Brucia una fabbrica a Rho di Paolo Colonnello

Brucia una fabbrica a Rho Brucia una fabbrica a Rho La nube di fumo nero visibile da Milano Paolo Colonnello MILANO Ieri a Rho il sole è tramontato verso mezzogiorno, improvvisa�mente coperto da una nube nera e gigantesca, visibile fin dalle gu�glie del Duomo. Una colonna di fumo alta almeno 500 metri, dalla forma vagamente somigliante a un fungo atomico, che ha oscurato il cielo del paese alle porte di Milano gettando nell'inquietudi�ne i suoi abitanti e facendo temere un disastro ambientale. Mezz'ora prima, un incendio di proporzioni immani era divampato in un ma�gazzino di stoccaggio della «Giulio Strazza spa», una fabbrica specia�lizzata nella produzione di guaine catramate bituminose e plastiche da imballaggio, situata nell'area industriale di Rho. Fiamme che, avendo trovato una situazione praticamente ideale per alimentar�si (bitume e polimeri), in pochi minuti si sono propagate in tre capannoni della fabbrica, riducen�doli in cenere fumante con danni per centinaia di milioni. Ci sono volute più di otto ore di lavoro e l'impegno di oltre 100 vigili del fuoco, giunti dalle caserme dei paesi vicini e di Milano per doma�re definitivamente l'incendio, le cui origini rimangono ancora da accertare, anche se già viene esclu�sa l'ipotesi dolosa: «Se si fosse trattato di un attentato spiega un maresciallo dei carabinieri di Rho probabilmente tutto ciò sarebbe avvenuto di notte». ' Invece le prime fiamme sono State notate verso le 11 ^ un ^iài-tòtìermattirio; in ^iena attivi�tà lavorativa, e sembra che a provocarle sia stato l'incendio di un bancale di legno nel magazzino di stoccaggio delle merci in parten�za. Forse un mozzicone di sigaret�ta o magari il più classico dei corti circuiti. Fatto sta che in un atti�mo, bitume e materie plastiche hanno preso fuoco distruggendo ogni cosa. La gente della zona, vedendo il fumo nero dall'odore acre spingersi verso le abitazioni, in alcuni casi, presa dal panico, si è data alla fuga. I vigili urbani con gli altoparlanti hanno girato per il paese invitando la popolazione a chiudersi in casa. Tre scuole, una materna, un'elementare e una me�dia, sono state evacuate, mentre nei pronto soccorsi della provin�cia milanese è scattato l'allarme. Per alcune ore si è temuto che la nube potesse contenere polveri tossiche e nocive. Invece, dopo i controlli e i rilevamenti effettuati dagli esperti ambientali delle Asl e della Regione, la constatazione che nessuno aveva fatto ricorso a cure mediche, la protezione civile ha potuto diffondere comunicati tranquillizzanti: la nube per quan�to densa e minacciosa e irritante per le vie respiratorie, è stata giudicata sostanzialmente inno�cua. «Si sono liberati polveri e idrocarburi», spiega il sindaco di Rho, Arianna Cavicchioli; «Non il massimo per la salute, ma nemme�no cos�pericoloso». Ad accorgersi per primi delle fiamme sono stati gli operai di un'azienda vicina, la «Giuseppe Cambiaghi», produttrice di sostan�ze solventi e per questo attrezzata con una squadra antincendio in�tema. Erano circa le 11 e un quarto, ha raccontato Matteo Trope, caposquadra della Cambiaghi, quando le prime fiamme hanno iniziato a uscire dalle finestre del magazzino della Strazza: «È stata una cosa fulminea, non ho mai visto un incendio propagarsi cos�velocemente. Abbiamo radunato la squadra e con gli idranti siamo corsi in aiuto dei colleghi: aveva�mo paura che le fiamme potessero raggiungere i nostri depositi e in quel caso sarebbe stato come dar fuoco a una polveriera». Proprio questa tempestività e l'utilizzo di una riserva di 300 metri cubi d'acqua, ha permesso successiva�mente ai pompieri di gestire al meglio un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze disa�strose. Così, appena le fiamme sono state domate, sono divampate le polemiche. Innanzitutto sulla mancanza di un presidio di vigili del fuoco in una zona industriale ad alto rischio. E poi, come fa notare l'Associazione ambiente e lavoro, sull'assenza di una legge regionale che attui «le deleghe ireviste dalle normative nazionai in merito alla sicurezza sul lavoro e alla direttiva Seveso». Secondo l'Associazione, la "Strazza spa", pur non essendo classificata un'azienda «a rischio d'incidente rilevante» è sottopo�sta a una serie di vincoli sulla sicurezza antincendio e gestione delle emergenze sui luoghi di lavo�ro, che andranno verificati. Infine denuncia anche l'urgenza del po�tenziamento degli organici della Asl, cui mancherebbe il 50 per cento del personale. I vigili del fuoco mentre cercano di spegnere l'incendio divampato ieri mattina in un'azienda di materie plastiche a Rho

Persone citate: Arianna Cavicchioli, Cambiaghi, Giulio Strazza, Giuseppe Cambiaghi, Matteo Tro