«Manovra coerente, dal Polo solo follie» di Roberto Giovannini

«Manovra coerente, dal Polo solo follie» «Manovra coerente, dal Polo solo follie» Visco: ti bonus è più ricco ma senza rischi per i conti Roberto Giovannini ROMA VINCENZO Visco, il ministro diesse che qualche autore�vole compagno di partito avrebbe voluto fuori dal gover�no, è più che contento. Primo, perché vede la supermanovra 2000-2001 come una palese con�ferma della bontà delle politiche economiche seguite dal 1996 a oggi. Che erano «buone» quando erano impopolari, e sono «buo�ne» a maggior ragione oggi. Ba�sterà, per vincere la battagha elettorale con un Berlusconi che promette «meno tasse per tut�ti»? «Io penso che la partita sia ancora aperta. Anche i sondaggi mostrano che il centrosinistra è in ripresa». La ricetta vincente è «riuscire a spiegare quello che abbiamo fatto e faremo». E lan�cia una sfida alla «Casa della Libertà»: «Dicano cosa vogliono fare sull'azzeramento del defi�cit, sul debito pubbhco, sull'infla�zione e sull'euro». Il Polo ha bocciato la Finan�ziaria. Come risponde? «Intanto si mettano d'accordo tra loro. Ho letto dichiarazioni in cui venivamo accusati di met�tere a repentaglio il bilancio pubbhco, e altre in cui si affer�ma che diamo "mance", e che intaschiamo il più del gettito. La vejrità è che noi manteniamo le promesse e centriamo gli.obiettivi; Berluscpni promette 250.000 miliardi di tasse in meno, il che ovviamente è folle. Il Polo deve spiegare cosa vuole fare. Quat�tro questioni concrete: l'Italia deve rimanere nella moneta uni�ca, o deve uscire? Voghono resta�re in Europa e portare il bilancio in pareggio oppure no? Voghono continuare il processo di riduzio�ne del debito pubblico, oppure stiamo bene così? Vogliono un paese a bassa inflazione, oppure vogliono tornare a un'inflazione robusta, per poter spendere, spandere e detassare? Questo è il punto, e questa è la differenza tra una politica di riforme e di modernizzazione e un populi�smo senza vincoli». Anche i sondaggi dicono che prevarrà il Polo. «Io penso che diventa sempre più evidente all'opinione pubbli�ca che chiacchiere a parte il govemo del paese è una cosa seria. Che va affidata a persone competenti. Gli anni dei governi di centrosinistra hanno mostra�to che nel paese c'è una classe dirigente seria, e che sarebbe molto avventato sostituirla con personaggi che si sono battuti sempre contro tutti i processi di modernizzazione del paese, dal�le liberalizzazioni alle privatiz�zazioni. Che hanno in mente una Italia anni '50 o peggio: un paese senza regole, senza tasse, fonda�to su condoni e su un affarismo primitivo. Una prospettiva che non ha niente a che vedere con un paese moderno, europeo, occi�dentale». Che pensa delle perplessità manifestate da Sergio Coffe�rati verso il "nuovismo" che si affaccia nel centrosini�stra? Il leader Cgil vorrebbe chiarezza sulla strategie di politica economica e socia�le... «La ritengo una preoccupazione non fondata. Vorrei rassicurare Cofferati: la mighore garanzia è proprio il varo di una Finanzia�ria come questa. Una manovra che conclude anche simbolica�mente una legislatura all'inse�gna del risanamento economico e della ripresa del paese, e che proietta i suoi benefici sui primi anni della prossima legislatura. Le cose che abbiamo fatto nel 1996 e nel 1997, guadagnando impopolarità e rischi non da poco, facevano parte di una strategia compiuta, mirata a ren�dere fltalia un paese forte e sano. Ci siamo riusciti, ci sarem�mo riusciti prima senza le turbolenze finanziarie del '98-99». Eppure il fabbisogno è anco�ra troppo alto. Nei primi nove mesi dell'anno, 2.000 miliardi superiore al deficit dello stesso periodo nel '99. Ce la farete a centrare l'obiettivo 2000? «Il fabbisogno è sotto controllo, e per i risultati di fine anno non c'è nessun rischio». Si è detto che Francia e Germania, sul fronte della riduzione delle tasse, han�no fatto di più e meglio. «Assurdità. Nel '97 l'Italia ha fatto una riforma strutturale del sistema fiscale, semplificando e razionalizzando un, sistema de�vastato dagli anni '80. In Germa�nia questo si è fatto solo ora; in Francia si pensa a un semplice alleggerimento del prelievo. Il guaio è che si confonde una riforma fiscale con un taglio del prelievo, che l'Italia sta facendo, grazie al fatto che accanto agli effetti della crescita economica il gettito si amplia in rapporto alla riduzione dell'evasione e dell'elusione. È grazie a quell'extragettito che riusciamo a rispet�tare (e superare) gli obiettivi del patto di stabilità e a ridurre le tasse. C'è meno evasione, non ci sono altre spiegazioni: sta cam�biando l'approccio dei contri�buenti verso il Fisco. Merito della riforma e dell'introduzione della telematica, che ha e avrà un effetto moltiplicatore sull'in�tera economia. Anche in anni di economia non esplosiva, il getti�to di Iva, Irpeg e Irpef aumenta in modo impetuoso: le aliquote non sono state toccate, se non per ridurle, e le regole fiscali sono stabili da tre anni». Come spiega il graduale lie�vitare del «bonus fiscale»? «Abbiamo cominciato a lavorare alla Finanziaria dalla fine di gennaio, quando capimmo che le cose stavano andando molto be�ne sul fronte delle entrate. Ma un "dato sicuro, definitivo sul "bonus" lo abbiamo avuto soltan�to sette giorni prima del varo della manovra. A luglio pensava�mo a 10-12.000 miliardi; ad agosto a 15.000. C'è voluto tem�po per consolidare i numeri. La verità è che il presidente del Consiglio e il ministro del Tesoro sono stati rigorosamente zitti, come è giusto». Non sorgeranno problemi con l'Ue? I conti italiani sono al di sopra di ogni sospetto? «Assolutamente sì. Utilizziamo i benefici della crescita per anda�re oltre gli obiettivi di disavan�zo». «Escludo problemi con la Uè su queste misure Tutte le cifre sono in linea» A Fedro Solbes Sopra il ministro del Tesoro Vincenzo Visco

Persone citate: Berlusconi, Cofferati, Sergio Coffe, Solbes, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Europa, Fedro, Francia, Germania, Italia, Roma