano». E' un momen�to completamente nuovo nella sto�ria: «Oggi come mai nel passato, l'umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo sottolineerà, rivolgendosi alla Ma�donna nel tuo figlio Gesù o Vergi�ne Santa». Ieri il Papa ha ricevuto in udien�za millecinquecento vescovi nel�l'aula Paolo VI, guidali da im bel manipolo di cardinali, di Curia e non. Giovanni Paolo 11, che sembra�va in forma discreta, ha osservalo che mia simile riunione di vescovi «da tutte le parti del mondo non si verificava dai tempi del Concilio Valicano 11» e ha ricordato «quegli anni di grazia nei quali si sentì, forte come il fremito di una nuova Pentecoste, la presenza dello Spiri�lo». Questo Giubileo dei Vescovi un inedito nella storia degli Anni Santi ha coinciso con l'ingresso ufficiale nel suo nuovo ruolo del Prefetto della Congregazione dei Vescovi, mons. Giovanni Battista Re, che ha aperto l'udienza, ed è stala ringraziato dal Pontefice. Giovanni Paolo li ha esortato i vescovi a non aver paura a enuncia�re verità anche sgradevoli, e a «ritrovare l'entusiasmo pentecosta�le dell'annuncio». «In im mondo che, per l'azione dei mass media conosce una sorta di inflazione delle pai-ole, la parola dell'apostolo può distinguersi e farsi strada solo se si presenta, con tutta la luminosi�tà evangelica, come parola carica di vita». «Oggi soprattutto ha aggiunto -, in mezzo a tante voci discordi che creano confusione e perplessità nelle menti dei fedeli, il vescovo ha la grave responsabilità di fare chiarezza». Al termine del discorso Giovanni Paolo 11, molto sorridente e di ottimo umore, si è irallenuto a lungo a salutare nume�rosissimi vescovi e cardinali, noti e meno noti, che non hanno rinuncia�to a stringergli la mano e scambia�re qualche battuta con lui. E per quel che riguarda il Giubileo dei Vescovi, ha spiegato di non ritener�lo superfluo: «Abbiamo sentito il bisogno di una celebrazione tutta nostra, destinata ad accrescere il nostro impegno». Nel pomeriggio poi di fronte a migliaia di fedeli, in Piazza San Pietro ha recitato il Rosario davan�ti alla statua della Madonna d�Fatima, giunta venerd�dal Porto�gallo. La statua della Vergine è stata ospitata nella cappella priva�ta del Pontefice fino a ieri mattina; e luned�tornerà nel santuario lusi�tano. Tre bambini portoghesi le hanno offerto fiori, in ricordo dei tre pastorelli che nel 1917 ebbero la visione. La quinta parte del Rosa�rio è stata recitata, in lelecollegamento dal Monastero di Coimbra, da Suor Lucia, l'unica ancora in vita dei veggenti. «La nostra pre�ghiera di questa sera ha detto Papa Wojtyla si colloca nella luce del messaggio di Fatima, i cui conte�nuti aiutano la nostra riflessione sulla storia del secolo ventesimo». WH— «Anziché un cumulo di macerie» Wojtyla prega in ginocchio ' .4f .■■"■ Giovanni Paolo II prega davanti alla Madonna di Fatima Sopra: il card. Joseph Ratzinger