Alta tensione fra Poste e A di Marco Zatterin

Alta tensione fra Poste e A Proteste per i tempi lunghi nelTapplicare l'intesa con gli istituti di credito. Alleanza con i francesi l Alta tensione fra Poste e A Passera: troppi freni per mutui e conti correnti Marco Zatterin Inviato a GINEVRA Tornano in equili�brio i conti delle Po�ste, che chiudono il primo semestre con una perdita netta di�mezzata, firmano con i francesi la pri�ma alleanza intemazionale, e lanciano tm'of�fensiva contro TAbi e tutti quelli che «ci hanno messo, e continuano' a metterci, i bastoni fra le ruote». I dati presentati ieri a Ginevra dal presidente Enzo Cardi, insieme con l'amministratore delegato Corrado Passe�ra, dipingono un'azienda a tutti gli effetti sulla strada del risanamento «ma molto resta ancora da fare». Segnali di miglioramento si vedono anche dal punto di vista della qualità, con i tempi di consegna ormai nella media europea. E tutta questione di mentalità, spiega Cardi. «Siamo un'impresa e Confmdustria sbaglia quando ci inquadra nel vecchio siste�ma statalista: il nostro processo di cambia�mento va incentivato». Passera, che è l'uomo delle cifre, snocciola sorridente numeri diversi dal passato. Racconta che r840Zo degli invìi prioritari giunge a destinazione in un giorno, che r860Zo dell'ordinaria arriva entro tre. Negli ultimi due anni il fatturato del gruppo è salito del 130Zo (6838.miliardi nel semestre) con un incremento ancóra più rapido (160Zo) nel Bancoposta. Oggi spese ed incassi appaio�no in sostanziale pareggio; il margine operati�vo lordo è risultato nella prima metà dell'an�no positivo per 375 miliardi (era negativo per 123 nello stesso periodo dell'esercizio prece�dente), il risultato operativo netto è passivo per 19 miliardi (336), mentre il rosso di bilancio si è fermato a 335 miliardi (era 636). Le prospettive per l'intero esercizio sono incoraggianti. Per Passera ci vuole però un'accelerazione della crescita (Internet è considerato altamente strategico) e qualche tocco in più, a partire dallo sblocco dei contenziosi pesanti per un'azienda che crede molto nelle sue potenzialità di operatore finanziario offertele dal Conto Banco Posta lanciato a maggio (350 mila i correntisti a settembre). Primo problema: al momento è impossibile integrare i sistemi di pagamento postale e bancario per colpa dell'Abi che, spiega l'amministratore delegato, non consen�te la negoziazione di assegni girati negli uffici postali. «E' una cosa intollerabile, c'era un'intesa e non la si è finalizzata». La Banca d'Italia, arbitra in questi casi, sta esaminan�do la questione da agosto. L'altra pietra della discordia è quella di poter completare la gamma dei prodotti e dei servizi finanziari collocando fondi comuni, mutui e negoziando titoli. A proposito c'è un regolamento del Tesoro bloccato da due armi, i Passera s'inalbera: «abbiamo perso centinaia di miglìardi di ricavi per colpa di questo ritardo». Ci si consola con i passi avanti nella posta ibrida, il servizio Postel, 382 miliardi di fatturato nel primo semestre, flusso in evolu�zione del 370Zo. Ieri l'azienda ha annunciato un accordo con i francesi del gruppo La Poste per la costituzione di una società comune di cui gli italiani avranno il 350Zo attraverso Postel. L'obbiettivo è mettere insieme l'espe�rienza per un'offerta sempre più globale, dalla fase di produzione a quella di archivia�zione elettronica. Per Cardi e Passera è una strada da 10 miliardi, piccolo ma significati�vo. Il prossimo balzo potrebbe essere un network europeo a cui, oltre i francesi, parteciperebbe anche FedEx. Entro ottobre la trattativa potrebbe entrare nel vivo. L'amministratore delegato delle Poste Corrado Passera

Persone citate: Corrado Passe, Corrado Passera, Enzo Cardi, Passera, Postel

Luoghi citati: Ginevra