Il Papa: il decumenico prosegua di Marco Tosatti

Il Papa: il decumenico prosegua LE POLEMICHE SUL DOCUMENTO-RATZINGER Il Papa: il decumenico prosegua il caso Marco Tosatti inviato a LISBONA IL Papa è per il dialogo: il dialogo deve ossero leale, senza nascon�dere le differenze, ma dove esser�ci. E lo afferma senza esitazione: «All'inizio del nuovo millennio non dobbiamo rallentare i nostri passi, semmai è necessario imprimerò un'accelerazione maggiore a questo promellenlo cammino». Non si può chiedere a Giovanni Paolo II di crilicaro le asprezze di tono o le rigidità scolastiche del documento che porta la firma del cardinale Joseph Ratzin�ger, il suo più prestigioso collabora�tore in maloria di dottrina. Ma il tono del messaggio invialo al card. Idris Cassidy, al Convegno di Lisbo�na, apparo nollamonte diverso dallo siile della «Dominus Jesus», la di�chiarazione dell'ex Sant'Uffizio che ha immorso nel gelo i rapporti della Chiesa cattolica con le altre confes�sioni e soprattutto con il mondo ebraico. Giovanni Paolo II ha iniziato con il ricordo di un evento l'incontro di Assisi nel 1986 alla baso delle critiche più feroci da parto dei fonda�mentalisti. «Quell'evonto non pote�va rimanere isolato ha scritto il Papa -. Aveva infatti una forza spiri�tuale dirompente: era come una sorgente da cui cominciavano a sca�turire nuove energie di pace. Per questo ho auspicato che lo "spirilo di Assisi" non si estinguesse, ma potes�se espandersi per il mondo». Sanl'Egidio ha raccolto il testimone, seguendo il desiderio del Pontefice: «Nella diversità delle espressioni re�ligiose, lealmente riconosciute come tali, stare gli uni accanto agli altri manifesta anche visibilmente l'aspi�razione all'imita della famiglia uma�na. Tutti dobbiamo camminare ver�so quest'unica meta». Gli ebrei sono rimasti particolar�mente feriti dalle dichiarazioni del card. Ratzinger, tanto da annullare l'incontro del 3 ottobre in Laterano. Giovanni Paolo U ricorda «quando, giovane vescovo al Concilio Vatica�no II, ho apposto anche la mia firma alla dichiarazione Nostra Aetate». Fu un documento storico, un punto di svolta nel rapporto fra l'islam, l'ebraismo e la Chiesa cattolica. Que�sta «esamina innanzi tutto ciò che gli uomini hanno in comune e li spingo a vivere insieme il loro comu�ne destino. Il dialogo fra le religioni a questo devo tendere e per questo deve operare». Il Papa ringrazia Dio «por il dono di questa apertura reci�proca che prelude ad una compren�sione più profonda fra Chiesa cattoli�ca od ebraismo, proprio mentre sono ancora in me cosi vivi i ricordi doll'indimonlicabile pellegrinaggio in Terra Santa». E infine, un ammonimento: «Voi sapete bene che il dialogo non ignora lo reali differenze, ma neppure can�cella la comune condizione di pelle�grini verso nuove terre e nuovi cieli. E il dialogo invita tutti a irrobustire quell'amicizia che non separa e non confonde. Dobbiamo essere tutti più audaci in questo cammino». E la giornata conclusiva a Lisbona ha vissuto un momento storico. Davan�ti alla chiesa di San Domenico (i domenicani sono stati i protagonisti dell'Inquisizione) il patriarca di Li�sbona, José Da Cruz Policarpo, un uomo di cui sentiremo ancora parla�re, ha abbracciato Samuel Levy, Presidente della Comunità Ebraica, e ha pronunciato un solenne «Mea Culpa» a nome della Chiesa portoghe�se, «porgli atti di violenza intollera�bile contro il popolo ebraico, per le pressioni alla conversione, i po�grom, i sospetti, le denunce, il pro�cesso dell'Inquisizione». Il futuro cardinale ha aggiunto: «La memoria della Chiesa cattolica è profonda�mente macchiata da queste parole e gesti indegni della dignità umana e del Vangelo», Una coincidenza non fortuita; il rabbi René Samuel Sirat, il primo giorno del convegno, aveva ricordato che i suoi antenati erano stati obbligati a fuggire da Lisbona, nel 1492, pena la morte o la conver�sione, n convegno di Sant'Egidio è cadu�to in un momento di grande tensio�ne; ma come ha detto il Presidente, Andrea Riccardi, «era stato pensato quando la "Dominus Jesus" era anco�ra in mente Dei, per meglio dire, Congrcgatìonis Fidei», E la Comuni�tà (li Sant'Egidio non ha nessuna mediazione da fare a nome del Vati�cano; «Non siamo i pompieri che vengono a spegnere un incendio». ■Ì,U k Papa Giovanni Paolo II

Luoghi citati: Assisi, Lisbona, Sant'egidio