Impressionisti Alle origini del movimento

Impressionisti Alle origini del movimento Impressionisti Alle origini del movimento CHI pensasse di raggiungere Tre�viso per ammi�rare capolavori sommi dell'Impressio�nismo, sovente confu�si con neo e postim�pressionismo, rimar�rebbe deluso. Tutta�via la sorpresa è grande perchè l'esposizione, curata da Marco Goldin, è operazione per l'Italia assai più temeraria, sottile, coinvolgen�te del previsto. Prima di tutto il titolo; «La nascita dell'Impressionsimo», cioè del movimento rivolu�zionario che mutò la visione, rese tremolante, baluginante la superfi�cie del dipinto per effetto della luce, del «plein air», del vibrare sull'acqua, del correre di nubi nel cielo: e partecipò ai temi della yita moderna invocata da Baudelaire): Ebbene, qui ci si trova a fronte delle origine prossime alla'«nuova pittura», a 150 opere dovute a quei 20-30 anni che precedettero la mostra a Parigi presso Nadar LA MODESETTIFiorella M nel '74, come a dire la nascita ufficiale dell'Impressionismo. Ini�ziative simili a Treviso sono già state varate in Francia, America e altrove, ma per l'Italia risultano pressoché inedite. Vengono scan�dagliati apporti ed esordi che per�misero al gruppo di raggiungere la maturità, con il merito di offrire non poche soprese. Le origini più remote sono cer�to da rintracciare in Poussin (pure in Lorrain), nei suoi paesaggi am�mirati e ripresi da Corot, rimedita�ti dal giovane Cèzanne, cos�come la pittura di paesaggio o le nature morte degli olandesi, o di Chardin, piuttosto che la grande arte spa�gnola per Manet, o le visioni cosmiche di Turner per il Monet «londinese». Treviso ha più auda�cia; squaderna i molti che agirono da immediati propulsori di idee, di tecniche, dal 1830 al '74. Suddivisa in 4 sezioni, la rasseSTRA A ANA nervino gna prende l'avvio dal paesaggio tuttora intriso di elementi eroici, mitologici, di storia edificante. So�no i Curzon, i Lecointe, d'Aligny, Lapito, Desgoffe, Laurens, Edouard Bertin, figlio del famoso Mr.Bertin ritratto da Ingres. Manca, per essere rigorosi, Frangois Marius Granet, pittore di Aix -en-Provence, amico di Ingres che ammaliò il giovane Cèzanne. Seguono i Didier, Flandrin con nuvole che già muovono i cieli, un incatevole Corot, calato nella sto�ria, con fogliame lievissimo, luce di fondo e l'albero centrale che da Poussin, giungerà, come le stradi�ne soleggiate, al più tardo Cèzan�ne. Lodevole è presentare i pittori dei Salon contemporanei, ram�mentando che il Salon costituiva l'aspirazione suprema. Fucina di mescolanze e confronti, visitati da Napoleone III e da ricchi borghesi, erano ambiti: dai Meissoniser ai Bouguereau, presenti con nudi accettabili nel nome delle divinità citate, fino a composizioni super�be quali il Prometeo di Moreau, o dipinti di Couture, Gérome, Bonnat. Dorè, o del grande Courbet. I «Naturalisti», come vennero pure definiti gli Impressionsti, la�voravano in parallelo: una magni�fica popolana, nuda fra il verde e l'acqua, è opera di Manet, il quale nel 1861 la titolava Ninfa sorpre�sa, mentre nel '70 Renoir poteva definire la sua modella Bagnante; ecco due magistrali opere di Degas, del '57 o meglio '61, Mendi�cante romana e soprattutto Giova�ne donna con Ibis, dove rivede Puvis de Chavanne a colori vivaci, tanto che Puvis si congratulò con il barone Edgar dopo il Salon del '65. Manet partecipò dal '61 ai Salon con opere come II chitarri�sta spagnolo; e non per caso nel '63 nacque il «Salon des Refusés», voluto da Napoleone III. Dell'Ecole Barbizon molto si è scritto, i Rousseau e i troppo numerosi Daubigny, Chintreuil, Duprè, Diaz de la Pena, Troyon, ribadiscono come quei pittori in�tomo a Fontainebleau dal '30 affinassero la sensibilità sul pae�saggio dal vero. Corot schiarisce il pennello, si impone per visioni tremule, paesaggi di macchie e luce. Courbet, con pittura pastosa, di forza inarrestabile, ricrea bo�schi con caprioli e una magnifica onda che non potrà lasciare insen�sibile Monet. Millet è presenza monumentale. Nella sezione «La nascita dell'Impressionimo» marine di Bou�din e Jonkind anticipano i porti di Manet e Monet anni 64-65; i ritratti sono già maturi per tagli inediti, spontaneità, come L'amante di Baudelaire fissata da Manet nel '62, o Paul Alexis che legge un manoscritto a Zola, schiz�zato da Cèzanne con linea violen�ta, furibonda che segna il periodo della giovinezza tormentata, defi�nito «couillard», oggi rivalutato al massimo e ritenuto all'origine di tanto Espressionismo. La sua na�tura morta del '66 è un gioiello di quel momento. Notevole Inumile, monumentale» Pissarro, cos�Sisley, Guillaumin, Bazille. Basterebbe un dipinto. Ritratti a New Orleans, dove Degas raffi�gurò l'ufficio del cotone dei cugini in America, meraviglia di composi�zione spaziale, varietà di pose, per accorrere alla mostra. Con laFamiglia Belleli è capolavoro del giova�ne Degas, che impressionista non si sent�mai, in compenso immorta�lò con efficacia impareggiabile gli aspetti della vita moderna. Desti�nato nel '73 a un mercante olande�se, è un ritratto di famiglia in uno spazio esiguo; esposto alla mostra del 76, fu il primo venduto a un museo, nel 78. Raffinata l'appendi�ce «Da Courbet a Manet», con preziosi disegni, acquerelli, ospita�ti a Conegliano. A TREVISO UNA GRANDE ESPOSIZIONE IN 4 SEZIONI E 150 OPERE RIPERCORRE I FERMENTI E LE IDEE CHE PORTARONO ALLA RIVOLUZIONE PITTORICA DI FINE OTTOCENTO LA MOSTRA DELLA SETTIMANA Fiorella Minervino La nascita dell'impressionismo Treviso, Casa dei Carraresi, Orario lun-gio 9-20, ven-dom. 9-22 Fino ali 4 gennaio 2001 «Ninfa sorpresa», un'olio su tela di Edouard Manet dell 861, è tra le opere in mostra a Treviso