«Quella nascita è un fallimento» di Daniela Daniele

«Quella nascita è un fallimento» Il caso del neonato utilizzato per salvare la sorella affetta da una forma di anemia «Quella nascita è un fallimento» E'polemica sul bambino creato in provetta Daniela Daniele ROMA Adam, piccolo uomo, il primo nato per far vivere la sorellina, come Adamo che cedette una costola per far vivere Eva. Quali perplessità suscita quella selezione genetica sui 18 embrioni ottenuti dagli scienziati americani per arrivare a mi indivi�duo dal cui cordone ombelicale po�ter prelevare cellule libere dai geni dell'anemia di Panconi, necessarie per un trapianto che, forse, salverà ima bimba di sei anni?Dagli esperti, idealmente seduti alla nostra tavola rotonda, pareri diversi e molta per�plessità, ma un solo appello: occorre un dibattito approfondito per chiari�re quale direzione sia più opportuno intraprendere. Perché, si voglia o no, dalla prima clonazione in poi il mon�do non è più stato lo stesso. «Una pratica condannabile quel�la dell'eugenetica. Ogni essere uma�no ha dintto di essere considerato per se stesso e non come uno stru�mento al servizio di altri esseri uma�ni». Coà la pensa il filosofo del diritto Francesco D'Agostino, presi�dente onorario del Comitato nazio�nale per la bioetica, che si augura un successo per quella «terapia genica di frontiera». Se cos�non fosse, com�menta, «si avrebbe un bambino nato perim fallimento». Leonardo Santi, presidente del Comitato nazionale per la biosicurez�za e le biotecnologie, è di diverso parere: «Non vedo il motivo di far polemiche. Il neonato sta bene e, se la cura avrà successo, fornirà indicazioni sul come le cellule embrionali potranno essere impiegate a scopo terapeutico. Certo, tutto questo ha bisogno di leggi chiare e di limiti». Dal punto m vista scientìfico, un'azione fatta «a regola d'arte», osserva Felice Gavosto, vicepresi�dente dell'Istituto di ricerca e cura sul cancro di Candiolo (Torino), ma aggiunge: «H quesito è: fino a che punto è lecito selezionare gli embrio�ni?». La risposta? Nella colleranza, secondo Gavosto. Nella libertà di pensiero. Ognuno si regoli, insom�ma, secondo coscienza e poi, una volta fatta la legge, decida se vuole o non vuole proseguire certe ricerche. «Certo commenta -, l'uso delle cellule prelevate dal cordone ombeli�cale è una via terapeutica che non bisogna perdere». Della questione messa in questi termini, creare una vita per salvarne un'altra, nonsipuòavere un'impres�sione negativa. «Però osserva lo psichiatra Vittorio Caprioglio -, man�ca una domanda: possiamo davvero utilizzare il materiale genetico come un insieme di pezzi di ricambio inerti, oppure l'uso della materia vivente potrà avere conseguenze che non prevediamo?». Manca, se�condo Caprioglio, una visione d'in�sieme della situazione e occorre ap�profondire l'ai^omento. I timori non si rivelano apertamente per non essere tacciati di «fare della fanta�scienza», ma li esprime bene il film di Andrew Niccol, «Gattaca», in cui s'ipotizza ima realtà dove esseri pro�gettati con la manipolazione del Dna occupano posti di privilegio nell'or�ganizzazione sociale. «Siamo sempre li dichiara Carlo Flarnigni, della commissione per lo studio delle cellule staminali -: lo statuto dell'embrione. E si è tutti su posizioni dogmatiche. Ora conver�rebbe una legge di mediazione, ricor�dando che siamo un Paese laico e che dobbiamo tener conto di come vanno le cose nel resto del mondo». Inoltre, spiega il medico, oggi faccia�mo dell'eugenetica negativa che co�stringe alla selezione, «ma si arrive�rà a scambiare il gene cattivo con quello buono, senza bisogno di pas�saggi coà traumatici per il mondo cattolico». E infatti Padre Sorge, di�rettore della rivista «Aggiornamenti sociali», conferma che la Chiesa «non è contro la vita, ma non accetta che per salvarne ima se ne distrugga un'altra». E ricorda le parole del Papa: «La vita non si fabbrica, ma si genera». Quale sodotà ci attende? «Stiamo facendo un salto evolutivo risponde ilsodologoSabinoAcquaviva e presto non d sarà più la razza umana, ma, semplicemente, un'al�tra razza. La nostra immagine di vita e di morte tra 50 anni sarà del tutto mutata. E'un processo inevita�bile». S'è iniziato con l'invenzione della ruota e il dominio sul fuoco. D'Agostino: «Una vita non può essere uno strumento» Leonardo Santi: «E'giusto usare le cellule embrionali a scopi terapeutici» @ Nasce Molly, una bambina portatrice del gene Panconi, che è causa dell'omonima anemia. Questa malattia, che colpisce il midollo osseo e il sistema immunologico, provoca la morte del malato prima dei 7 anni Trapianto 01 E 1 5 e < e o fài Dal VKX' cordone ombelicale di Adam vengono -v;^ estratte delle cellule 3 «madri» (capaci di convertirsi in tessuto) ^ e vengono trasferite al sistema circolatorio della sorella, che avrà cos�circa un 900Zo di possibilità di sopravvivenza m. Viene generato un embrione mediante fecondazione «in provetta». Quando questo arriva a 8 cellule se ne estrae una e se ne analizza il DNA Bambina malata per verificare che non abbia il gene e che sia compatibile conila sorella Embrione di 8 cellule ?^ Cellula néri' , portatrice del gène Panconi te i tal modo ottengono due embrioni. Uno di essi viene impiantato alla madre, che darà alla luce un bambino sano, Adam

Luoghi citati: Adam, Roma, Torino