Filippine, strage nell'isola degli ostaggi

Filippine, strage nell'isola degli ostaggi «Tra le vittime anche ramerìcano, fuggiti i due francesi». I militari: sono tutti salvi Filippine, strage nell'isola degli ostaggi L'esercito attacca i ribelli, voci: uccisi 13 dei sequestrati Rompendo gli indugi dopo mesi di estenuanti trattative, le autorità delle Filippine hanno lanciato un massiccio attacco militare contro i accampamenti dei ribelli sepa ani di AbijU, ridionalrdi^Jtìfò, do�ve sono ancora trattenuti in ostag�gio diciannove persone: tredici orali, tra cui una dozzina di fedeli evangelici, tre malesi seque�strati la settimana scorsa in un villaggio turistico nel vicino Borneo, due giomalisti francesi e un cittadino statunitense convertito�si all'Islam. In un messaggio teletrasmesso in diretta alla nazione, il presiden�te Estrada ha spiegato le ragioni dell'offensiva: «Nella mia qualità di comandante in capo delle no�stre Forze Armate ho preso que�sta difficile decisione, consapevo�le dei gravi rischi che gli ostaggi e i nostri stessi soldati avrebbero corso, ma era ormai chiaro che dovevo agire, e con determinazio�ne. Quando è basta è basta! Non possiamo permettere ai rapitori di farsi beffe delle nostre leggi e di controllare il nostro territorio». C'è molta incertezza sulla sor�te degli ostaggi. Citando fonti governative, l'agenzia americana AP ha riferito che all'inizio dell'of�fensiva i guerriglieri avrebbero fucilato �dodici fedeli evangelici loro ostaggi. 1 due giomalisti trancesi invece sarebbero riusciti a evadere dall'accampamento dove erano segregati, mentre l'america�no Jeffrey Schìlling sarebbe mor�to cercando di fuggire. Secondo il capo d�stato maggiore della Forze annate filippine, invece, i dician�nove ostaggi ancora nelle mani dei ribelli separatisti islamici sa�rebbero tutti incolumi. E il mini�stro della Difesa ha fatto sapere che 18 ribelli sono slati catturati. Il presidente francese Jacques Chirac ha criticato duramente l'iniziativa del governo di Manila cho, ha detto, riterrà «direttamen�te responsabile della sicurezza doi due ostaggi francesi». La potenza di fuoco dispiegata e im irossionante. Venerd�sera tutte e imbarcazioni civili aveva�no ricevuto l'ordine di lasciare il porto di Manila per fare spazio alla flotta della Marina da Guer�ra. Prima dell'alba di ieri ìntomo a Jolo è scattato un blocco navale per chiudere ai miliziani d�Abu Sayaf ogni vìa di fuga. Caccia�bombardieri ed elicotteri d'assal�to hanno rovesciato un diluvio di proiettili sulla foresta dell'isola, tornando indietro a intervalli re�golari di mezz'ora per fare riforni�mento d�carburante e munizioni e ricominciare daccapo. Nel frattempo migliaia tra soldati e teste d�cuìoio della polizìa, assistiti da blindati, raggiungevuao Jolo via mare per poi riversarsi nella giun�gla alla ricerca degli ostaggi. La popolazione delle campa�gne, terrorizzata, èfuggitu a Jolo stipandosi nei negozi trasformati in rifugi, non essendo in alcun modo possibile evacuare 1 isola. E a tarda sera i ribelli di Abu Sayyaf, che assieme al «Fronte inoro di liberazione nazionale» IMnlf) si battono per la creazione d�uno Stato islamico nel Sud delle cattoliche Filippine, piegati dal terribile attacco, chiedevano di riprendere i negoziati con il governo. je.st.l

Persone citate: Abu Sayyaf, Estrada, Jacques Chirac, Jeffrey Schìlling

Luoghi citati: Filippine, Manila