Tree climber sui castagni

Tree climber sui castagni POTATURE AUTUNNALI Tree climber sui castagni Alpinisti acrobati per curare gli alberi malati ORA che il profumo delle caldarroste sta per diffon�dersi nelle strade di città, sulle montagne comincia la pota�tura terapeutica dei castagni. I potatori, legati alle corde, muni�ti di casco, moschettoni e moto�sega, si arrampicano fino a venti metri d'altezza e lavorano in equilibrio precario. Il nemico da battere è il Chryphonectria parasitica, il cancro della corteccia che si manifesta sui giovani rami con macchie irregolari di colore rosso mattone che via via si allargano, finché la corteccia si rigonfia e si lacera, lasciando intravedere il tessuto morto che ha un colore giallastro. Il parassita è un fungo di origine asiatica, giunto nel 1904 negli Stati Uniti, dove il casta�gno americano dei monti Appalacchi ICastanea dentata) sub�un vero tracollo. In Italia la malattia fu segnalata in Liguria nel 1938, pare portata da mate�riali di castagno infetti, scaricati nel porto di Genova. Da questo primo focolaio la malattia si propagò e in meno di \m decen�nio colp�gran parte dei castagne�ti dell'Appennino, poi si estese lungo tutta la penisola dal Friuli alla Sicilia. Il disastro non toccò le punte americane, tuttavia solo una par�te dei nostri sessantadue mihoni di castagni da frutto sopravvis�se. Molti seccarono, e poiché i giovani polloni mostravano di reagire alla malattia meglio del�le piante adulte, numerosi alberi furono tagliati al piede, trasfor�mando gli antichi castagneti in boschi cedui a partire dalle vec�chie ceppale. Negli Anni 60 proprio in Italia furono notati dei cancri anomah che non facevano morire le pian�te. Erano forme ipovirulente del parassita che contagiando i cep�pi virulenti portarono a un decre�mento delle infezioni. Cominciò allora la "vaccinazione" artificia�le dei castagni. Il micelio ipoviru�lento, coltivato in laboratorio, fu inoculato sulle piante fino a 10-12 anni d'età che assunsero la capacità di resistere agli attac�chi della malattia nella sua for�ma più grave. Nel corso degli anni i vaccini si sono perfeziona�ti, mentre sui castagni maturi. dove lo spessore della corteccia rende impossibile l'inoculazio�ne, la terapia è di tipo meccani�co, con il taglio delle parti sec�che e ammalate che successiva�mente vengono bruciate per im�pedire il ripropagarsi del fungo. Capofila nella potatura tera�peutica è l'Ufficio Frutti-viticol�tura e colture speciali della Pro�vincia Autonoma di Bolzano. «Fino ad oggi abbiamo potato circa 25.000 castagni" spiega il direttore Helmuth Scartezzini. "Altre 25.000 piante restano da fare. La maggior parte si è salva�ta: un risultato importante per la nostra economia agricola. Fac�ciamo potature leggere per con�servare dignità alla pianta; cos�manteniamo il paesaggio che qui ha il castagno come emble�ma, accanto alla vite e al melo. Curiamo anche i vecchi castagni non più produttivi ma monumentali... per fare bello agli oc�chi!». Le campagne di potatura della Provincia di Bolzano co�minciano dopo i Santi e si chiu�dono prima di Pasqua, quando i castagni tornano a fogliare. Vi lavorano cinque squadre di pota�tori che per salire in cima,ai castagni usano tecniche alpini�stiche, proprie dell'arrampicata su roccia e la piolet et traction mutuata dalle salite sulle casca�te di ghiaccio. E' nàta cos�una nuova professione stagionale per giovani di montagna: il treeciuniJi!!'. Spiega Mauro Fronza, gmcpreupina Istruttore, in forza alla squadra potatóri della socie�tà Alto Fusto di Ravina di Tren�to: «Indossiamo pantaloni antitaglio; le motoseghe hanno una sicurezza speciale, e le visiera sul casco ci protegge dai trucioli e usiamo il nodo autobloccante, ilprusik». D'estate Mauro Fronza toma alle sue aw.eriture alpinistiche. Qu|ptJ9{nnOi4jS)^;oin Cina, sulle montagne de Kunlun: «Per cer�care un passaggio Verso il Tibet e scoprire, nel distretto di Hetian, la vita dei cercatori di giada». stifi — Predo Valla Un nuovo mest|efe stagionale peri giovani della montagna usando le tecniche di aifamptóta Nelle immagini rQt:ciat4p all'opera su veccWesemptaridi ^Stagno i

Persone citate: Mauro Fronza, Ravina, Tree