Visco ottimista Fazio freno

Visco ottimista Fazio freno Visco ottimista Fazio freno Due linee sulle previsioni di crescita Mario Sensini inviato a PRAGA Il governo non sembra intenziona�to a modificare le previsioni sulla crescita dell'economia italiana, nonostante l'euro debole ed il prezzo del petrolio alle stelle. La Nota di aggiornamento del Dpef, che sarà presentata venerd�29 insieme alla finanziaria 2001, do�vrebbe confermare un tasso di crescita del 2,B07o per quest'anno e del 2,9^0 per il prossimo. «I dati sul Pil del secondo trimestre, non sono cos�cattivi e sono pienamen�te coerenti con le nostre previsio�ni» ha detto il ministro del Teso�ro, Vincenzo Visco, ribadendo an�che a Praga, dopo il G-7, la convinzione che la nostra econo�mia possa tenere il passo di una crescita sostenuta. Continua ad essere più prudente, invece, il Governatore delia Banca d'Italia, Antonio Fazio, secondo il quale, anche se non drammatico, il caro petrolio «è un problema serio». A confortare Visco ci sono anche le indicazioni positive sul�l'economia europea che giungono da Bruxelles, e che tengono conto del rialzo dei prezzi petroliferi e del cambio debole. Per la zona euro si profila addirittura un rialzo delle stime sulla crescita. Secondo fonti autorevoli della Commissione, il Pil potrebbe cre�scere quest'anno del 3,5-3,60Zo, contro il 3,407o stimato nella scor�sa primavera. Il caro petrolio avrà un impat�to negativo sulla crescita stimato in tre decimi di plinto, ma sarà più che compensato da altri fatto�ri, come la domanda intema che continua a tirare, e le esportazio�ni che stanno beneficiando del�l'euro debole. Le previsioni econo�miche di Bruxelles, che saranno diffuse tra qualche settimana, dovrebbero confermare una cre�scita del 3,1 "ft nel 2001, ma anche in questo caso non si esclude un ritocco all'insù, soprattutto se la bolletta energetica dovesse tomare ad essere meno cara. Le maggiori incognite, sem�mai, riguardano l'inflazione. L'ef�fetto combinato di euro e petrolio sta giocando negativamente sui prezzi. La Uè dovrebbe ritoccare il tasso di inflazione stimato per quest'anno dall'1,8% al 20Zo. La situazione appare però sotto con�trollo anche perché, sottolineano le stesse fonti della Commissione, l'aumento dei prezzi non si è propagato attraverso i salari. Come per la crescita, anche sul fronte dell'inflazione il govemo italiano non sembra nutrire prececupazioni eccessive. Malgrado il petrolio, a settembre i prezzi sono rimasti fermi sul 2,60Zo. Rispettare la jnedia annua del 2,50Zo non dovrebbe essere troppo difficile. In più, sottolineano gli esperti della Commissione, l'Italia rispet�to agli altri paesi ha il vantaggio di non aver pienamente scontato l'effetto delle liberalizzazioni, partite in ritardo ed ancora incom�plete. «Il differenziale di inflazio�ne tra l'Italia e i maggiori paesi della zona euro si sta riducendo» ha confermato ieri Visco in un breve discorso all'Intemational Monetary and Financial Committee, che inaugura la settimana di lavori del Fmi a Praga, aggiungen�do che al caro petrolio e all'euro debole «si deve circa un punto dell'inflazione italiana, la cui cre�scita è solo temporanea». Le previsioni del Fondo Mone�tario, che puntano su un'immi�nente flessione dei prezzi del greggio per giungere a una media annua di 26 dollari al barile nel 2000 (e di 29 nel 2001), «sono tuttora ragionevoli» ha detto Vi�sco. Aggiungendo che se anche non dovessero realizzarsi, ci sarebbero solo «conseguenze limita�te sulla crescita e sid tasso di inflazione, valutabili in qualche decimo di punto». L'unico «vero motivo di preoc�cupazione», secondo il ministro, «è il petrolio, perché dopo gli interventi delle banche centrali, l'attuale sottovalutazione dell'eu�ro sarà corretta dai mercati». Il problema rischia di acuirsi, ha detto Visco, se i paesi occidentali cedendo alle pressioni riducesse�ro le tasse sulla benzina e il gasolio, «il che farebbe aumenta�re la domanda e salire ancora di più i prezzi». L'Ocse ritiene che il caro petrolio possa avere un im�patto di 0,5 punti sulla crescita dei paesi industrializzati, e fino ad un punto percentuale sull'in�flazione. «Ipotesi non irrealisti�che» secondo Fazio, che continua a definire un «errore» la revisione al rialzo delle previsioni di cresci�ta dell'economia italiana al 3,l0Zo per quest'anno e al S")*) per il 2001 operata dal Fondo Monetario. Nonostante il caro-greggio l'Ue accrescerà le stime sul Pil A sinistra il ministro Vincenzo Visco Accanto il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fazio, Mario Sensini, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Praga