A Montecitorio torna l'eco del tintinnio delle manette

A Montecitorio torna l'eco del tintinnio delle manette TRAIROLltlCI IL RIGÓRDQ DEGLI ANNI j^ CUI AVEVANO PAURA DEI MAGISTR/VTI A Montecitorio torna l'eco del tintinnio delle manette retroscena ROMA, trELrìcoM'.'è lontanò.1 ifiebile, dell'allarme, della pau�ra, del sospetto, della calunnie e dei «boàtos» veri, verosimili o falsi che fossero che all'epoca di Mani Pulite caratterizzavano la vita di tutti i giorni alla Camera dei Deputati, sembra diffondersi di nuovo a Monteci�torio. L'altro giorno, la vicenda delle cooperative rosse in Sici�lia una vicenda che s�trascina�va dai tempi di Tangentopoli ieri, l'arresto del consigliere di Forza Italia alla Regione Lom�bardia, Massimo Guarischi... Se ne parla, nei capannelli dei parlamentari dell'una e dell'al�tra parte. Ma è soprattutto l'epi�sodio più recente che colpisce. Fino a sei anni fa la carcerazio�ne di un politico non faceva più notizia, èra il p^ne quotidiano. Adesso è diverso. Quelli di For�za Italia alternano un atteggia�ménto di ostentata indifferenr za, quasi non fosse, successo niente, 0, comunque, niente che tacchi davvero il Polo, a un comportamento che ricalca il copione di sempre, «giustizia spettacolo», «manette facili», e via di questo passo. I Ds dicono e non dicono. Buttano l�qual�che allusione sui rapporti tra Guarischi-e Mediaset, invitano qualche cronista amico a inda�gare. Una «strizzata d'occhiò», una gomitata complice, e il silenzio di fronte a micròfoni e taccuini. Un silenzio che, ben volentie�ri, adotterebbe anche Forza Ita�lia. Se non fosse che l'arrestato è un «azzurro», e, allora, è ben diffìcile tacere. Difendere Guari�schi si deve, ci mancherebbe, sé non altro perché la Lombardia è roccaforte del Polo. Ma più che l'uomo, si'difende il principio, non si sa mai. Però nelle loro confidenze molti forzisti fanno capire che quel Guarischi chi lo donpsce. E' un ex socialdemo�cratico, è un ex socialista. Ma, per carità, ufficialmente, si con�segnano ai taccuini dei cronisti frasi di tenore assai diverso. Il coordinatore lombardo di Forza Italia, Paolo Romani, dice: «Ci auguriamo che con l'approssi�marsi della campagna elettora�le non riparta la stagione della criminahzzazione de la politica e, in particolare, di Fi, che in Loftibardia^Ca raccolto e racco�glie un vastissimo consenso». Già, perché; Guarischi a parte, tra i vèrtidPtii Forza Italia sta prendendo piede il sospetto che questo sia r«avvio di una cam�pagna elettorale avvelenata». E ci si qhiede,: qual è il vero obiettivo? Ma siccome la vicenda non è chiara nemmeno al movimento «azzurro», le barricate non si alzano, i magistrati non si pren�dono di petto. Cos�Romani prosegue la sua difesa con que�ste parole: «Al di là di ogni giudizio sulla fondatezza delle accuse dice il deputato di Fi a noi sembra che rappresenti un'inutile vessazione privare della libertà un eletto del popo�lo che sicuramente non si sarebS-be sottratto alla giustizia». Toc«feà allora a Tiziana Maiolo ag�giùngere quel pizzico di polemi�ca Che rimanda ai tèmpi passa�ti, quelli di Tangentopoli. «L'ar�resto di Guarischi osserva la parlamentare forzista è scan�daloso e infondato e pare ripor�tarci al periodo delle manette facili che sembrava essere tra�montato. Questo arresto.-conti�nua Maiolo è un abusò che legittiinamente fa sorgere il dubbio che il suo scopo sia tutto poUtìj&j;, per gettare fango su Forzalltalia e sulla Regione Lombardia proprio in un mo�mento in cui fortissimo è lo scontrò tra la maggioranza e le Regioni guidate dalla Casa delle Libertà». , Eccolo di nuovo ilròvello di , Fi: perché la Lombardia, perché proprio quella Regione dove, dòpo l'accordo tra Bossi e Berlu�sconi, il centrosinistra rischierebbe di avere giusto un pugno di collegi e niente più? E' un sospetto. Solo quello, finora, ma è un sospetto che nutre anche Berlusconi. Già, si domanda il deputato «azzurro» Michele Saponara, i magistrati non avreb�bero fatto'meglio a procedere a piede libero, «evitando ogni so�spetto di giustizia spettacolo ed evitando la strumentalizzazio�ne da parte degli avversari poli�tici?». Intanto, dall'altra parte della barricata, Antonio Di Plet�tro sembra riprendere fiato. E vita. Con equanimità, l'ex magi�strato di Mani Pulite, colpisce sinistra e destra: «Le tangenti dice non hanno colore: A Palermo sono rosse, a Milano azzurre. Il concetto è che la corruzione non è stata vinta». Ne è convinto anche Nando Dalla Chiesa. «La questione mo�rale è il grido d'allarme del�l'esponente dei Democratici è riesplosa». Ma dentro Forza Ita�lia il sospetto è che «sia riesplo�sa anche la lotta politica senza esclusione di colpi». Gli esponenti del Polo per ora non alzano 1 le barricate contro i giudici Ma tra gli azzurri c'è chi protesta «Carcere scandaloso» E Di Pietro «Le mazzette non hanno colore» ^^* Il tribunale di Milano ai tempi dell'inchiesta di Mani Pulite. che si apri nel! 992 con j, l'arresto del socialista Mario Chiesa per le tangenti al Pio Albergo Trivulzio

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