Tre incognite per Piana Affari di Ugo Bertone

Tre incognite per Piana Affari Parte oggi l'Opa su Falck, la Consob attende Tato, Bazoli cerca un presidente Tre incognite per Piana Affari Enel, Compart e Carìplo scuotono i mercati Ugo Bertone MILANO A prima vista il copione sembra condizionato da eventi estemi e lontani: l'allarme utili oltre Oce�ano, dove tremano i grandi di Wall Street, da Kodak ad Apple; le tensioni sull'euro, colpito dal�l'onda lunga del no danese; il caro petrolio, sopra i trenta dollari al barile nonostante le vendite in arrivo dalla riserva strategica Usa. Ma nella trama di Piazza Affari, da stamane, si inseriscono tre battaglie impor�tanti, tre ipoteche destinate a pesare sul futuro della finanza italiana. Il primo «intrigo» corre sul filo del telefono. Entro stamanae, infatti, l'Enel dovrebbe ri�spondere alle richieste della Consob che, venerd�sera ha chiesto alla società elettrica di dare «senza indugi» informazio�ni al mercato sull'operazione WindInfostrada. In particola�re: risponde al vero che sarà l'Enel, e non la controllata Wind, a rilevare il secondo gesto�re della telefonia fissa italiana? E poi: come sarà finanziata l'operazione? Magari, come sus�surra il mercato, con finanzia�mento ponte di almeno dieci miliardi di euro. Tato, per ora, si è limitato a dire che «rispondere�mo alla Consob secondo quelle che sono le regole». Oggi, però, il mistero dovrebbe cadere. Le polemiche, probabilmente, no. La cessione di Infostrada (offer�ta attorno a 11,5-12,5 miliardi di euro) è infatti attesa come una manna dalla City, perchè permetterebbe al proprietario, la britannica Vodafone, di rista�bilire il suo equilibrio finanzia�rio ma per l'Enel, al contrario, l'affare del secolo vorrà dire nuovi conflitti politici, fuori e dentro la maggioranza (non a tutti piace la linea della «nuova Iri»). Anche il secondo «giallo» ri�guarda una «utility». Da stama�ne al 20 ottobre, infatti, si svolgerà l'offerta pubblica d'ac�quisto lanciata dalla Compart sulla Falck e sulla controllata Sondel, ad un prezzo rispettiva�mente di 9 e di 3,85 euro. A prima vista sembra improprio parlare di «giallo», perchè già si sa chi non aderirà all'offerta lanciata da Bondi ma targata Vincenzo Maranghi, l'ammini�stratore delegato di medioban�ca, prima azionista della nuova Montedison. La Tassara di Romain Zaleski, l'industriale bre�sciano alleato in Mittel a Giovan�ni Bazoli, ha infatti fatto sapere che «non ritiene opportuno ade�rire all'opa su Falck» ma che «è pronta a sostenere una fusione» tra Falck e Compart. In tal caso, Zalesky, che conta il 370Zo circa di Falck, potrebbe diventare il primo socio della nuova Monte�dison, con il 1407o circa, affian�cando possibili alleati(Imi-San Paolo, Banca Intesa). Una pro�spettiva inaccettabile agli occhi di Maranghi che ha studiato l'operazione Falck proprio per rafforzare il fronte amico in Compart. Non resta che attende�re le contromosse dell'ammini�stratore di Mediobanca, già alle prese con le nomine in via Filodrammatici. Ma anche il «nemico» Bazoli ha i suoi problemi. Primo, il riassetto di Banca Intesa, esami�nato dai vertici nel week end dopo un ciclopico lavoro che si è sviluppato in sei aree suddivise a loro volta in 38 «cantieri»; sembra cos�arrivato al capoli�nea il modello di banca «federa�le», con l'inevitabile seguito di tagli e spostamenti (già ci sono stati i primi scioperi in Comit) e un terremoto al vertice, dove sembra ormai prossima l'uscita di scena di Carlo Salvatori. Ma il vero «giallo» avrà per scenario la Commissione centrale di bene�ficenza della Fondazione Caripio, in pratica il consiglio di amministrazione del potentissi�mo ente che amministra 14 mila miliardi di patrimonio. Proprio stamane il presidente Giuseppe Guzzetti illustrerà, per la prima volta, i criteri con cui vengono selezionati i progetti finanziati. Poche ore, però, dopo i 18 mem�bri della Ccb si riuniranno per fissare i termini per la presenta�zione delle candidature da cui scegliere sette membri da coop�tare nella futura Commissione Centrale, che sarà composta da 40 membri, espressione di enti locali ma anche della società civile. Sarà il primo atto ufficia�le di una grossa battaglia politi�ca: da una parte Guzzetti e Bazoli, espressione del solidari�smo cattolico, dall'altra le pres�sioni del polo che punta su Bruno Ermolli, esponente della Camera di Commercio e consu�lente tra i più ascoltati (tra i clienti, oltre alla Fininvest, an�che il gruppo Moratti) per sosti�tuire Guzzetti. Sarà veramente l'Enel a prendere Infostrada? Spaventa ha invocato un rapido chiarimento E la Tassara incrina l'asse Bondi-Maranghi

Luoghi citati: Apple, Milano, San Paolo, Usa