«Italia verso la periferia» di Zeni

«Italia verso la periferia» «Italia verso la periferia» Umberto Agnelli: ora regole chiare Armando Zeni inviato a BOLOGNA Le opportunità che la crescita econo�mica può dare ma anche il rischio che l'assenza di ima strategia vera possa relegare l'Italia in coda ai paesi che contano. L'avevano chia�mato a parlare di «sfide e opportuni�tà della globalizzazione» gli impren�ditori dell'Assopiastrelle una delle punte di diamante del made in Italy conisuoi lOmila miliardi difattura�to e 7007o di export e Umberto Agnelli, presidente dell'Ifil, non si è tirato indietro. Giusto sottolineare il buon momento dell'economia euro�pea e pure di quella italiana («Anche se dobbiamo innestare ima marcia in più»), dice, ma guai a non sfrutta�re il vento propizio per non mettere mano alle riforme. «Pensare al futu�ro conclude è molto più importan�te delle polemiche sulla par condi�cio» e l'applauso che arriva dalla platea bolognese la dice lunga su come lo slogan piaccia a chi come questi piccoli imprenditori è da sem�pre abituato a far da sé, supplendo alle mille carenze dello stato; una realtà fotografata impietosamente dal presidente dell'Assopiastrelle Angelo Borelli: «La regola sembra quella di fare le cose che servivano ieri, piccole, piccole, ma guai a far qualcosa perù futuro: vietato». Gente pratica, i signori delle pia�strelle. All'inaugurazione del Cerea�le, una delle fiere più importanti del settore, insieme ad Umberto Agnelli hanno invitato Elio Catania, ammi�nistratore delegato di Ibm Italia, uno dei guru delle nuove tecnologie : lui ha strappato applausi parlando delle opportunità (enormi) di Inter�net, occasione per «(ridisegnare le nostre imprese, le nostre ammini�strazioni, il nostro sistema»». Inter�net, certo, ma intanto tocca fare i conti con l'euro debole, che qualcu�no potrebbe sfruttare per spingere sulle esportazioni come era succes�so negli anni '70 in Italia con le svalutazioni della lira. Errore, spie�ga Agnelli: «Il deprezzamento del�l'euro è una strada pericolosa per�ché potrebbe sfuggire al controllo e alimentare il rischio inflazione che diventa concreto se si considerano il caro petrolio e le rivendicazioni salariali». Comunque, il vicepresidente dell'Ifi si dice convinto che l'euro si rafforzerà ma, aggiunge, «serve un potere politico europeo alle spalle della Bce, cos�come c'è il governo americano alle spalle del dollaro». Alla credibilità e forza della moneta di Eurolandia serve, insomma, una cura politica: «Se ne sono accorti tedeschi e francesi che propongono una costituzione europea al contra�rio dell'Italia dove se ne parla poco e che coire il rischio di essere un paese che scivola, gradualmente, verso la periferia del nucleo trainan�te dell'Europa oppure del nucleo dei paesi importanti dell'economia mon�diale». Italia in bilico, quindi, e «fortemente esposta a eventuali con�traccolpi». Ecco perché serve pensa�re al futuro, a regole certe. Inevitabile, a questo punto l'ac�cenno alla Finanziaria appena vara�ta: «Contiene elementi positivi riconosce Umberto Agnelli ma penso che quello che chiedono oggi gli italiani, più che misure che sem�brano più pohtiche che non pro�grammatiche («Lo stesso bonus fi�scale nel nome stesso dà la sensazio�ne di qualcosa di aleatorio, che cambia di anno in anno per decisio�ne politica»), sia un quadro di regole chiare e certe per riprendere fiducia e questo nella finanziaria l'ho visto poco». L'Italia, aggiunge, deve tomare a pensare al futuro, alle scelte da compiere «in materia di energia, comunicazioni, infrastrutture» e de�ve farlo in modo «non provinciale», tenendosi «ben collegata all'Euro�pa»: da troppi anni, è la conclusione, «si pensa solo al breve e brevissimo termine, tornare a guardare al me�dio-lungo periodo è un'esigenza or�mai pressante se non si vuole che le carenze di modernizzazione dell'Ita�lia di oggi diventino un domani strozzatine che parahzzano lo svi�luppo». Infine, sollecitato dai giornalisti, Umberto Agnelli ha voluto precisare alcuni temi, dal nuovo patto di sindacato Fiat («L'assetto del patto di sindacato Fiat è definitivo con l'ingresso di Nhs che ha rilevato il 2,20Zo della Compagnia Sanpaolo»), alla possibile crescita di Ifil nel Sanpaolo stesso («Ci pensiamo, ma è prematuro»), dalle voci di fusione Ifi-Ifil («Indiscrezioni») a quelle su una cessione di Rinascente a Auchan («Per l'amor di Dio, Rinascente ci piace e la voghamo rafforzare!»), dal buon andamento dell'accordo con General Motors («La chimica tra i management è buona, raggiungere�mo gli obbiettivi») ai contatti con Daewoo («Mi risulta che da parte di Fiat e Gm ci sia uno studio ma niente di più»). «Pensare all'energia alle comunicazioni e alle infrastrutture è indispensabile se non vogliamo restare indietro» Umberto Agnelli, a destra con Luca Corderò di Montezemolo

Persone citate: Agnelli, Angelo Borelli, Elio Catania, Luca Corderò, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Bologna, Europa, Ibm Italia, Italia