Sicilia paralizzata, Tir verso il blocco generale

Sicilia paralizzata, Tir verso il blocco generale Sicilia paralizzata, Tir verso il blocco generale Pompe senza carburante. Chilometri di code agli imbarcaderi Antonio Ravida corrispondente da PALERMO La protesta degli autotrasportatori per il caro-gasolio blocca da quattro giorni gran parte della Sicilia. A causa della mancanza di carburante, l'Assindustria di Palermo parla ormai aperta�mente di ricorso alla cassa integrazio�ne. C'è crisi soprattutto attorno alle aree della raffinazione petrolifera in Sicilia (cinque raffinerie) e il presidente della Regione, Vincenzo Leanza, per telefono nel pomeriggio ha elencato a Giuliano Amato le ragioni addotte dagli autotrasportatori. L'assessore all'Indu�stria, Nanni Ricevuto, addirittura, ha minacciato la revoca delle concessioni petrolifere nell'Isola, facendo tornare indietro di una quarantina di anni, c[uando l'«operazione Milazzo» esplose proprio in forza di questa vertenza. Caos nello Stretto di Messina con chilometriche code agli imbarcaderi, lo stesso a Palermo e Catania, le due principali città siciliane con un terzo dei 5 milioni di abitanti dell'Isola; e in tilt anche il porto industriale di Augu�sta, tra Siracusa e Catania, il più affollato del Mediterraneo dalle petro�liere che scaricano il greggio negli stabilimenti del polo di Priolo. Leanza ha chiesto ad Amato un «tavolo nazio�nale per la completa defiscalizzazione in Sicilia». Questa rivendicazione auto�nomistica dei siciliani è fondata sul fatto che qui si raffina la metà del petrolio usato in Italia subito spedito, dopo la trasformazione, nel CentroNord per essere reimmesso in Sicilia (per il fabbisogno regionale) dopo un superfluo andirivieni che comporta uno stolto quanto pesante aggravio dei costi. «C'è da rivedere tutto. I camioni�sti non hanno torto. Anzi, hanno le loro buone ragioni» afferma Leanza che presiede la giunta di centrodestra. Il blocco realizzato dai Tir nei princi�pali nodi di collegamento in Sicilia, a cominciare dalle autostrade, ha messo in ginocchio anche i rifornimenti negli impianti di carburante: in molti comin�cia a scarseggiare, quando non è già esaurita, specialmente la benzina ver�de. Intanto gli autotrasportatori a livel�lo nazionale tornano a prospettare l'ipotesi di una mobilitazione generale dando quasi un ultimatum al governo, se non si presenterà marted�10 al prossimo incontro, con-provvedimenti e sgravi «immediatamente spendibili». Lo rilevano le due associazioni dell'au�totrasporto Cuna e Uti in una nota: «Le recenti manifestazioni di protesta che stanno interessando alcune zone del Paese, sono comunque l'evidente dimo�strazione di un malcontento latente e diffuso nella categoria». La Confetra, la Confederazione ge�nerale italiana dei trasporti e della logistica, parlando di «gravi disagi» che i siciliani stanno subendo ha chiesto un intervento urgente dei ministri dell'In�terno e dei Trasporti «per esplorare tutte le possibili vie per garantire quanto meno il trasporto dei beni di prima necessità». La Confetra si dice molto preoccupata, e in un comunicato diffuso nella tarda mattinata sottoli�nea che il blocco degli autotrasportato�ri siciliani rischia di impedire anche le spedizioni verso la Sicilia «delle derra�te alimentari più indispensabili come latte e carne». Il presidente dell'Associazione indu�striali di Palermo, Giuseppe Costanzo, ha fatto sua la protesta degli autotra�sportatori. «E' anche quella delle indu�strie siciliane» ha detto, sostenendo che gli imprenditori non stanno suben�do il blocco dei Tir. «Lo condividiamo, è il nostro blocco, rafforza una posizione giusta che avevamo già sottoposto al governo regionale». Costanzo ha ricor�dato che il consigliere delegato per il Mezzogiorno della Confindustria, Fran�cesco Avema, l'industriale del famoso omonimo amaro di Caltanissetta, sta muovendosi per concordare un'intesa con le Compagnie petrolifere «che risol�va una gravissima discriminazione fra i prezzi dei carburanti nel Nord Italia e in Sicilia. Le differenze sono di 60 lire per il gpl e di 100 lire per il gasolio a basso tenore di zolfo, cui va aggiunto il prezzo del trasporto del distributore». Contro il caro-gasolio continua è in corso da oltre dieci giorni lo stato di agitazione anche della marineria sicilia�na. Armatori e pescatori tengono ferme quasi al completo le loro flotte, princi�palmente quella di Mazara del Vallo che è la principale d'Italia. Problemi anche per l'industria in Basilicata. Per il secondo giorno conse�cutivo gli autotrasporatori Anita, Fita, Cai e Confartigianato, hanno bloccato l'afflusso delle merci nello stabilimen�to di Melfi (Potenza) della Fiat; la direzione della fabbrica automobilisti�ca ha confermato il provvedimento di cassa integrazione guadagni per i di�pendenti, già deciso ieri, per i primi turni di lavoro della giornata. Gli autotrasportatori protestano per il manca�to affidamento dei trasporti delle mer�ci dello stabilimento della Fiat e delle aziende dell'indotto e per l'assegnazio�ne dei servizi della logistica ad un operatore nazionale. A Bari circa un migliaio i trattori hanno partecipato ieri alla manifesta�zione provinciale di protesta indetta dalla Coldiretti per sollecitare la ridu�zione del prezzo del gasolio e altre misure in favore dell' agricoltura.