A Palermo sìndrome da carestia di Francesco La Licata

A Palermo sìndrome da carestia PER LE VIE DELLA CITTA COLPITA DA UN MALE ANTICO A Palermo sìndrome da carestia Ingorghi, risse e distributori presi d'assalto reportage Francesco La Licata invialo a PALERMO LA sindrome della carestia è una paranoia che affligge i palermitani, da tempo imme�morabile. E' una paura che, da queste parti, si impara a conosce�re sin da piccoli. Se piove o se peggio arriva la neve (evento straordinario), il panormita non pensa all'impermeabile. No, lui corre al supermercato a far prov�viste, nella recondita eventualità che gli elementi lo costringano a non poter uscire da casa. Se scoppia la guerra in un remoto angolo di mondo, qui c'è chi fa scorta di fave per resistere barri�cato nella propria cucina. Figu�rarsi cosa può essere accaduto in questi ultimi sei giorni, da quan�do, cioè, il blocco degli autotra�sportatori ha svuotato gli scaffali eh fruttaroli, supermercati, ma�cellai e lo sciopero della flotta peschereccia non fa arrivare né sarde, né sgombri, né spigole. Neppure di allevamento. Una ca�tastrofe, se si somma all'assenza di carburante che ha inchiodato all'immobilità migliaia di auto�mobili. Palermo al tempo della care�stia: cronaca di una follia colletti�va che costringe un popolo a vagare aDa ricerca di un litro di latte o di un bidone di benzina. Vagano, i palermitani. Corrono seguendo improbabib indicazio�ni anonime: al supermercato di corso Olivuzza c'è il latte, il distributore di via Notarbartolo è stato rifornito, no è meglio il benzinaio dell'Ucciardone. Forse è vero, ma sei vai dove ti dicono non ti accorgi di nulla perché la fila ai distributori vicini al carce�re parte dai Cantieri navali e finisce al Foro Italico. Un tappeto di lamiere. Un tappeto di Tir, camion, rimorchi, container, furgoni e furgoncini sono bloccati al porto. Nessuno schioda: vietato partire e se arri�vano possono soltanto aspirare a un buon posteggio. Alla rotonda di via Oreto, invece, il posteggio è un'utopia. I «bestioni» si ammas�sano per impedire il passaggio di qualunque cosa sia più consisten�te di un'automobile. Le merci chiuse dentro i cassoni non sono più utilizzabili. Verranno conse�gnate lo stesso, quando e se si arriverà alla soluzione della ver�tenza? I carabinieri del Nas han�no cominciato un giro di sopral�luoghi. Ce la faranno a prevenire eventuali gesti criminah di qual�che irresponsabile? E' bello corso Vittorio Ema�nuele. Da Porta Felice, per via dell'assenza di auto, si riesce a vedere l'arco di Porta Nuova. Il sole ottobrino dà una luce magi�ca. Dove sono finite le auto? Franco Napoli, tassista con la vocazione di cronista, è categori�co: «Tutte in panne. Completa�mente bloccate. Le vuole vedere le macchine?». Ingrana la prima e approda in un orrido ingorgo a croce uncinata che ha cancellato ogni spazio vitale di via France�sco Crispi. Non c'è distributore che possa fare a meno di una pattuglia di polizia e carabinieri. Il palermita�no, si sa, è nervosetto e, soprattut�to, non è molto abituato alla lunga attesa in fila. Il nervosismo può degenerare se capita di arri�vare, dopo due o tre ore di domici�lio coatto in auto, finalmente alla pompa per sentirsi dire: «Mi di�spiace è finita». I rapporti difficili riguardano soprattutto quelli che si presenta�no col bidone e pretendono di essere esonerati dalla fila. Poi ci sono i furbi: quelli che ammicca�no al benzinaio, magari vecchio amico, e fingono di dover ritirare «d bidone che le ho lasciato sta�mattina». Ecco, la presenza degli agenti serve da calmierante. Pu�re nei punti cruciali del blocco: soprattutto la rotonda di via Ore�to, ma anche a piazza Indipen�denza e al porto. I camionisti in sciopero non sono affatto tran�quilli e il fronte moderato non è detto che sia una maggioranza. Alla Circonvallazione, tra i ca�mion fermi, ce n'è qualcuno coi vetri rotti. Vuol dire che il condu�cente deve essere stato «convin�to» a non proseguire. E sono tante le facce scure: soprattutto trg quanti la protesta la stanno subendo, impotenti di fronte alle merci che vanno a male. La Vucciria sembra una spe�lonca vuota. Le pescherie con le serrande abbassate, i ristoranti con le vetrine del pesce disador�ne. Non arriva nulla, le barche sono ferme nei porti e il surgelato è bloccato all'entrata della Messi�na-Palermo e dell'autostrada per Trapani. A Ballarò viene esposta solo frutta locale, fatta arrivare in città «clandestinamente», na�scosta nei bagagliai delle automo�bili, i soli mezzi autorizzati a superare il blocco. I camionisti sorvegliano, guai e tentare di prenderli in giro. A sera tarda, la polizia deve proteggere i taxi che hanno ottenuto dal prefetto una «corsia preferenziale» per il di�stributore dell'Holiday Iim, che i palermitani continuano a chia�mare «Motel Agip». Le medicine non sembrano subire blocchi. Al contrario delle corriere che or�mai non possono più rispettare gli orari di partenza. Il pullman per l'aeroporto si muove quando può. Anche i collegamenti via mare sono problematici: traghet�ti e aliscafi «non garantiscono», per dirla col linguaggio dei comu�nicati delle compagnie di naviga�zione. Oggi comincia la trattativa a Roma. Facce scettiche predicono il fallimento e criticano la decisio�ne di allentare il blocco: «Ci hanno fregati, vedrete che non otterremo nulla». La categoria dei padroncini non ha le idee chiare, la Regione siciliana ha scelto l'ambiguità e non sembra voler scoraggiare una protesta che difficilmente potrà essere accolta a Roma, almeno nei ter�mini in cui viene presentata. Eppure, la massa incombe e po�trebbe diventare incontrollabile. Non mancano i precedenti: chi può scordare lo sciopero dei net�turbini degli Anni Settanta (ma�novrati da un «sindacato giallo») che mise in ginocchio la città? E' già un miracolo che non sia accaduto nulla di grave. Le cen�trali operative di polizia e carabi�nieri sono, praticamente, intasa�te da comunicazioni che riguarda�no esclusivamente l'emergenzabenzina. Le autobotti, quelle che camminano, sono scortate. Ciò che gli agenti non riescono a garantire è il diritto di quanti vorrebbero dissociarsi e lavora�re. E' troppo alto il rischio di scontri. Tuttavia l'unico episodio cruento della giornata ha dell'in�credibile. Nel momento più criti�co della mancanza di carburante, un giovane figlio di un vigile del fuoco è riuscito a recuperare un bidone di benzina. E' andato a casa a preparare la miscela per la motoretta senza accorgersi di es�ser troppo vicino ad un fornello. E' finito al Centro grandi ustioni, insieme con la madre e la sorella. Un tappeto di lamiere, tra camion, rimorchi e furgoni blocca il porto Ormai inutilizzabili tutte le merci Non c'è impianto che possa fare ameno di una pattuglia di scorta ElaVucciria è una spelonca vuota

Persone citate: Ballarò, Crispi, Holiday

Luoghi citati: Napoli, Palermo, Roma, Trapani